Regioni e Statuti: nasce un coordinamento nazionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 gennaio 2007 18:55
Regioni e Statuti: nasce un coordinamento nazionale

I nuovi statuti e la loro attuazione sono uno dei nodi fondamentali per rilanciare il regionalismo ed una nuova organizzazione dello Stato. Ne sono convinti le commissioni statutarie di cinque Regioni italiane, che, oggi a Firenze, hanno deciso di dar vita ad un coordinamento nazionale. La decisione è giunta al termine di un incontro promosso dal presidente della commissione speciale per gli adempimenti statutari del Consiglio regionale toscano, Piero Pizzi, con i presidenti delle commissioni di Emilia Romagna, Gianluca Borghi, Umbria, Ada Girolamini, Calabria, Salvatore Magarò, Lazio, Francesco Saponaro.


Sono solo nove le Regioni italiane che, dopo la recente riforma costituzionale, sono riuscite ad approvare i nuovi statuti. Ancora di meno quelle che hanno iniziato la fase legislativa di attuazione. "L’elezione diretta del presidente della Regione impone alle assemblee elettive di esprimere al meglio le loro funzioni di indirizzo e controllo - ha sottolineato Loriano Valentini, vicepresidente della commissione toscana - Al rischio di un neocentralismo nazionale, si unisce il rischio di un neocentralismo regionale.

Per questo occorre disegnare con attenzione competenze e poteri delle autonomie locali, prevedendo strumenti adeguati di partecipazione dei cittadini".
E’ stato quindi intorno a questi temi che si è sviluppato il confronto tra le cinque esperienze più avanzate in Italia, alle quali guardano con interesse anche gli altri Consigli regionali che stanno affrontando gli stessi problemi. "E’ un risultato importante, in un momento particolarmente difficile per il regionalismo - ha commentato Piero Pizzi, concludendo l’incontro - Ci metteremo subito al lavoro per organizzare entro giugno, a Roma, nella sede del coordinamento nazionale dei presidenti dei Consigli regionali, un seminario con tutte le Regioni italiane.

Poi, con le nostre proposte, chiederemo un’audizione alla commissione parlamentare, che sta lavorando ad alcune modifiche costituzionali. Le aspettative nate con i nuovi Statuti non possono essere deluse. Un nuovo Stato passa per nuove Regioni"

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