A Cortona il prossimo 4 luglio spazio al XII Premio Fair Play
Berruti, Pamich, Smith, Beamon e Fosbury ospiti d'eccezione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 maggio 2008 14:38
A Cortona il prossimo 4 luglio spazio al XII Premio Fair Play<BR>Berruti, Pamich, Smith, Beamon e Fosbury ospiti d'eccezione

Livio Berruti, Abdon Pamich, Tommie Smith, Bob Beamon e Dick Fosbury, i protagonisti dei Giochi di Roma ’60, Tokyo ’64 e Città del Messico ’68, si riuniranno per la prima volta assieme sul palco di Piazza Signorelli di Cortona venerdì 4 luglio per ricevere il premio Fair Play Mecenate, il riconoscimento sportivo internazionale conferito in undici anni di storia ad atleti e dirigenti per evidenti doti di fair play, ma che quest’anno, in occasione dell’anno olimpico, confezionerà un’edizione speciale dedicata alle leggende olimpiche da Roma ’60 ad Atene 2004.
Questi sono solo i primi nomi resi noti, ma l’Associazione Premio Internazionale Fair Play Mecenate attende oltre 20 campioni.
Livio Berruti, detto ‘l’angelo’ per la sua falcata esile ed elegante che ha trasformato la finale dei 200 metri all’Olimpico di Roma in un volo dorato; Abdon Pamich il marciatore friulano medaglia d’oro nella 50 km a Tokyo ‘64, Tommie Smith il duecentista americano medaglia d’oro a Città del Messico ’68 e noto per il pugno nero alzato al cielo in segno di protesta durante l’inno, Bob Beamon il record del mondo del salto in lungo e Dick Fosbury, l’inventore della tecnica rivoluzionaria del salto in alto sempre a città del Messico.
I loro racconti faranno rivivere emozioni dal sapore antico, momenti immortalati in libri di storia e immagini che fanno ancora oggi il giro del mondo.
Con Livio Berruti si rivivrà la magia di Roma ’60, la prima olimpiade estiva ripresa interamente dalla televisione e che incollò l’Italia intera davanti al piccolo schermo, incantata dall’impresa del giovane 21enne piemontese che oltre ad eguagliare per ben due volte (semifinale e finale) il record del mondo sui 200 metri di 20”5 , diventava il primo europeo a vincere una finale olimpica, dopo un lungo dominio statunitense.
Con Abdon Pamich la memoria torna a Tokyo ’64, all’edizione che ha sancito l’ingresso della tecnologia nello sport e ha dato il via alle prime trasmissioni televisive via satellite.

Pamich fu l’eroe della 50 km di marcia, una rincorsa all’oro a tappe partita da Melbourne ’56 dove giunse solo 4° e passata attraverso il bronzo di Roma ’60.
Sono passati 40 anni da quando Tommie ‘The Jet’ Smith, il velocista americano medaglia d’oro nei 200 metri, salì scalzo sul podio della premiazione dei Giochi di Città del Messico ‘68, indossando solo calze nere e alzando al cielo il pugno fasciato in un guanto nero in segno di protesta durante l’inno americano. Quelli erano gli anni della protesta nera ‘the black power’ e l’obiettivo era richiamare l’attenzione sulla condizione dei neri d’America.

Ogni gesto diventava un segno di protesta e così anche il ventiduenne americano Bob Beamon, che in quell’edizione portò eccezionalmente il record del mondo del salto in lungo a 8.90, dimostrò solidarietà ai compagni accogliendo la medaglia d’oro scalzo e con i pantaloni della tuta rialzati per mostrare ancora una volta le calze nere.
Ma quei Giochi raccontano anche la storia di un'altra rivoluzione, quella che il saltatore in alto americano Richard Douglas ‘Dick’ Fosbury introdusse nella tecnica di scavalcamento dell’asticella: il ‘Fosbury Flop’ o ‘salto dorsale’.

La nuova tecnica prevedeva il rovesciamento del corpo all'indietro con ricaduta sulla schiena invece dello scavalcamento ventrale. Dick Fosbury stabilì cosi il nuovo record olimpico con la misura di 2,24 m.
“Mi fa molto piacere fare un tuffo nei ricordi, rivivere il passato e rivedere compagni di squadra come Abdon e i grandi campioni venuti dopo di me – ha commentato Berruti – e penso che lo sport di ieri, intenso come complesso valoriale, sia uguale a quello di oggi, a cambiare è tutto ciò che sta gravita attorno allo sport a partire dai media che ne condizionano calendari e orari”.
“Fa piacere che la gente si ricordi ancora delle nostre imprese e che ci siano manifestazioni come questa che possano far rivivere alla gente le emozioni olimpiche – ha dichiarato Pamich che oggi vive a Roma, dopo aver lavorato come psicologo dello sport – anche se io ormai non guardo più indietro.

Con Livio ho vissuto lunghe stagioni, per cui sarà e un piacere rivederlo”.
Il programma del Premio Fair Play Mecenate 2008 partirà da Roma dove nella giornata di mercoledì 2 luglio verrà ufficialmente presentata alla stampa la dodicesima edizione del Premio, seguita poi dalla tavola rotonda ‘Città del Messico ’68 – i Giochi della Rivoluzione Culturale e Sportiva’ con la presenza di Smith, Beamon e Fosbury.
Il giorno successivo i campioni prenderanno parte al 1° Torneo Fair Play benefico di Golf organizzato presso il Golf Club Casentino (Arezzo) in collaborazione con l’Associazione Giornalisti Golfisti.

Venerdì 4 luglio Cortona (Arezzo) ospiterà l’incontro dal titolo ‘Atene 2004 e Londra 2012 – impatti sociali dei più grandi eventi sportivi’ mentre la sera, la splendida cornice di Piazza Signorelli diventerà teatro della cerimonia di consegna dei premi.

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