Polo universitario di Colle di Val d'Elsa: messa a punto una tecnica per fare la "tac" alle cellule

Redazione Nove da Firenze
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28 novembre 2006 23:00
Polo universitario di Colle di Val d'Elsa: messa a punto una tecnica per fare la

28 novembre 2006- Nei giorni scorsi, infatti, il gruppo coordinato dai docenti Agnese Magnani e Claudio Rossi, per la prima volta, ha osservato, presso il laboratorio della struttura colligiana, l'immagine chimica di una cellula umana ottenuta da colture di osteoblasti, cellule specializzate presenti nel tessuto osseo e responsabili della ricostruzione dell'osso. L'indagine è stata promossa con il contributo dei ricercatori Marco Consumi e Federica Piras, in collaborazione con il gruppo di reumatologia coordinato da Roberto Marcolongo, ed è stata possibile grazie all'utilizzo del Tof-Sims, strumento presente nella struttura e uno tra i pochissimi in Italia, che permette la spettrometria di massa di ioni secondari.

"Le attività di ricerca del Polo Universitario di Colle di Val d'Elsa - afferma Claudio Rossi - stanno attraversando una fase di grande sviluppo, con risultati scientifici importanti in diversi settori, dalla medicina all'industria elettronica e meccanica fino a quella farmaceutica e alimentare.

La possibilità di visualizzare l'immagine chimica di una cellula di osteoblasta tramite il Tof-Sims e di sezionarla nella sua dimensione verticale, consente di operare una sorta di Tac su una singola cellula, anziché su un organismo umano".

"In questa indagine - continua Rossi - le singole cellule di osteoclasti, che disfano l'osso, sono state poste su una lamina di oro e sottoposte al bombardamento ionico. Gli ioni molecolari secondari emessi dai componenti cellulari hanno permesso di ricostruire l'immagine chimica della cellula e di analizzare, sezione per sezione, i cambiamenti strutturali e chimici osservati dalla sua superficie esterna, sino alle strutture più intime e al nucleo".



"Questo risultato - conclude Rossi - apre una via di grande importanza per lo sviluppo di progetti di ricerca in ambito medico, per studi che possono riguardare patologie importanti come le malattie autoimmuni e le patologie ossee, ma anche per tutte le patologie i cui effetti sono osservabili su scala cellulare, come quelle tumorali. Questa nuova indagine ha anche lo scopo di studiare il meccanismo di azione dei bifosfonati, farmaci utilizzati per curare l'osteoporosi e di identificare a quale livello cellulare possono agire, visto che contribuiscono a rinforzare la struttura dell'osso e a stabilizzarla nel tempo".

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