Regionali in Toscana: elezioni, o truffa ai danni degli elettori?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 aprile 2005 13:41
Regionali in Toscana: elezioni, o truffa ai danni degli elettori?

Firenze, 2 aprile 2005- E' confermato il rinvio delle elezioni in Basilicata. Sono state rinviate al 17 e 18 aprile prossimo. Il prefetto di Potenza ha firmato il decreto di rinvio dopo la riammissione di Unita' popolare, esclusa precedentemente. Invece in Liguria, le elezioni non slittano più. Si terranno regolarmente il 3 e 4 aprile, dopo che il candidato di Alternativa sociale Angelo Riccobaldi ha rinunciato ad un ricorso che avrebbe fatto slittare le consultazioni.
"Lo scandalo è ormai completo -dichiara Antonio Bacchi, segretario dell'associazione radicale fiorentina Andrea Tamburi e membro della direzione di Radicali Italiani- Per tutta la campagna elettorale si sono susseguite le notizie di firme false a corredo della presentazione di varie liste, ma il culmine lo si è toccato con le dichiarazioni del Procuratore capo di Firenze Nannucci, riportate ieri dalla stampa, che informavano di firme false riscontrate in tutte le liste (secondo quanto riportato dal quotidiano L’Unità) e di un problema di illegalità definito come un caso comune (secondo quanto scritto da La Nazione).
Certo, è positivo che finalmente la Procura abbia deciso di avviare un controllo completo di tutte le liste.

A questo punto, però, rispetto a questo appuntamento elettorale come la mettiamo, facciamo finta di niente? Sono elezioni o, come appare ormai sempre più evidente, una vera e propria truffa ai danni degli elettori? Il gesto di recarsi alle urne e ricevere una scheda dove sono presenti una serie di simboli presentati con quelle modalità è definibile ancora come l'esercizio di un diritto democratico? A noi sembra piuttosto il ripetersi, sempre più grave, dello scandalo già vissuto in occasione delle regionali del 2000.

Anche questa volta, come cinque anni fa, solo i Radicali hanno denunciato in anticipo, per scongiurarlo, il rischio di una campagna elettorale priva dei requisiti minimi di legalità.
Non è un caso se oggi l’unico soggetto politico che gli elettori non troveranno sulla scheda è proprio quello che si era ribellato e aveva denunciato quanto stava accadendo, quello radicale.
La notizia delle dichiarazioni del Procuratore Nannucci avrebbe dovuto rappresentare uno scandalo di proporzioni enormi.

Così non è, e dopo un paio di articoli di giornale in ventiquattrore tutto è già relegato nell’ombra e si va avanti nell'indifferenza generale verso un voto farsa.
Se esistono giornalisti che hanno a cuore il senso civico della propria professione è il momento che si facciano avanti e scavino in questa brutta storia, mentre l'augurio è che questa volta la magistratura faccia luce fino in fondo sui fatti e sulle responsabilità".

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