Il TAR Toscana sospende l'ordinanza ammazza-piccioni del Sindaco di Marradi (FI)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 marzo 2008 19:54
Il TAR Toscana sospende l'ordinanza ammazza-piccioni del Sindaco di Marradi (FI)

E' datata 31 gennaio 2008 l'ordinanza redatta dal Sindaco di Marradi, con la quale il primo cittadino del comune in provincia di Firenze, disponeva l'abbattimento di un numero imprecisato di colombi e di tortore, fino a tutto gennaio 2009. L'ordinanza si fondava sul rischio sanitario e sui danni all'agricoltura procurati dalle due specie oggetto del provvedimento. La LAV, per il tramite del suo ufficio legale e grazie alla collaborazione degli avvocati Stefutti e Vannucci, ha provveduto ad impugnare l'ordinanza presso il TAR di Firenze, chiedendo l'immediata sospensione degli effetti dell'atto, in quanto gravato da numerosi profili d'illegittimità.
Il Tribunale Amministrativo, nella Camera di Consiglio tenutasi il 27 marzo, ha accolto la tesi dell'associazione animalista, rilevando che il Sindaco di Marradi aveva predisposto l'ordinanza urgente di abbattimento di piccioni e tortore, in assenza di qualsiasi presupposto che giustificasse il ricorso a tale strumento ed inoltre invadendo un campo, quello della tutela della fauna selvatica, di esclusiva competenza provinciale.
La LAV è estremamente soddisfatta di questo risultato, giunto a pochi giorni di distanza da un'altra vittoria ottenuta al TAR di Firenze, nei confronti della provincia di Siena che aveva disposto l'abbattimento di caprioli, daini e cinghiali.
“Quella contro l'ordinanza del Sindaco di Marradi è un'ulteriore grande vittoria che salva la vita a migliaia di animali – dichiara Massimo Vitturi responsabile nazionale del settore caccia e fauna selvatica della LAV – in questo caso, come in quello relativo alla provincia di Siena, le amministrazioni pubbliche toscane si distinguono per la loro arroganza nel gestire la fauna selvatica che, per legge, è patrimonio di tutti noi, consegnandola illegittimamente nelle mani dei cacciatori.”

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