La Scuola Internazionale di Performance della regista Firenza Guidi parla di guerra per riconquistare la pace

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 luglio 2005 09:46
La Scuola Internazionale di Performance della regista Firenza Guidi parla di guerra per riconquistare la pace

“Dog Tags” è il titolo che Firenza Guidi ha scelto per il suo prossimo spettacolo, ideato specificamente per piazza Vittorio Veneto, nel centro storico di Fucecchio, dove si terrà il oggi, domani e dopodomani (ore 21:15 e 23:00). La piazza è strategicamente dislocata nei pressi del Parco Corsini, uno dei luoghi che hanno visto nascere e crescere molti dei progetti della regista, primo fra tutti Il Frantoio, Centro Arti Performative che dallo scorso settembre ospita la Scuola Permanente e le sue “corsie”, i laboratori di tecnica dello spettacolo insieme a quelli di scrittura creativa, canto, musica e molto altro.


Per 14 giorni a partire da lunedì 4, performers e tecnici del sound, delle luci, grafici, designers, si sono riuniti dall’India, dall’Australia, l’America, l’Islanda, l’Iranda, la Francia, l’Inghilterra e il Galles nel piccolo crogiuolo fucecchiese per prendere parte insieme al un team di giovani attori italiani alla Scuola Internazionale di Performance, alla quale hanno avuto accesso attraverso un provino: adesso sono pronti a intraprendere un incredibile viaggio artistico che troverà il suo culmine nello spettacolo finale.
Per “Dog Tags” la Guidi ha voluto trasformare completamente la location, mischiando audacemente il moderno al vintage, l’antico al moderno: le facciate delle case saranno ricoperte da metri e metri di pelli color porpora stracciate, cucite e incollate tra loro, a rappresentare la tragicità e la poliedricità della vita umana dilaniata dalla guerra.

Il pavimento in pietra sarà anch’esso completamente ricoperto di pelli di un bianco accecante, e su passerelle in legno si vedranno figure di uomini e donne sfilare prima in abiti civili e poi vedovili, convergere verso un’enorme vasca centrale foderata in nero, scivolare sulla lunga scalinata della Collegiata disseminata di centinaia di forme da scarpe colorate, pietosi emblemi di un esercito di vite perdute.
Sul palco di “Dog Tags” saranno infatti messe in scena la pace e la guerra, immagini di chi muore e di chi sopravvive nell’angoscia di aver assistito a una mattanza inutile.

A far scattare il grilletto creativo di Firenza Guidi è stato, in questa occasione, il romanzo “Mattatoio n. 5”, dello scrittore americano Kurt Vonnegut, che con sarcasmo ed estrema amarezza traspone in questo scritto dall’andamento volutamente sconnesso e frammentario i suoi ricordi quasi allucinati della Seconda Guerra Mondiale, della prigionia e della caduta di Dresda, completamente rasa al suolo.
“L’arte non è possibile senza una danza con la morte”, dice Vonnegut, così anche Firenza Guidi affronta il tema della guerra come un meccanismo che, una volta innescato non fa che sterminare.

E spesso lo fa utilizzando come arma gli ideali dell’eroismo e del patriottismo, che si svelano in tutta la loro vacuità e con la freddezza di una macchina. Le uniformi dei caduti in guerra vengono sostituite da un nuovo tipo di uniforme: il nero delle vedove e delle madri che si moltiplicano in scena fino a diventare un’armata inarrestabile. A loro, le vedove, rimarrà soltanto la piastrina di riconoscimento del caduto, un magro riconoscimento per celebrare la fine di una vita. La regista ha scelto proprio queste piastrine come simbolo dello spettacolo: degli insignificanti quadratini di alluminio, come delle medagliette per cani (“dog tags”), attraverso le quali l’individuo è spogliato della sua umanità e ridotto a un numero.

Un cane gettato allo sbaraglio. Un animale da macello.
La performance DOG TAGS andrà in scena in data 15-16-17 luglio, con due spettacoli giornalieri, alle 21.15 e alle 23.00. Per assistere allo spettacolo è possibile prenotarsi al numero 328-9127162.

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