25 aprile: celebrato solennemente in Palazzo Vecchio il 62° anniversario della Liberazione

Redazione Nove da Firenze
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25 aprile 2007 22:04
25 aprile: celebrato solennemente in Palazzo Vecchio il 62° anniversario della Liberazione

Firenze, 25 Aprile 2007- Difendere le radici e i valori della Costituzione e al tempo stesso rinnovare la politica, rimotivando i cittadini alla partecipazione democratica, con istituzioni "meno costose e meno pesanti" in grado di dare risposte concrete ed essere all'altezza dei cambiamenti della società. E' questo uno dei temi più significativi affrontati dal sindaco Leonardo Domenici nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, nel suo saluto per le celebrazioni del 62 anniversario della Liberazione nazionale.

Nel suo intervento il sindaco Domenici, dopo aver ringraziato le associazioni antifasciste e della Resistenza, le autorità e i cittadini presenti, ha ricordato Amos Pampaloni, ufficiale della divisione Acqui, medaglia d'argento al valor militare, uno dei sopravvissuti dell'eccidio di Cefalonia, scomparso lo scorso giugno: "Ricordo Pampaloni con particolare affetto nel giorno in cui il nostro presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, commemorerà nell'isola greca le migliaia di soldati italiani trucidati dalle truppe naziste".

"Oggi - ha sottolineato il sindaco Domenici - viviamo un momento in cui avvertiamo l'importanza di difendere le radici, i principi, i valori che stanno alla base della nostra Costituzione democratica e antifascista e di trovare forme di rinnovamento della vita politica e istituzionale del nostro Paese. Sentiamo che le nostre istituzioni vivono un momento di difficoltà. Avvertiamo fra i cittadini un senso diffuso di sfiducia, di distanza, di disaffezione. Noi abbiamo il compito, non solo di rimotivare la partecipazione democratica, ma anche di dare risposte concrete in termini di apertura della vita politica e istituzionale.

Di fare in modo che le istituzioni sappiano parlare ai giovani e a tutti i cittadini, con un linguaggio diretto, capace di trasmettere un'idea di innovazione e cambiamento. Abbiamo bisogno di rendere le nostre istituzioni sempre più efficienti, sempre più aperte e capaci di un ricambio al loro interno. Questa è la sfida che abbiamo davanti a noi ed è una sfida che dobbiamo saper accettare". "Abbiamo davanti quindi un compito importante - ha concluso il sindaco Domenici -. Io credo ci sia solo una sola strada da perseguire: quella della politica democratica che si rinnova, che sa autocorreggersi vedendo i propri errori, che sa autoriformarsi.

Credo sia importante ribadire questo impegno nella giornata di oggi, 25 aprile, il giorno in cui il nostro Paese ha riconquistato la libertà e ha ricominciato a costruire la democrazia. Una democrazia che non vogliamo scambiare con nient'altro. Così come non vogliamo scambiare i principi che stanno a fondamento della nostra Costituzione repubblicana". Dopo il sindaco Domenici hanno preso la parola Mario Leone, a nome delle associazioni antifasciste e della Resistenza e, per l'orazione ufficiale il ministro per i rapporto col Parlamento e le riforme istituzionali Vannino Chiti.

La giornata di celebrazioni è iniziata in piazza dell'Unità d'Italia, dove sono state deposte corone di alloro al monumento ai caduti di tutte le guerre. Assieme ai gonfaloni del Comune di Firenze col vicesindaco Giuseppe Matulli, della Provincia di Firenze con l'assessore Luigi Nigi, della Regione Toscana con la consigliera Alessia Petraglia, la bandiera del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale, del Corpo Volontari della Libertà e i labari delle associazioni dei partigiani. Sono state lette preghiere della chiesa cattolica da monsignor Alberto Alberti, della chiesa evangelica dal pastore Giuliano Giorgi e del rabbino capo della comunità ebraica Josef Levi.

A chiusura della cerimonia è stato letto anche un messaggio del ministro della difesa Arturo Parisi. Oltre al vicesindaco Matulli erano presenti gli assessori Tea Albini, Daniela Lastri, Gianni Biagi, Lucia De Siervo, Paolo Coggiola, Cristina Bevilacqua, il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini, numerosi consiglieri comunali e parlamentari, il prefetto Andrea De Martino e il questore Francesco Tagliente. A chiusura delle celebrazioni nel pomeriggio, in piazza Signoria, un concerto della Filarmonica Rossini.
"I risultati positivi dell'affluenza di visitatori - 106.000 in sette settimane - testimoniano la qualità con cui è stata curata e organizzata la mostra di Cezanne a Palazzo Strozzi, la prima dalla nascita della Fondazione".

Lo afferma il presidente della commissione cultura Dario Nardella che oggi ha accompagnato il ministro per i rapporti col parlamento e le riforme istituzionali Vannino Chiti, alla mostra dove hanno incontrato il direttore James Bradburne. "Mi auguro - ha aggiunto il presidente Nardella - che questo primo successo si consolidi nel corso dell'estate e apra ad una serie di risultati positivi con le prossime mostre. Questo servirebbe a ad aprire la compagine societaria pubblica e privata della Fondazione a nuovi importanti ingressi, tra cui prima di tutti, quello della Regione Toscana".
"Ritorna la nostra festa della Liberazione -commenta Alessandro Antichi, Portavoce dell'opposizione nel Parlamento della Toscana- il 25 aprile, con i momenti di raccoglimento pensando a tutte le vittime, specie le persone risucchiate dal vortice sanguinario della violenza ideologica, e a tutti i caduti nella difesa della libertà e dell'onore.

Senza rinunciare, con la gioia familiare e paesana di un giorno di festa per tutti, a celebrarla insieme".
A Signa è stata inaugurata oggi alle 12 la mostra al circolo Arci Stella Rossa la mostra 'La stama contro'(dal 25 aprile al 7 maggio). Hanno tagliato il nastro la presidente del Circolo Giuliana Mori, il sindaco di Signa Florestano Bitossi e il segretario della Sinistra giovanile Marco Andrei.

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