L’idea che diventa movimento: la rassegna di danza a Castiglioncello (29 aprile – 31 maggio 2006 alle ore 21)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 aprile 2006 14:55
L’idea che diventa movimento: la rassegna di danza a Castiglioncello (29 aprile – 31 maggio 2006 alle ore 21)

Palcoscenico della danza la Tensostruttura del Castello Pasquini a Castiglioncello (LI), GESTO E SPAZIO L’idea che diventa movimento rassegna in sette appuntamenti dal 29 aprile al 31 maggio, sempre alle ore 21, con Ensemble di Micha van Hoecke, Balletto Civile di Michela Lucenti, Botega, Spellbound Dance Company, Kinkaleri, Giorgio Rossi di Sosta Palmizi, Aterballetto, Raffaella Giordano di Sosta Palmizi. Le scelte del cartellone privilegiano i lavori delle più interessanti compagnie italiane che spaziano nei diversi filoni della danza: dal classico, al teatro-danza, alla ricerca.

L’iniziativa è condivisa da Armunia e Fondazione Toscana Spettacolo, spiega il Presidente Simonetta Pecini: “La collaborazione con Armunia è presente da tempo nelle politiche distributive di Fondazione e in particolare l’accordo sulla danza si rinnova con questa seconda edizione della rassegna primaverile. FTS e Armunia si muovono in ambiti complementari: l’una organizza stagioni e rassegne di spettacoli, l’altra allestisce festival, ma entrambe si occupano di danza. Il rapporto di collaborazione valorizza le reciproche esperienze e consente una programmazione di sicura qualità, con un attento occhio alle produzioni innovative”.

La rassegna è sostenuta anche dal Ministero dei beni e delle attività culturali.

Micha van Hoecke apre il 29 aprile (replica il 30) con Monsieur Monsieur, la creazione che ha segnato l’esordio ufficiale del coreografo belga, a Bruxelles nell’82. Fonte della sua ispirazione fu il testo poetico di Jean Tardieu Le fleuve cachè donatogli dal padre, cui l’artista dedicò lo spettacolo. L’ottimo lavoro che non ha risentito del trascorrere del tempo, intreccia recitazione, danza, pantomima, il nuovo allestimento è dunque un omaggio alla carriera di van Hoecke.

Per Michela Lucenti il futuro dell’umanità è un deserto di sabbia colorata sotto un cielo azzurro. Le ultime o nuove creature muovono i primi passi su quel che resta del mondo. Cosa è rimasto delle loro esperienze trascorse, delle emozioni e dei sentimenti? Cosa resiste come erba infestante o come balsamo benefico? Sono interrogativi che la coreografa e danzatrice del Balletto Civile si pone con I Topi, coltivando la sua danza nella ricchezza delle relazioni, introducendo scene di teatro fisico, di poesia scarna e densa di dolorosi richiami alla contemporaneità (12 maggio).
I Botega festeggiano con Sircus, i dieci anni di lavoro.

Capitanati da Enzo Celli (ex paracadutista) la compagnia acrobatica e hip-hop è uscita dalla spettacolarità fine a se stessa, trasformando l’acrobazia in danza d’arte. La storia del gruppo è nello spettacolo: un atto unico in quadri, dove il filo conduttore è lo stile particolarissimo, nuovo e finemente articolato dei danzatori che conquista il pubblico (14 maggio). La Spellbound Dance Company si affida alle parole di Garcia Lorca per spiegare la forza profonda e assoluta del lavoro Duende che Mauro Astolfi, coreografo e regista ha messo in scena: “Il duende è energia che capita di suscitare, richiamare (non c’è mappa né esercizio), è il desiderio del desiderio, un’energia che arriva da sotto i piedi come a certe ballerine, o dal fondo della gola per certi cantanti” (17 maggio).

Il luogo è uno spazio grigio, un rettangolo di linoleum all’interno del quale si svolge lo spettacolo. Agli spettatori sul bordo di una piscina, pozzanghera, biliardo o altro, è concessa una visione ampia, ma non totale dei danzatori/attori di Pool, della compagnia Kinkaleri che occupano lo spazio con svariati sollazzi e inappuntabili dondolii; circolazioni del pensiero, misurazioni del tempo e della distanza. All’utente è lasciato lo spazio dell’argomentazione, la definizione della linea artistica del gruppo (23 maggio).

L’anima castigliana di Pablo Neruda racchiusa nella poesia Alma e le significanti assonanze tradotte in altrettante esperienze umane sono contenute nell’omonimo spettacolo di Giorgio Rossi, dei Sosta Palmizi che verte sul contrasto e l’opposto con se stessi e il desiderio di reagire all’inesorabile condizione di lottatori perenni. Un’ulteriore indagine del coreografo anche nei testi poetici di Alda Merini e Cesare Pavese per trovare altri esempi in cui i sentimenti di amore, solitudine e morte si percepiscono come esperienza compiuta (25 maggio).
Mauro Bigonzetti direttore artistico e coreografo dell’Aterballetto presenta tre sue composizioni: Passo Continuo è un omaggio a Sveva Berti, danzatrice che da venti anni collabora con il coreografo, in cui si evidenzia l’intesa di vita artistica, attraverso le esperienze e le emozioni espresse dal movimento del corpo.

Da Cantata emerge la bellezza mediterranea che si armonizza con i colori, i gesti e la forte passione amorosa. Après-midi d’enfants è la giovanile gioiosa esperienza della scoperta dei sensi (27 maggio).
Con Raffaella Giordano, altra originale espressione del gruppo Sosta Palmizi si chiude la rassegna di Castiglioncello, Gesto e spazio - L’idea che diventa movimento. La danzatrice si ispira al Cantico dei Cantici per il suo Tu non mi perderai, in cui la scrittura comunica con la semplicità del gesto lo sguardo profondo e analitico al tempo trascorso, per scorgervi i segni dell’amore vissuto e udire la parola lasciata nello spazio (31 maggio).

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