l Caso Tunnel Carpale: innovazione per la riduzione dei rischi sul lavoro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 giugno 2005 15:32
l Caso Tunnel Carpale: innovazione per la riduzione dei rischi sul lavoro

Si è svolto oggi (28 giugno) presso la sala Affreschi del Consiglio regionale della Toscana (Firenze) il convegno promosso da CoopLAT dal titolo Il Caso “Tunnel Carpale” - Ricerca e innovazione per la riduzione dei rischi sul lavoro. Una tematica quanto mai attuale, quella della sicurezza e della prevenzione sui luoghi di lavoro. Il Convegno si è svolto infatti a pochi giorni dalla manifestazione sindacale del 22 giugno sulla sicurezza.
“L’importante manifestazione dello scorso 22 giugno – ha commentato il Presidente CoopLAT Maurizio Cantini - ha riproposto temi sui quali ci sentiamo in forte sintonia e sui quali la Cooperativa LAT è impegnata da tempo, quali lo stretto legame tra qualità, formazione e prevenzione, e l’esigenza di una legislazione regionale che , affronti con più determinazione le regole del mercato e della partecipazione delle aziende agli appalti pubblici, ponendosi anche l’obiettivo di valorizzare le aziende che rispettano le regole e le normative in vigore, a partire da quelle fondamentali sulla sicurezza.

E’ un dato di fatto che il ricorso alla pratica del massimo ribasso ha come conseguenza un drammatico allentamento dei parametri di sicurezza e un altrettanto grave peggioramento della qualità dei servizi”.
Venendo alla sperimentazione oggetto del convegno questa è stata promossa dalla stessa CoopLAT, che ha scelto così di investire in prevenzione, relativamente a una patologia assai diffusa e in rapido aumento nel settore delle pulizie, in particolare tra le lavoratrici: il tunnel carpale.
“La sperimentazione - ha commentato ancora Cantini - dopo un attento monitoraggio sanitario, ha prodotto risultati assai positivi, oltre ad aver assunto anche un valore di metodo: si tratta, infatti, di una originale e proficua forma di collaborazione e di ricerca fra aziende private e soggetti pubblici.

Per CoopLAT un impegno che si inserisce in un progetto aziendale generale, che mette al centro la tutela dei lavoratori e la salvaguardia degli interessi della collettività: fare prevenzione vuol dire infatti salute ma anche risparmio di risorse pubbliche”.
Nel corso del Convegno i responsabili dei servizi di medicina del lavoro delle Aziende Sanitarie di Firenze, Siena e Versilia, dai quali è stata condotta la ricerca, hanno presentato metodologia e risultati della sperimentazione, che era tesa ad individuare strumenti per la prevenzione della sindrome del “Tunnel carpale”.

Studi recenti hanno infatti dimostrato che movimenti ripetitivi esercitati con la mano e con le dita in alcune mansioni ed altri fattori, come l’utilizzo di utensili non ergonomici, aprono la strada all’instaurarsi di tale patologia. La sperimentazione ha interessato un campione di 179 addette CoopLAT nei servizi di pulizie presso gli Ospedali di Careggi, Siena e Versilia: un gruppo ha lavorato con l’attrezzo tradizionale, mentre un altro gruppo ha utilizzato il nuovo strumento oggetto della sperimentazione, messo a punto dalla ditta Hipro.

Prima dell’inizio della sperimentazione il campione di donne è stato sottoposto ad accurati esami preliminari”. “La nostra ricerca commenta il Dott. Mauro Mondelli, del Servizio EMG della Asl 7- Siena - dimostra un’elevata frequenza di Sindrome da tunnel carpale (STC) in questa categoria di operaie (49%). Questa frequenza è molto più alta della prevalenza della STC nella popolazione generale femminile e in altre categorie di lavoratori a rischio”.
Dunque il settore delle pulizie si configura come un settore ad alto rischio per questo tipo di sindrome.

Un rischio che si può ridurre, come ha dimostrato la ricerca, utilizzando un tipo di attrezzo diverso, quello appunto oggetto della sperimentazione. “Il punteggio di “postazione”- commenta il Dott Maurizio Mariani, Dirigente Medico U.O. Igiene e Medicina del lavoro Usl 12 - calcolato, per l’attrezzo di nuova introduzione è di 6,5 contro il valore di 15,5 calcolato per il vecchio: tale differenza conferma la riduzione del rischio da sovraccarico biomeccanico per l’arto superiore, con l’utilizzo del nuovo attrezzo”.
Il convegno è stato organizzato da CoopLAT in collaborazione con Hipro, l’azienda che ha realizzato lo strumento oggetto della sperimentazione, e con Ancst Toscana e Legacoop Toscana, ed ha avuto il patrocinio della Regione Toscana.

Hanno partecipato: Maurizio Cantini, Presidente CoopLAT; Dott. Maurizio Mariani, Dirigente Medico U.O. Igiene e Medicina del lavoro Usl 12; Alberto Ferracin di Hipro; Dott. Mauro Mondelli, Servizio EMG Asl 7; il Presidente di Legacoop Toscana Giovanni Doddoli, il Presidente di Ancst Toscana Giuliano Peruzzi.

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