Parco Nazionale Arcipelago Toscano: a che punto siamo?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 ottobre 2006 23:29
Parco Nazionale Arcipelago Toscano: a che punto siamo?

Marina di Campo 26 ottobre 2006- La commissione Ambiente del Senato è pronta a ratificare la nomina del prof. Mario Tozzi a presidente del Parco, dopo l’avvenuta approvazione della Camera dei deputati. Si ritiene quindi che, il ministro Alfonso Pecoraro Scanio, possa nominare presto il prof. Tozzi a presidente del Parco.
Sembra che ormai la situazione stia diventando sempre più chiara e si stia prendendo vie risolutive che portino buoni risultati a breve scadenza. Ma la situazione è poi così netta, chiara e positiva?
Anche se apparentemente si sono dissipate le nubi delle settimane scorse soprattutto nel rapporto fra il prof.

Tozzi e i sindaci elbani, la lotta per le posizioni di prestigio nel Parco, fra le fazioni politiche, si sta facendo sempre più serrata. I vari sindaci dei Comuni elbani non sono tenuti nella dovuta considerazione e le varie iniziative politiche sovrastano sostanzialmente qualsiasi orientamento verso l’apporto di professionalità della società civile.
E’ ancora aperto il problema delle nomine in seno al Consiglio Direttivo per contrasti all’interno del centrosinistra o fra centrosinistra e centrodestra.

Si è ben lontani dal fare delle scelte fuori da ogni logica politica o da posizioni di potere, senza pensare a scelte basate su capacità, professionalità ed efficienza. Sembra che per il Parco tutto sia in mano alla politica, sia locale che sia regionale e del governo centrale come spesso lo è stato nel periodo del commissariamento. Il prof. Tozzi, affiancato dai politici a lui più vicini, nelle sue prime mosse, non si è mai rivolto a organizzazioni, entità o personaggi fuori dalla politica e possibilmente appartenenti all’arcipelago toscano.
Per il Consiglio Direttivo circolano sempre più insistentemente i nomi di candidati presi dalla politica come Catalina Schezzini, Milena Briano, Pietro Paolo d’Errico per il centrosinistra mentre per il centrodestra permane, con insistenza, solo il nome di Ruggero Barbetti.
Gli elbani, in particolare, si auguravano che si percorresse una nuova via con nuovi metodi e professionalità più aderenti alla realtà delle isole del Parco.

Si aspirava al cambiamento per il miglioramento fatto con strategie efficienti e qualificate che portassero a risultati ben più positivi di quelli sinora ottenuti.
Nonostante questo, molti continuano ad avere fiducia nel nuovo corso che si prospetta per il Parco, non ancora ben delineato nelle persone, nelle strutture organizzative, nelle volontà e nelle finalità.
I cittadini delle isole si aspettano molto ma hanno anche molta apprensione. Si aspettano anche una continua presenza all’isola d’Elba del prof.

Tozzi, quale presidente del Parco. Solo in questo modo potrà esprimere al meglio la sua professionalità e dare un valido contributo per la definizione e la realizzazione delle varie iniziative.
Si tenga ben presente che il Parco deve sicuramente salvaguardare l’ambiente e la natura ma anche, se non soprattutto, è necessario che effettui interventi coordinati e in armonia con le istituzioni, per lo sviluppo qualificato in alcuni settori principali fra cui l’Agricoltura, l’Artigianato, la Pesca e il Turismo.

Inoltre una particolare attenzione va posta per l’Isola di Pianosa che versa in condizioni disastrose. Il Parco non può, da solo, migliorare l’economia delle isole dell’arcipelago toscano ma può essere da ausilio per il miglioramento.
Questo deve essere ben definito negli obiettivi del Parco e nel perseguimento di risultati positivi. Solo in questo modo può prendere forza l’Elba, vista come Sistema, e il Parco può fornire anche il valore aggiunto per il miglioramento continuo delle attività di tutte le isole dell’arcipelago toscano.

Raffaele Sandolo
elbasun@infol.it

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