Festival di Chiusdino: Uto Ughi dirige e commenta le Quattro Stagioni di Vivaldi stasera alle ore 21,00 nell'Abbazia di San Galgano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 luglio 2005 09:47
Festival di Chiusdino: Uto Ughi dirige e commenta le Quattro Stagioni di Vivaldi stasera alle ore 21,00 nell'Abbazia di San Galgano

Serata clou per il “Festival di Chiusdino”, che stasera alle ore 21,00, nella suggestiva cornice dell’Abbazia di San Galgano presenta un concerto sinfonico in cui il Maestro Uto Ughi dirigerà, suonerà l’inseparabile violino e commenterà le Quattro Stagioni accompagnato dall’Orchestra “I Filarmonici di Roma”. Una versione inedita dell’opera di Antonio Vivaldi, in cui Uto Ughi veste gli istrionici panni di solista, direttore e narratore.
Parole che si sposano alla musica dei quattro concerti delle Stagioni, preceduti già in originale da sonetti esplicativi, che aprono la stupenda opera 8 (Il cimento dell’armonia e dell’invenzione).

La struttura è quella del concerto solistico, ma la materia sonora vi è organizzata con criteri nuovi. Il musicista sembra svincolarsi dal formalismo tradizionale, per cercare una nuova libertà espressiva, che viene raggiunta proprio attraverso il descrittivismo bizzarro e colorito, la ricostruzione di atmosfere naturalistiche e gli effetti imitativi. L’invenzione vivaldiana è qui stupefacente, come lo è del resto, in tutto il favoloso complesso dei sui 450 concerti.
Ecco un evento atteso ed eccezionale per questa rinnovata edizione del Festival di Chiusdino, a cura del Comune in collaborazione con la Pro Loco, che per la prima volta propone un pieno di musica classica, jazz, concerti lirici e sinfonici, prosa, poesia, commedia, teatro musicale.

Il cartellone si articolerà fino al 12 agosto in alcuni dei luoghi più suggestivi del comune senese, proseguendo la sua tradizionale funzione di promuovere la conoscenza e la diffusione della musica e del teatro nell’area della Val di Merse. Il Festival, diretto da Simona Coco, è dedicato quest’anno alla memoria di Mario Luzi, spettatore assai affezionato alla nota manifestazione e molto legato anche alla terra dove si svolge.

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