Lastra a Signa: depositata la variante al piano di recupero di SS.Ippolito

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 luglio 2005 11:50
Lastra a Signa: depositata la variante al piano di recupero di SS.Ippolito

E’ depositata da oggi e per i prossimi 45 giorni, presso l’URP del Comune, la documentazione relativa ad una variante al Piano di recupero , presentato nel 2002 dai proprietari del complesso annesso alla pieve romanica dei SS. Ippolito e Cassiano, risalente al XII secolo e innalzata sull’attuale via Chiantigiana, tra Ginestra F.na e Montelupo. Il complesso, secondo la Variante alle zone extraurbane del PRG, fa parte della zona “A” (centri o nuclei storici o loro parti) assoggettata a “Zona di recupero” e soggetta a vincolo idrogeologico, a rischio idraulico medio-basso e, in parte, in area sottoposta a tutela paesaggistica.

Nella classificazione del patrimonio edilizio, il complesso rientra nell’elenco dei beni culturali vincolati, presentando valore storico, artistico e ambientale. Il Piano ha per oggetto non solo il recupero a fini turistico-ricettivi del complesso edificato, ma anche il consolidamento della torre campanaria della pieve; la relativa convenzione è stata sottoscritta infatti, oltre che dai proprietari del patrimonio edilizio, anche dalla parrocchia S. Giovanni di Montelupo, proprietaria della pieve.

L’attuale variante riguarda la realizzazione di una cabina elettrica, necessaria a fornire alla struttura ricettiva la potenzialità di energia più confacente alle esigenze operative di un complesso che deve contare 28 camere doppie distribuite su seminterrato, piano terra e primo piano, locali di ristoro e impianti per attività motorie e ricreative, all’esterno e all’interno. Sembra che la pieve – la proprietà della quale, in un documento della fine del 1500, era attribuita alla famiglia Frescobaldi - si componesse in origine della sola chiesa e della torre campanaria quadrangolare, cui si aggiunsero successivamente gli edifici dell’oratorio, del chiostro (pressoché scomparso) e, in epoca più recente, gli annessi fabbricati ex colonici e ancora una piccola costruzione a latere dell’edificio principale: tutte componenti del complesso oggetto del piano di recupero.

(mr)

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