Diabete: in Toscana 110mila casi
Sempre più i giovani malati

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 ottobre 2006 00:08
Diabete: in Toscana 110mila casi<BR>Sempre più i giovani malati

FIRENZE, 8 ottobre 2006 - "Diabete: evoluzione, cambiamenti e soluzioni". Questo il titolo del convegno di studi che la Federazione Regionale delle Associazioni Toscane Diabetici, con il patrocinio della Regione Toscana e con il contributo, fra gli altri, di Pfizer Italia, ha programmato per oggi, a partire dalle ore 9 presso l'hotel Demidoff in via Lupaia a Pratolino.
All'incontro di studi prenderanno parte Stefano Del Prato e Alberto Piaggesi del Centro di riferimento regionale per il diabete dell'adulto di Pisa, Domenico Inzitari presidente di Alice Toscana, Renzo Lazzeri e Carlo Maria Rotella dell'Università di Firenze, Sonia Toni del Centro di riferimento regionale per il diabete in età evolutiva presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer, Fina Belli dietista presso la stessa Azienda Ospedaliera, Adolfo Arcangeli della sezione autonomia di Diabetologia dell'Azienda Usl n.4 di Prato e Roberto Anichini della sezione autonoma di Diabetologia dell'Azienda Usl n.3 di Pistoia.



"Il diabete oggi è una vera epidemia mondiale. I dati relativi a questa malattia sono sempre più allarmanti e le ultime cifre provenienti dall'Easd, European Association for the Study of Diabetes, il più importante congresso europeo sul diabete recentemente tenutosi a Copenhagen - spiega Roberto Cocci, presidente della Federazione Regionale Associazioni Toscane Diabetici, che aggiunge - parlano di circa 3.000.000 di italiani affetti da diabete di tipo II e di un altro milione di sommerso; inoltre, se pochi anni fa la previsione al 2025 era di 250 milioni di casi al mondo, secondo gli esperti riuniti all'Easd la cifra è da rivedere in netto rialzo, sino a poter ipotizzare per quella data i 350 milioni di casi.

In Toscana i diabetici registrati dal Sistema sanitario regionale sono, nel primo semestre del 2006, quasi 110mila di cui oltre 53mila femmine e quasi 55mila uomini. Se l'analisi viene fatta per classi di età quasi 65mila diabetici hanno un'età compresa fra i 60 e gli 80 anni. Ma il dato più allarmante è, sempre in Toscana, ci sono quasi 5mila diabetici d'età compresa fra i 25 e i 45 anni. Altro dato rilevante nella nostra regione - sottolinea ancora il referente della Federazione Regionale delle Associazioni Toscane Diabetici, Cocci- è quello che riguarda il numero di nuovi casi ogni anno, circa 5mila quelli registrati sempre dal Sistema sanitario regionale, con una percentuale sempre crescente di bambini.

Per non parlare poi dei numeri del sommerso: le percentuali si aggirano intorno al 30%".

Gli esperti sono concordi nell'affermare che per la prevenzione, ancor prima che per la cura del diabete, occorre fare molto e che proprio la prevenzione, per questa come per altre malattie, è molto importante: "La prevenzione, soprattutto per il diabete di tipo 2 si fa anzitutto a tavola. Ma ci sono molti pazienti che non controllano valori fondamentali come la pressione arteriosa o non fanno attenzione agli altri fattori di rischio cardiovascolare.

Eppure questo è un passo fondamentale visto che più sono basse queste percentuali, più è bassa la possibilità di eventi quali ictus e infarti. Troppo pochi - sottolinea il professor Domenico Inzitari presidente toscano di Alice, l'Associazione Italiana per la Lotta all'Ictus Cerebrale - sono i soggetti che hanno livelli di colesterolo LDL oltre i valori consigliati. Le percentuali per i diabetici di tipo 2 sono disastrose, quelli nei diabetici di tipo 1 sono comunque molto preoccupanti. Attualmente vediamo i casi più gravi di ictus proprio in pazienti diabetici.

Ma poi vi sono ancora troppi soggetti sovrappeso, soprattutto giovani, e troppi fumatori. E molti di questi ultimi arrivano a fumare oltre 20 sigarette al giorno".

Il diabete è la quarta causa di morte nei paesi industrializzati, senza tener conto delle affezioni cardiovascolari e renali. Oltre ad essere un'emergenza medica, è un peso sanitario, sociale ed economico: il diabete è una delle malattie più costose. Ma nonostante ciò il diabete non fa paura. Al contrario a far paura sono l'infarto e l'ictus, le più comuni complicanza del diabete.

Notizie correlate
In evidenza