Referendum: i No prevalgono massicciamente
Ha votato la maggioranza assoluta degli Italiani (53,6), molto di più che nel 2001

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 giugno 2006 17:59
Referendum: i No prevalgono massicciamente<BR>Ha votato la maggioranza assoluta degli Italiani (53,6), molto di più che nel 2001

I contrari all'approvazione sopra al 61%. Vittoria schiacciante in Toscana, al centro e al Sud, più incerto il risultato al Nord. Secondo le ultime proiezioni Nexus i «no» arriverebbero al 61,4%, mentre i favorevoli si fermerebbero al 38,6%. Bossi aveva detto: "Se vincono loro vado in Svizzera". Ma il Sì è avanti solo in Lombardia e Veneto. I dati del "No" per aree geografiche: Nord 53,3, Centro 67,9, Sud 74,5, Isole 70,9. Speroni (Lega): "Gli italiani fanno schifo".

A Firenze ha votato il 63,66% degli aventi diritto.

A Pontassieve il No ha prevalso con l'81,00%. “Orgoglioso dei sestesi", ha affermato il Sindaco di Sesto Fiorentino Gianni Gianassi, appresi i risultati definitivi del referendum costituzionale nel Comune di Sesto Fiorentino. “A Sesto Fiorentino si è registrata un’affluenza altissima che testimonia la tensione politica che anima la nostra comunità", ha proseguito il Sindaco. “La straordinaria affermazione del NO con quasi 21.000 voti stabilisce con nettezza i confini del dibattito politico locale: passione per valori attualissimi e voglia di respingere i tentativi fatti in questi anni dal centrodestra di mutare nel profondo le fondamenta e le prospettive del paese.

Nel 60° anniversario della nascita della Repubblica i sestesi, ancora una volta, hanno scelto da che parte stare". "Ora finisca la stagione degli odii - ha concluso il Sindaco - e le forze politiche trovino in Parlamento il consenso necessario per migliorare e modernizzare i meccanismi di funzionamento dello Stato tenendo di conto del risultato del voto popolare di oggi".

“Un risultato straordinario, positivo in tutta Italia anche per la grande partecipazione. La vittoria del NO ci permette di affrontare le eventuali modifiche alla Costituzione con maggiore tranquillità e soprattutto senza stravolgimenti, in un clima diverso e non a colpi di maggioranza come fatto dal centro destra nella scorsa legislatura, il colpo di mano non è riuscito.

I cittadini hanno capito che era un voto importante per difendere la Costituzione e la democrazia”. Così Erasmo D’Angelis, consigliere regionale e Presidente toscano della Margherita, commenta il risultato del referendum costituzionale che ha visto la vittoria dei NO con la conseguente bocciatura della riforma costituzionale.“Come sempre la Toscana- ha continuato D’Angelis - ha dato un contributo fondamentale con ampia partecipazione e convinzione nel votare NO. Il 70% è un risultato straordinario così come è molto buono il 61,6 di partecipazione dei toscani che nonostante le numerose chiamate alle urne di questi mesi hanno fatto il loro dovere e sono andati a votare contro una riforma discutibile e pericolosa per le regioni e per la nostra democrazia.

Un ringraziamento va anche alle tantissime persone che si sono impegnate in questi mesi nei Comitati per il NO”.
Soddisfazione in casa della Margherita fiorentina per il brillante risultato ottenuto nel capoluogo toscano al referendum costituzionale. “Anche in questa occasione Firenze ha risposto bene alle aspettative – hanno commentato a caldo il coordinatore provinciale della Margherita fiorentina Nicola Danti e il responsabile dielle per il Comitato per il No Salvatore Quarta -. Già con la raccolta delle firme pro referendum la città aveva dato un chiaro segnale raggiungendo il maggior numero di consensi in Toscana e classificandosi tra le prime in Italia.

Anche da un punto di vista di affluenza la nostra città, superando abbondantemente il 60% ha giocato un ruolo determinante per il risultato finale. Il successo ottenuto è andato anche oltre più rosee aspettative”.

Un'iniziativa del Consiglio regionale della Toscana per promuovere un cambiamento positivo della Costituzione dopo il successo del "no" al referendum confermativo è quanto propone il vice presidente dell'Assemblea regionale, Alessandro Starnini. "L'Italia ha respinto un pessimo cambiamento della Costituzione e la Toscana ha fatto la sua parte - ha detto Starnini - ora è il momento di promuovere un cambiamento positivo, mantenendo fermi i valori fondamentali della Costituzione e promuovendo l'ammodernamento dello Stato, per rispondere positivamente a tutta l'Italia: al Nord, al Centro e al Sud".

In particolare, secondo il vicepresidente, ora "il Consiglio regionale potrà promuovere un confronto insieme a tutte le altre assemblee legislative italiane anche in collaborazione con il Senato della Repubblica per verificare la riforma del Titolo V della Costituzione, a suo tempo fatta, riflettere sul rapporto fra le regioni, il parlamento e il governo nazionali e sulla necessità di assicurare meccanismi elettorali simili o unitari fra tutte le regioni". Per questo obiettivo, dunque, nelle prossime settimane "sarà utile - ha concluso Starnini - che il Consiglio regionale ridiscuta sul tema per individuare una propria iniziativa".

"L'esigenza di cambiare c'era e resterà, fortissima -commenta Alessandro Antichi, pportavoce della CdL in Consiglio regionale- Consigliamo a tutti di ascoltarla, ascoltarla e ancora ascoltarla.

Persino in Toscana i promotori del Sì sono un terzo dei voti validi, in un territorio dove scontiamo l'egemonia, anche organizzativa e comunicativa, del centrosinistra e la strutturale debolezza del centrodestra. I promotori della riforma si devono rammaricare solo di non essere stati più audaci e di non aver avuto il coraggio di presentarsi prima davanti al Paese, con proposte più nette. Per il resto il tentativo di Berlusconi e Bossi, con l'aiuto di Fini e Casini, è stato generoso e resterà nella storia.

Adesso ci aspettiamo che i vincitori, i presunti riformatori del No, onorino la parola data, combattendo assieme ai sostenitori del Sì, i grandi pericoli dello status quo e la crescente distanza che si percepisce fra un Nord che vota Sì, un Centro che vota No, un Sud che non vota. Ai parlamentari toscani a cui fa riferimento la nostra Opposizione civica e liberale chiediamo di impegnarsi da subito per pungolare i vincitori, perché facciano la drastica riduzione del numero dei parlamentari, il federalismo fiscale, il senato federale, che hanno promesso.

Qui in Toscana, per la nostra Opposizione civica e liberale, continuano ad aumentare le responsabilità. Dobbiamo moltiplicare i nostri sforzi e trovare modi nuovi, più audaci, per andare avanti e rappresentare quel terzo di Toscani che, in condizioni difficilissime, hanno votato per la Devolution. Avanti, per la Toscana, insieme, con i Toscani che hanno fame e sete di riforme e di cambiamenti, di rinnovamento amministrativo e di una alternativa politica".

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