Un libro di progetti di Design Industriale riferiti al cibo
La presentazione il 27 maggio alle ore 11.30 alla Mediateca, in Via San Gallo, 25

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 maggio 2005 23:46
Un libro di progetti di Design Industriale riferiti al cibo<BR>La presentazione il 27 maggio alle ore 11.30 alla Mediateca, in Via San Gallo, 25

Quando Andy Wharrol riprodusse un barattolo di Zuppa Campbell nei suoi quadri creò, di fatto, il manifesto della Pop Art: far entrare segni dell’industrializzazione e del vivere moderno nell’opera d’arte come codice espressivo di una società frenetica, consumista, con le sue contraddizioni e forme di alienazione.
Tutto il Novecento è stato attraversato da un avvicinamento dell’arte ai linguaggi iconici dell’industria, non a caso molti pittori delle avanguardie, a partire da Tommaso Martinetti, sono stati autori anche di affiches pubblicitarie.

A dare questo impulso i crescenti processi di industrializzazione della società moderna che hanno invaso sempre di più i canali di comunicazione con le proprie forme espressive.
FooDesign il libro che raccoglie i progetti innovativi del corso di laurea in Design Industriale dell’Università degli studi di Firenze – curato da Elisabetta Benelli e Elisabetta Cianfanelli, edito da Mediateca Regionale Toscana - non a caso è sottotitolato AlimentaRevolution. La “rivoluzione” consiste nel fatto che il design espresso nei progetti nasce non tanto per rappresentare la freneticità di un’industrializzazione alienante alla Wharrol ma, al contrario, per avvicinarsi alla cultura dello slow food, che caratterizza la cultura del buon vivere della nostra regione.
Come ha affermato Elisabetta Cianfanelli “Oggi, se la quantità di tempo da dedicare all’alimentazione è drasticamente diminuita, sembra tuttavia che la società non sia disposta a rinunciare alla qualità.

Mediare l’antitesi tra il sistema del mercato e le tendenze più puriste rappresentate dal fenomeno “slow food” è uno degli obiettivi che ci si propone di raggiungere in questa esperienza di ricerca applicata. E questo obiettivo diventa possibile coniugando la qualità ed il gusto di alcuni prodotti della nostra tradizione ai nuovi stili di vita ed ai nuovi modelli
Il design, insomma, così come altre forme espressive, non si può distaccare dal tessuto culturale che lo esprime e la Toscana, come è noto, è terra di buona cucina, di produzione di prodotti tipici che vanno dal brigidino alla cioccolata, dal formaggio ai salumi, dal vin santo alla pasticceria, prodotti per i quali gli studenti del corso di laurea in design industriale hanno studiato forme di comunicazione ad hoc, in grado di esprimere qualità, tradizione e al contempo innovazione.

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