Mostra sulla vita quotidiana e le costruzioni di un antico borgo medievale sanminiatese

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 novembre 2007 23:00
Mostra sulla vita quotidiana e le costruzioni di un antico borgo medievale sanminiatese

SAN MINIATO, 29/11/2007- Domenica prossima, 2 dicembre alle ore 17.00 sarà inaugurata a San Miniato, nella Torre degli Stipendiari, in via Conti, la mostra “Con gli occhi del Pellegrino. Borgo San Genesio: archeologia lungo la via Francigena”, organizzata dal Comune di San Miniato e curata dal dott. Federico Cantini dell’Università di Siena. La mostra ha ingresso libro e rimarrà aperta dal 2 dicembre 2007 al 1 giugno 2008.
“Nella mostra sono illustrati i risultati degli scavi archeologici del sito di San Genesio, condotti tra il 2001 e il 2007- dice il dottor Cantini- un sito che ebbe da sempre un’importanza particolare per il suo ruolo di crocevia, di snodo stradale: in età romana vi doveva passare la via Quintia, che da Pisa raggiungeva Firenze, mentre poco distante scorrevano l’Arno e l’Elsa, altre importanti vie di comunicazione.

A partire dall’altomedioevo vi si aggiunse la via Francigena”.
“Partendo da questa peculiarità –aggiunge il curatore della mostra- si è deciso di narrare le trasformazioni del sito, in una forma meno consueta, un po’ inedita, non diretta, ma mediata: le varie fasi di frequentazione sono descritte, di volta in volta, di epoca in epoca, attraverso gli occhi di diverse figure di pellegrini, quelli che effettivamente o verosimilmente sarebbero potuti passare da questo crocevia: dall’aristocratica Valeria (VI secolo), a Arioaldo (VII secolo), da Gregorio (IX secolo) fino a Enrico (XI secolo) e Bartolo (metà XIII secolo)”.
“Siccome è attraverso gli occhi che si è voluto narrare la nascita, la vita e la definitiva distruzione del borgo di San Genesio, non potevamo che affidarci alle immagini, per far capire al visitatore della mostra ciò che effettivamente avrebbero potuto vedere coloro che, camminando lungo la Francigena, fossero giunti in questo villaggio: ecco allora che il percorso espositivo si svolge attraverso grandi tavole a colori, dove, in base ai dati archeologici, si è cercato di riportare in vita le strutture e le persone che abitavano in questo luogo”.

“Per rendere ancora più partecipe il visitatore della mostra –conclude Cantini- si è integrata la parte espositiva, che ai pannelli alterna vetrine e bacheche in cui sono esposti gli oggetti usati dagli abitanti del borgo, con la proiezione di un video che alle immagini associa anche i suoni e la musica, in modo da permettere non solo di leggere, non solo di vedere, ma anche di sentire la storia di questo importante borgo che si sviluppò sulla via Francigena”. (dp)

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