Cooperazione: sempre piu' forti i rapporti fra Firenze, Mostar e Sarajevo
No al rifinanziamento delle missioni di guerra: domani, alle 21, manifestazione in Piazza Signoria

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 giugno 2006 13:44
Cooperazione: sempre piu' forti i rapporti fra Firenze, Mostar e Sarajevo<BR>No al rifinanziamento delle missioni di guerra: domani, alle 21, manifestazione in Piazza Signoria

28 giugno 2006 - La "Fucina per la nonviolenza" di Firenze invita tutti i cittadini che amano la pace ad una presenza attiva e creativa in Piazza Signoria giovedì 29 giugno alle ore 21.00. L'Italia è impegnata attualmente in 28 missioni militari all'estero. Spesso sono chiamate, con ipocrita appellativo, "missioni di pace". Invece, come nel caso delle missioni in Iraq e in Afghanistan, sono di chiaro intervento in situazioni di guerra.

Diventano sempre più stretti e continui i rapporti di cooperazione tra la città di Firenze e quelle di Mostar e Sarajevo.

L'obiettivo è lo sviluppo del settore turistico e dei suoi legami con quello culturale. Sul tema "Turismo e cultura" si confrontano a Firenze, da oggi fino al 30 giungo, le autorità cittadine dei tre comuni in una tre giorni promossa dal Comune di Firenze e dal Centro di Studi turistici. I progetti, in cantiere ed in via di realizzazione, fanno parte del più ampio accordo di cooperazione tra le città della Toscana ed i paesi dell'Europa orientale. Le iniziative sono state presentate in ieri in Palazzo Vecchio dall'assessore alla cultura e cooperazione internazionale Simone Siliani, da quello alle politiche per il turismo Silvano Gori e da Cristina Bevilacqua, assessore alla partecipazione democratica.

Erano presenti, oltre ad alcuni rappresentanti dell'organizzazione non-governativa Ucodep, anche il sindaco di Mostar, Ljubo Beslic, il sindaco di Città vecchia (provincia di Sarajevo) Mustafa Resic ed il vicesindaco di Sarajevo Hamdo Karic. In concreto per quanto riguarda la città di Mostar, l'impegno internazionale ma in particolare quello della Toscana e di Firenze hanno portato all'apertura del "Museo del Ponte di Mostar", importante tappa all'interno del processo di ricostruzione della città dopo la devastazione portata dalla guerra.

Il museo avrà sede nella torre Tara che sovrasta il famoso ponte distrutto il 9 novembre 1993 ed è realizzato con l'assistenza tecnica del comune di Firenze nella persona del dottor Marcello Lotti, la collaborazione delle locali istituzioni culturali ed il sostegno finanziario ed organizzativo (sono stati investiti circa 80mila euro) del Programma Seenet, gestito dalla Ucodep. L'inaugurazione dell'esposizione avverrà il 23 luglio prossimo, a due anni di distanza dalla riapertura al pubblico del ponte dopo il restauro.
Il sito culturale si snoda su tre luoghi.

Nella torre sono esposti alcuni reperti medioevali venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione, insieme ad elementi e riferimenti storici che rievocano l'atmosfera quotidiana che ha contraddistinto nei secoli la vita di Mostar e del suo ponte. L'edificio circolare culmina nel Belvedere, da cui si può ammirare tutto lo splendido centro storico della città. Ci sono poi gli scavi archeologici, situati in parte all'esterno ed in parte nel sottosuolo della torre, che ricordano l'esistenza di due ponti realizzati nei secoli precedenti.

Infine si percorrono i locali "del Labirinto" realizzati sotto la vecchia strada del mercato, attraversando i quali il visitatore può comprendere interamente il lavoro ingegneristico e tecnologico affrontato dalla cooperazione internazionale per ricostruire il ponte di pietra nella sua esatta forma originale. Oltre al museo sono in fase di progettazione alcuni servizi, finanziati in parte dal Ministero degli Esteri ed in parte dal Comune di Firenze e legati al turismo, tra cui la formazione di personale addetto all'accoglienza dei turisti, la redazione di guide e siti web, la creazione di agenzie ed itinerari per tutti coloro che visiteranno la città jugoslava.

Valorizzazione turistica e culturale del territorio è l'obiettivo da realizzare anche per la città di Sarajevo. L'organizzazione Seenet ha infatti già stanziato fondi (anche in questo caso per una cifra di 80mila euro) per il pecupero della piazza cittadina.

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