Insegnanti e lavavetri a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 agosto 2007 14:31
Insegnanti e lavavetri a Firenze

Sono un’ insegnante e da quasi quarant’anni lavoro nelle scuole del quartiere 4 di Firenze. In questo quartiere, sono stati costruiti due villaggi/campo per Rom contigui, ammassando circa 600 persone della ex-Yugoslavia. E quindi si può capire che da tanti anni, molta dell’azione educativa degli insegnanti che lavorano qui, ma anche in altre zone della città, è impegnata, fondata, dedicata accuratamente sull’intercultura. Sappiamo bene che il futuro dei nostri bambini, il loro diritto a vivere in una città democratica, fondata sui valori della civile convivenza, dell’ accoglienza e della PACE, passa molto dalle nostre mani, dai nostri cervelli, dai nostri cuori.

E penso, con fastidio, timore a quanto “lavoro” mi aspetta dopo la delibera/Cioni, Domenici contro i lavavetri; ai tanti anni scolastici passati a progettare la Cultura e le Culture, coinvolgendo enti locali,agenzie formative, cittadini autoctoni o provenienti da altri paesi; a render viva la nostra Costituzione, comunicando l’Art. 3 a Bambini e genitori per mantenere la speranza della democrazia. Ed è pericoloso vantare a suon di sondaggi berlusconiani lo stragrande consenso dei cittadini.

E’ pericoloso e demagogico coltivare nelle persone la convinzione che la vera sicurezza non si basi sui diritti fondamentali (lavoro, casa, salute, pace), ma sulla emarginazione dell’ultimo, sull’estirpazione del bubbone diverso.
Questo gesto da parte del “ forte” verso il debole impotente, rimarrà nell’immaginario collettivo e alimenterà quella sottile violenza che respiriamo nella nostra città.
Non sono passati nemmeno 15 giorni dalla morte dei bambini di Livorno (e subito dimenticati) che nella sua tragicità aveva risvegliato anche a livello nazionale una speranza per pensare e lavorare meglio sui diritti di cittadinanza.

Penso anche alle parole del Ministro Ferrero. Ed ecco la bella pensata, magari giocata, in previsione delle “primarie” per il PD, che certo non contribuisce a risollevare questa città dalla volgarità della politica del disprezzo in cui si è infilata.

Manuela Giugni

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