In discesa la produzione industriale: interviene il presidente dell’Associazione Industriali Grosseto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 maggio 2005 14:52
In discesa la produzione industriale: interviene il presidente dell’Associazione Industriali Grosseto

Nel confronto tra I trimestre 2004 e I trimestre 2005, tutti gli indicatori congiunturali monitorati dall’indagine sono risultati negativi, con la sola eccezione degli ordinativi esteri, che mostrano peraltro una performance assai modesta (+0,6%).
Rispetto all’ultimo trimestre dell’anno scorso – e dunque in termini congiunturali – la produzione è calata di 2,3 punti percentuali. Un dato questo che desta qualche preoccupazione se si considera il fatto che, a partire dal 1998, la media delle variazioni congiunturali dei “primi trimestri” è stata del +0,6%.
La riduzione della produzione ha avuto riflessi sul grado di utilizzo della capacità produttiva degli impianti che, nel I trimestre 2005, è scesa al 74,6%.

Si osserva che questa contrazione, oltre che alla riduzione dell’attività, può essere anche collegata all’aumento degli investimenti realizzati nel corso del 2004, con conseguente incremento della capacità installata (rispetto a cui viene calcolato l’indicatore).
Diminuisce dell’1,2% il fatturato a valori correnti su base annua, un risultato che riporta in negativo la crescita del volume d’affari dopo che, nella seconda metà del 2004, si era interrotta la precedente serie negativa (durata sei trimestri).

Il livello dei prezzi alla produzione, seppur salito del 2,3 %, conferma un raffreddamento della relativa dinamica dopo l’impennata del I trimestre 2004 (+5,2%), dovuta principalmente alle forti pressioni sul fronte dei costi degli input (energia e materie prime). Ciò determina comunque una ulteriore riduzione del fatturato a prezzi costanti (-3,5%), anche se la parallela e pressoché analoga riduzione nei volumi produttivi non segnala particolari incrementi nei livelli di invenduto.
In lieve flessione anche l’occupazione (-0,5%), un dato che sottolinea la situazione di incertezza delle imprese rispetto ai contraccolpi non favorevoli di inizio anno.
La flessione della produzione industriale ha riguardato tutte le dimensioni d’impresa.

Flette la produzione industriale tendenziale (-4,3%) della grande impresa.
Il livello della produzione delle medie imprese si riduce rispetto allo stesso periodo del 2004 (-2,1%). In questa fase appaiono in calo gli ordinativi di mercato esteri (-1,6%) mentre quelli interni sembrano tenere (+0,1%). (+0,6%): sono cinque trimestri che accade. Resta negativa la situazione della piccola industria (10 a 49 addetti), dove la diminuzione della produzione tendenziale è stimata al 3,3%. Per quanto riguarda la provincia di Grosseto l’occupazione ha avuto una riduzione media del 2,2 per cento (imprese fino a 49 dipendenti -2,90 per cento, da 50 a 249 +1,50 per cento, oltre 249 -5,58 per cento.

Le variazioni tendenziali degli ordinativi esteri hanno subito una flessione del 7,2 per cento, un -2,2 per cento per gli ordinativi interni. Forti le variazioni tendenziali di fatturato, dal –11,9 per cento del settore chimica, farmaceutica, gomma e plastica, al –9,3 per cento legno e mobilio. Di segno positivo tessile e abbigliamento, con un +6,3 per cento, elettronica e mezzi di trasporto +3,6 per cento.

“Si tratta di un dato su cui dobbiamo riflettere con attenzione – osserva Antonio Cappelli, presidente dell’Associazione Industriali Grosseto –.

Il calo della produzione ha colpito quasi tutti i settori e le tipologie di impresa. È importante reagire attraverso politiche concertate e propositive che sappiano cogliere le opportunità che comunque il mercato offre, anche in una situazione congiunturale non brillante, come quella che stiamo attraversando. Università, Ente Fiera, Aeroporto, piattaforma logistica e rete delle infrastrutture, internazionalizzazione delle imprese, capitalizzazione delle PMI, nuove politiche per il turismo, agricoltura di qualità, tutela dell’ambiente, rapida attuazione degli strumenti urbanistici in itinere nei Comuni della provincia, sono le partite su cui la Maremma si gioca il futuro e la sua capacità di competere con il resto del mondo.

Le imprese si stanno muovendo, gli enti locali hanno sempre più attenzione alle esigenze del mondo economico. Dobbiamo andare avanti con fiducia – conclude Cappelli –, perseguire tenacemente tutti questi obiettivi, senza inutili divisioni politiche”.

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