Gramsci all’Inferno, giovedì 27 settembre, all'Altana della Biblioteca delle Oblate

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 settembre 2007 13:23
Gramsci all’Inferno, giovedì 27 settembre, all'Altana della Biblioteca delle Oblate

Antonio Gramsci al centro di una nuova produzione del Teatrino dei Fondi - Centro Internazionale di Scrittura Drammaturgica “La Loggia” di Corazzano (San Miniato – Pisa) che in collaborazione con l’Istituto Gramsci Toscano presenta lo spettacolo “Gramsci all’Inferno”, ovvero Massimo Salvianti legge Gramsci (e Dante), a cura di Andrea Mancini. L’appuntamento è in programma giovedì 27 settembre 2007 alle ore 21,30 presso l’Altana della Biblioteca delle Oblate in Via dell’Oriuolo 26 a Firenze.

Scenografie da William Blake. Tecnica Angelo Italiano. Organizzazione Pilade Cantini. Non solo una semplice lettura quella di Salvianti (uno dei massimi attori toscani ed esponente di spicco della Compagnia “Arca Azzurra” di San Casciano Val di Pesa diretta da Ugo Chiti) ma un vero e proprio reading teatrale, con tanto di musiche e proiezioni scenografiche, tratte dagli straordinari acquerelli che ha dedicato al poema dantesco, montate con immagini del novecento italiano.
La rappresentazione sarà impostata sul decimo canto dell’Inferno, quello di Farinata degli Uberti, al quale il politico, filosofo e scrittore italiano ha intitolato molte e stimolanti pagine di riflessione.
Uno spettacolo capace di tenere viva l’attenzione e adatto per spettatori colti ma anche per un pubblico giovane e popolare come quello degli istituti scolastici.
L’iniziativa precede un secondo momento dedicato ad Antonio Gramsci.

Mercoledì 14, giovedì 15 e venerdì 16 novembre 2007 ( ore 21.30) al Teatro dell’Affratellamento (via Orsini, 73 a Firenze) va in scena “Buttar via il rospo dal cuore”, quando Rodari incontrò Antonio Gramsci. Una novità di Andrea Mancini con Gianluigi Tosto e Alberto Galligani. Costumi Sabrina Andreuccetti, musiche e canzoni Mario Piatti e Enrico Strobino, scene ed effetti video dal vivo Angelo Italiano, organizzazione Pilade Cantini. Regia di Andrea Mancini. È il 1937, siamo a Roma, un appartamento abbastanza modesto, un ragazzo di 17 anni, di nome Gianni Rodari va a trovare un uomo che di lì a poco morirà, è Antonio Gramsci.

I due hanno un dialogo di grande interesse, ad un certo punto, preso forse dalla foga della conversazione, Gramsci si alza in piedi, comincia a interloquire con il suo giovane amico, con impeto maggiore. Si parla e in certi momenti si canticchia, addirittura si balla. I temi sono molti e importanti.

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