Firenze, 5 settembre 2006- Individuate nel rene di soggetti umani adulti una popolazione di cellule staminali che, potrebbero essere impiegate per curare o addirittura prevenire insufficienze renali.
E’ questa in sintesi la scoperta presentata oggi da un team di ricercatori fiorentini, coordinati dal prof. Sergio Romagnani, ordinario di medicina interna all’Università di Firenze e punto di riferimento per la ricerca mondiale nel campo dell’immunologia.
Gli aspetti più rilevanti della scoperta sono non solo aver individuato e dimostrato l’esistenza di cellule staminali nella capsula di Bowman del rene di soggetti umani adulti, ma anche l’evidenza dei risultati in laboratorio su topi affetti da nefropatia acuta indotta sperimentalmente.
Le staminali iniettate hanno contribuito a riparare e rigenerare il danno tubulare nel rene. Le applicazioni cliniche della scoperta si prospettano, quindi, di grandissima importanza, anche perchè le cellule staminali studiate nella capsula di Bowman si sono rivelate ben individuabili e purificabili attraverso la tecnica di citometria a flusso.
Questi risultati sono stati illustrati in una conferenza stampa dallo stesso prof. Sergio Romagnani, presenti il rettore dell’ateneo fiorentino Augusto Marinelli, l’assessore alla salute della Regione Toscana Enrico Rossi, il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-universitaria di Careggi Andrea Des Dorides, il preside della facoltà di Medicina Gian Franco Gensini.
La ricerca è stata svolta nell’ambito di un progetto sulla medicina rigenerativa avviato dal 2003 presso l’Azienda ospedaliero-universitaria di Careggi e finanziato dalla Regione Toscana con 5 milioni di euro e dedicato a studiare lo sviluppo e l’ottimizzazione di tecnologie per la messa a punto di terapie basate sull’uso di cellule staminali prelevate da soggetti adulti.
