Olio: una bottiglia su 2 è straniero, ecco perché preferire il Dop
Ampolla d’Oro 2007: Zingaretti testimonial della cultura oleicola

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 febbraio 2007 19:54
Olio: una bottiglia su 2 è straniero, ecco perché preferire il Dop<BR>Ampolla d’Oro 2007: Zingaretti testimonial della cultura oleicola

8 febbraio 2007 – Sarà Luca Zingaretti a ricevere il prestigioso riconoscimento “Ampolla d’Oro 2007” che, all’interno del ricco programma de “Le Stagioni dell’Olio – XI Settimana Nazionale dell’Olio”, sarà consegnato sabato 10 febbraio alle 17.30 sul suggestivo sfondo della Sala delle Lupe del palazzo Comunale a Siena. Il premio, assegnato d’intesa da Enoteca Italiana e Associazione Nazionale Città dell’Olio, ogni anno è destinato a chi si è distinto nella promozione e nella valorizzazione dell’extravergine italiano come fondamento e icona del made in Italy nel mondo.

L’Ampolla d’Oro va quindi al Commissario Montalbano perché “capace, con il suo talento di artista, di proporre la cultura e l’ambiente di un’Italia che rievoca l’olio quale testimonial di una tradizione millenaria”. Cinema e non solo, però, per il premio di Enoteca Italiana e Associazione Nazionale Città dell’Olio. L’Ampolla d’Oro 2007 sarà infatti consegnata anche al maestro pasticcere Salvatore De Riso “per aver costruito con fantasia e passione la pasticceria ineguagliabile che unifica come l’olio le usanze, i gusti, le varietà del dolce italiano” e, infine, all’associazione Slow Food “per aver imposto nel mondo le bontà, i profumi, le suggestioni, il gusto della cucina mediterranea che basa i suoi fondamentali nella leggerezza, nei sapori, nella salubrità dell’olio extravergine di oliva”.

“Pinziro’”, un pinzimonio in bicchiere con olio extra vergine e sali colorati, sarà presentato in occasione dell’appuntamento senese il prossimo sabato 10 febbraio, dagli ideatori, l’art designer Roberta Razzano e Davide Cassi, professore di Fisica della materia e ricercatore di cucina scientifica

Qualità e quantità: l’olio extravergine di Oliva Lucca sarà senza dubbio “dop”
La fresca campagna olivicola garantirà a buongustai e amanti del pregiato olio made in Lucca oltre alla quantità - che si attesta sulle cifre della passata stagione (circa 50 mila litri di olio prodotto) - la qualità.

Un’annata ottima, a dispetto delle difficoltà climatiche riscontrate nello scorso anno, che non hanno impedito alle 36500 piante di oliva dislocate su 160 ettari in area Dop di rendere al meglio dando profumi e sapori ancora una volta inconfondibili. Ma quali effetti ha prodotto il marchio di tutela Dop sui produttori e sulle imprese ad un anno dall’investitura? “Entusiasmo e voglia di migliorarsi – rivela Antonio Furlanetto, Responsabile della Coldiretti di Lucca – e soprattutto la consapevolezza che la Dop va meritata con fatica e sacrifici.

Le imprese e i produttori sanno bene che questa per tutti loro e per la nostra terra è un’opportunità irripetibile che ha effetti positivi sull’immagine della lucchesia e sull’appetibilità turistica. Non è certo un caso se dei 27 produttori iscritti al Consorzio e distribuiti sull’area di produzione tra Capannori, Lucca, Montecarlo, Altopascio, Porcari, Villa Basilica, Camaiore, Massarosa, Viareggio, Forte dei Marmi, Pietrasanta, Seravezza e Stazzema, Bagni di Lucca, Borgo a Mozzano, Pescaglia, Barga, Coreglia Antelminelli e Minacciano, la metà abbia già provveduto a fare richiesta per ottenere la certificazione a Dop passando all’esame del panel test o analisi sensoriale.

Questo è sintomatico di un fatto molto preciso: l'interesse da parte dei produttori e degli stessi frantoi verso il miglioramento della qualità e la certificazione della stessa è molto forte e sentita. Grande impulso e intensità alla voglia di fare sempre meglio delle imprese olivicole del Consorzio seguendo la rigorosa disciplinare lo ha dato, in un certo senso, e senza immaginare le ripercussioni positive Jacques Chirac quando dopo il vertice italo-francese che si e' tenuto il 24 novembre scorso proprio a Lucca dichiarò che il nostro olio, l’olio Dop, era fantastico e che ce ne sono pochi cosi.

Un caso se le esportazioni di olio italiano in Francia sono aumentate del 26 per cento nei mesi successivi? Personalmente non credo. Riconoscimenti simili danno motivazioni importanti e guidano verso una direzione ben precisa: migliorarsi sempre. Anche se le minacce arrivano da fuori dalle nostre mura e della nostra provincia. L'olio di oliva contenuto quasi in una bottiglia su due è straniero – lancia l’allarme Furlanetto - ma ai consumatori vengono presentate tutte come italiane perché sulle etichette non è obbligatorio indicare l'origine delle olive e vengono “spacciati” come Made in Italy miscugli di olio spremuto da olive spagnole, greche e tunisine.

Con l’olio Dop nostrano questo non è possibile perché la provenienza è certificata. Il consiglio della nostra organizzazione è di acquistare solo prodotti sicuri e trasparenti”. Il traguardo è naturalmente il riconoscimento della totalità delle aziende iscritte al consorzio e una struttura di coordinamento per la commercializzazione del prodotto. “Siamo al secondo anno di Dop – conclude Furlanetto – e le cose stanno andando molto più velocemente di quanto potevamo immaginare. Ora c’è da lavorare tutti insieme per creare una struttura unitaria che sia in grado di promuovere e commercializzare l’olio ad ampio raggio sia sui mercati nazionali dove, tra l’altro, negli ultimi mesi abbiamo registrato un timido incremento di richieste, sia su quelli internazionali.

Un prodotto magnifico come l’olio di Lucca deve essere conosciuto e apprezzato in tutto il mondo”.

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