Al via oggi l'edizione 2005 di "Lucca Comics & Games":
un mondo di fantasia per grandi e piccini.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 ottobre 2005 11:22
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Stamattina alle 9 sono stati aperti i cancelli al pubblico per l'edizione 2005 della celeberrima mostra dei fumetti e dei giochi di ruolo "Lucca Comics & Games". Si prevede che anche quest'anno la manifestazione (che si concluderà martedì 1 novembre) farà il pieno di appassionati di ogni età regalando emozioni, momenti di relax, di svago, sfide di ogni tipo, alternate a dibattiti Come in tutte le precedenti edizioni i veri protagonisti saranno i giochi e i fumetti frutto di autoproduzioni.

Se da un lato infatti esistono moltissime aziende blasonate che, pur proponendo prodotti onestamente di bassa qualità a prezzi improponibili, riescono a fatturare abbastanza per restare leader dei rispettivi mercati (almeno in Italia), esiste sempre un maggior numero di realtà indipendenti, ai limiti dei monopòli ludico-fumettistici, che daranno nel tempo non poco filo da torcere ai "dinosauri" del marchio registrato e del diritto d'autore. Non è un caso se uno dei sistemi di gioco più famosi del mondo, il D20 System, su cui si basa la nuova edizione di Dungeons & Dragons, è completamente open source.

Peccato che qualche editoruccio di casa nostra non lo abbia capito del tutto. Non è un caso nemmeno che Mario Cardinali (direttore e proprietario del "Vernacoliere", una delle più belle testate italiane indipendenti), qualche anno fa, in un suo editoriale, diceva di aver rifiutato un sacco di soldi da qualcuno che voleva sfruttare il marchio del Vernacoliere per farne una linea di quaderni e articoli da cartoleria. Questi semplici esempi fanno capire che il cuore di Lucca Games sono in realtà gli espositori di "Indipendence Bay", l'area di Lucca Games dedicata alle autoproduzioni.

Tra di loro ci sono nomi ormai decisamente importanti: l'associazione romana "RiLL" che ormai da anni propone il trofeo letterario omonimo, con sempre maggior successo di critica e di pubblico, la storica fanzine fiorentina no-profit "Anonima Gidierre", giunta all'undicesimo anno di pubblicazioni ininterrotte e al numero cinquanta (martedì ci saranno i festeggiamenti per l'importante traguardo raggiunto), i creatori di giochi "Scribabs", Carlo Raffi e il suo gioco cult "Dimensioni" ...e molti altri. Un padiglione della mostra dei fumetti sarà dedicato ai fumetti autoprodotti: da questo mondo sotterraneo sono venuti fuori fenomeni di culto come "Ratman", il supereroe demenziale ormai accasatosi presso la Marvel, ma che comunque non ha perso affatto la sua aria da autoproduzione di razza, come "Desdy Metus", la detective-speaker radiofonica fiorentina, come "Sprayliz", la graffitara di Luca Enoch.

Tutti personaggi che ormai non hanno più bisogno di presentazioni, anche se non tutti hanno raggiunto le edicole... ma solo le fumetterie! Un altro punto di aggregazione della mostra saranno senz'altro i ragazzi (e le ragazze) che si dispongono -meteo permettendo- nel piazzale della mostra e, messa per terra una tovaglia o una coperta, fanno un mercatino parallelo a quello "ufficiale" degli stand. Di solito scambiano materiale raro (nonché usatissimo) riguardante le loro serie a fumetti preferite, giocattoli giapponesi o fanzine autoprodotte.

Chi si ricorda di quei ragazzi che qualche anno fa regalavano un bicchiere di vino a chi comprava una copia della loro fanzine? Sono personaggi folkloristici, spesso mal tollerati dai venditori che hanno preso in affitto uno stand, ma decisamente necessari per far capire la differenza tra "scopo di lucro" e "no-profit". Ultimo, ma non per ultimo, ricordo lo stand del Vernacoliere, che come sempre sarà una meta obbligata per tutti gli amanti della satira senza peli sulla lingua e senza rispetto per chicchessia.

Le magliette del mensile, con su scritte frasi irripetibili (per lo meno su Nove) e con dei disegni irriverenti, faranno da cornice a uno stand sempre pieno di autori sboccati e senza misura. Ma sempre pronti a fare una vignetta ai loro fan. Ricordate però: allo stand del Vernacoliere, quando c'è fila, ha la precedenza "la topa"! Marco Lastri

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