Tramvia: l'esempio di Nizza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 marzo 2008 22:44
Tramvia: l'esempio di Nizza

NIZZA- Dopo Montpellier e Barcellona terza puntata delle visite di Nove da Firenze alle città già dotate di tramvia. Nei giorni scorsi siamo stati a Nizza a visionare l'appena inaugurata Linea 1 e la sensazione riportata non diverge molto dalle precedenti.
Anche a Nizza abbiamo riconosciuto nella tramvia un servizio di trasporto pubblico efficiente, a basso impatto estetico e sonoro. Lungo il tracciato già in esercizio (che entro il 2015 raggiungerà i 35 chilometri) i convogli attraversano i viali ottocenteschi e la vecchia piazza Garibaldi scivolando su rotaie immerse nel porfido, oppure su un tappeto erboso appositamente realizzato.

La percezione è di vagoni proporzionati e di una certa eleganza, anche se a differenza del progetto fiorentino non c'è rete aerea, cioè non sono presenti i tanto discussi piloni di alimentazione elettrica.
Eppure anche a Nizza la realizzazione ha suscitato molte polemiche per i tempi e le difficoltà dei cantieti. La città di mare è schiacciata tra la promenade des Anglais e le colline alle spalle e contestualmente alla tramvia furono aperti anche i cantieri per la terza corsia autostradale, l'A8, ormai un'arteria internazionale che unisce i balcani alla penisola iberica, passando attraverso la città di Nizza, che se ne serve come di una tangenziale.
Dovute anche per Nizza la medesime considerazioni fatte a Montpellier e Barcellona.

L'opera si è inserita in un panorama della mobilità complessivamente efficace. Nonostante le ridotte dimensioni (Nizza è abitata da 350 mile persone, che diventano mezzo milione considerando l'hinterland) e le difficoltà orografiche, la città è dotata di una tangenziale sub-autostradale, di una credibile rete di piste ciclabili, di un servizio di bus urbani presente e non al collasso, di una rete di sottoattraversamenti stradali e parcheggi sotterranei diffusi. Poi Nizza non fa eccezione: la densità veicolare non è eccesiva come in l'Italia, tanto che è possibile parcheggiare anche al vecchio porto, il cuore della città, e non necessariamente a pagamento.

E questo fa sì che si rilevi anche una certa tolleranza da parte della polizia municipale, nonostante che la sosta non risulti selvaggia e la zona pedonale sia relativamente ampia e inviolata.
Insomma a Nizza le caratteristiche sostanziali del sistema della mobilità sono diverse e questo rende produttivo l'apporto della tramvia. Così non si può dare per scontato che la tramvia a Firenze offrirà un apporto positivo, senza valutare complessivamente il contesto della mobilità nel quale la tramvia deve integrarsi, né può essere considerata di per se una panacea di tutti i mali del trasporto pubblico e privato.
Nicola Novelli

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