Roberto Gatto quintett il 30 giugno al Teatro Romano di Fiesole (ore 21)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 giugno 2005 14:42
Roberto Gatto quintett il 30 giugno al Teatro Romano di Fiesole (ore 21)

Grande successo per la serata d'apertura della prima edizione del Vivere Jazz Festival, uno struggente e potente Brad Mehldau ha incantato il pubblico del fresco anfiteatro romano concedendo ben 5 bis.
Per la terza serata del festival sul palco si avvicenderanno prima Django Bates in piano solo, esclusiva nazionale del Vivere Jazz Festival, poi il quintetto di Roberto Gatto.
Alle 23.30 si inaugurerà la Nuova Arena Cave di Maiano con il concerto di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti.
Un bus-navetta gratuito per i più importanti spettacoli di Estate Fiesolana: l’iniziativa è promossa dal Comune di Fiesole e Li-nea, per facilitare l’accesso ai luoghi del Festival, in occasione di eventi di particolare richiamo.
Il bus seguirà due percorsi: da/per Le Falle (via Toscoromagnola) da/per Querciola (via Ravennate/Faentina), prima e dopo gli spettacoli.
Servizio bus-navetta anche in occasione del “Vivere Jazz Festival”, con collegamenti tra Fiesole e Maiano, dove in seconda serata (30 giugno 1/2/3 luglio) si tengono interessanti concerti jazz (per orari e fermate vedi di seguito).

Attenzione: ai mezzi privati sarà consentito l’accesso solo fino alla Chiesa di Maiano.

Nato nel 1997 in seguito alla realizzazione del lavoro discografico”Sing Sing Sing” il quintetto di Roberto Gatto,instancabile nella sua ricerca,vede la collaborazione con alcuni tra i più affermati musicisti del panorama jazzistico europeo:Luca Mannutza al pianoforte, Daniele Tittarelli sax alto e soprano, Gianluca Petrella,giovanissimo virtuoso del trombone,già visto al fianco di Enrico Rava, e Luca Bulgarelli solidissimo contrabassista che collabora stabilmente con Roberto Gatto.Il gruppo svolge un intensa attività concertistica riscuotendo larghi consensi di pubblico e critica,molto apprezzata è stata la performance all’edizione di Umbria Jazz 99.

In questo progetto Gatto costruisce con mano leggera e mai prevaricante un percorso variegato e sempre piacevole attraverso le cadenze di varie culture,con brani a firma del batterista e di diversi altri autori; atmosfere e ritmi dai diversi caratteri senza però perdere mai di vista la grande tradizione jazzistica e sopratutto lo swing,parametro indispensabile anche in altri generi musicali. La critica ha fatto riferimento a l’universo musicale di Mingus ma anche ad Ornette Coleman riconoscendo però al gruppo una chiave di lettura originale,ricca di energia e di spontaneità,questo grazie anche alla personalità,e alle notevoli doti tecniche-interpretative di tutti i componenti del quintetto.

L’idea di Roberto Gatto concludendo è quella di interagire il più possibile con il resto dei musicisti lasciando molto spazio all’improvvisazione,cercando di “spiazzare” continuamente l’ascoltatore,senza però banalizzare i contenuti all’interno del percorso musicale.

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