Tessile: la metà dei capi venduti vìola le norme

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 settembre 2006 15:53
Tessile: la metà dei capi venduti vìola le norme

PRATO – È l'allarme contenuto in uno studio presentato a Bruxelles dal Ministro per il Commercio internazionale e le Politiche europee, Emma Bonino. Peggio di come si aspettavano. Un motivo in più per continuare a portare avanti a Bruxelles la battaglia per il regolamento dell’etichettatura obbligatoria sui capi del tessile – abbigliamento.
È preoccupato Stefano Acerbi, presidente di Confartigianato Moda nazionale e presidente di Confartigianato Imprese Prato, all’indomani della presentazione dell’indagine dell'Italian Textile Fashion a Bruxelles: “Dalla ricerca – denuncia Acerbi - emerge una situazione che, francamente, appare ancora più drammatica di quella che ci aspettavamo.

Colpisce, soprattutto, il fatto che debbano essere i cittadini a fare le spese della mancanza di informazioni sul prodotto che acquistano, visto che la maggior parte di quelle riportate sull’etichetta non sono sempre veritiere e attendibili. Come Federazione Moda Confartigianato non possiamo esprimere che preoccupazione per questa mancanza di garanzie, e lo facciamo non solo come produttori ma anche e soprattutto come cittadini chiamati in causa in prima persona, ai quali vengono taciute verità importanti che potrebbero mettere a rischio la salute”.


Di qui – ricorda Confartigianato – l’urgenza di adottare un regolamento europeo sull'indicazione di origine obbligatoria per le merci di provenienza extra europea, imponendo agli importatori un obbligo già vigore in altri paesi. "L’indagine presentata – prosegue Acerbi - conferma quanto l’obbligo del made in e un sistema di controlli più efficace, accanto una normativa seria e responsabile sulla tracciabilità, siano un’arma necessaria per contrastare le etichette irregolari e salvaguardare così consumatori e produttori”.
Buone notizie, a questo proposito, arrivano sul fronte dell’impegno del Governo italiano.

“Le affermazioni del Ministro Emma Bonino, presente ieri a Bruxelles, secondo cui rendere obbligatoria l'etichetta con l'origine dei prodotti non andrebbe contro le logiche di mercato, producono senza dubbio un effetto rassicurante. Dal canto nostro – annuncia il presidente nazionale di Federazione Moda - continueremo come Confartigianato a fare pressione sulle opportune sedi e organi istituzionali affinchè il Consiglio dei ministri europeo accolga la nostra richiesta di un regolamento sull’indicazione d’origine per i prodotti tessili”.

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