WWF: bliz in macelleria pisana che vende volatili protetti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 novembre 2005 13:48
WWF: bliz in macelleria pisana che vende volatili  protetti

PISA: animali protetti venduti illegalmente da una macelleria. Corpo Forestale e Guardie Wwf sequestrano oltre 60 kg di piccoli uccelli. Adesso l’esercizio commerciale potrebbe rischiare di chiudere.
Pisa - una vera e propria azione di intelligence, quella condotta dal nucleo vigilanza ambientale Wwf di Pisa, che nei giorni scorsi insieme a personale del Corpo Forestale ha concluso una brillante operazione che ha permesso di scoprire una centrale di commercio illegale di fauna selvatica protetta.
La base di tutto era un’antica macelleria nel centro di Pisa, nella cui vetrina alcuni giorni prima una guardia Wwf aveva notato esposto il cartello che informava della possibilità di acquistare “allodole, tordi e uccellini”.
Una rapida consultazione e quindi la decisone di far intervenire una guardia Wwf di Lucca in incognito, la quale spacciandosi per un acquirente interessato concordava con il titolare della macelleria l’acquisto di un quantitativo di uccellini per il successivo martedì.
Il giorno dell’appuntamento, al momento dell’acquisto della fauna vietata, irrompevano nel negozio altre due guardie Wwf e quattro agenti del Corpo Forestale pisano.
Un’accurata perquisizione portava alla luce l’ingente quantitativo di sessanta chilogrammi di fauna non commerciabile: allodole, fringuelli, cappellacce, folaghe, lui' piccolo, passeri, pettirossi, merli, tordi ed altri uccelletti… un infinito elenco di piccoli uccelli e di uccelli acquatici di cui è vietato il commercio.
Nel corso di ulteriori controlli poi, veniva alla luce che l’esercizio commerciale da oltre un anno non era più in possesso dell’autorizzazione sanitaria privo altresì di quella amministrativa e quindi esercitava abusivamente l’attività.
L’operazione veniva conclusa dall’intervento del Servizio Veterinario della ASL, che riscontrava violazioni di natura igienica.
Una situazione grave, per la quale sono tuttora in corso indagini per verificare eventuali collegamenti con soggetti esterni e la provenienza della fauna sequestrata.
Il titolare dell’attività è stato denunciato per le violazioni penali alla legge quadro sulla tutela della fauna selvatica, e in via amministrativa sono in atto le procedure di verifica che potrebbero portare alla chiusura dell’attività commerciale.

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