Torna a Firenze Antonello Venditti:
domani sera al Mandela Forum

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 febbraio 2005 09:08
Torna a Firenze Antonello Venditti:<br>domani sera al Mandela Forum

Ci sono artisti che ti fanno crescere, che ti fanno scoprire la musica fin da piccolo, ti portano per mano fino alla maturità e poi ti lasciano seguire la tua strada,sia essa orientata al pop più commerciale oppure alla musica d’autore più complicata e “antimajor”. Ecco, Antonello Venditti per il sottoscritto ha rappresentato proprio questa figura di mentore, una sorta di Virgilio che mi ha fatto passare dalle canzonette di “Bimbomix” alla musica vera, quella fatta col cuore. Io scoprii il cantauotre romano per caso, in una musicassetta dei miei genitori.

Era il millenovecentoottantanove, e il disco, uscito l’anno precedente, era “In Questo Mondo di Ladri”. Ricordo ancora che la scovai nell’autoradio della Lancia Prisma che avevamo allora, e la ascoltai in ogni occasione per un sacco di tempo, fino a imparare a memoria ogni pezzo di quell’album, che, per me continua ad essere il disco più bello di Venditti anche dopo tutto questo tempo. Da allora ho comprato tutti gli album del nostro, e l’unico che mi manca è proprio quel “Theorius Campus” inciso in società con De Gregori, ma in tutta onestà non credo che aggiunga qualcosa di più alla stima che ho di questo grandissimo musicista.

Devo dire che amo molto di più la vena “commerciale” che il cantautore ha deciso di seguire dai primi anni ottanta in poi, anche perché a mio avviso l’impegno politico dei primi album lascia un po’ il tempo che trova. Si sente benissimo che Venditti si trova molto più a suo agio con melodie dal tono più semplice, che restano in testa al primo ascolto, con poche finezze stilistiche, rispetto a brani con lunghe code strumentali oppure con testi fin troppo impegnati. Ci vuole stile anche nel comporre e suonare pop commerciale: solo in questo modo le canzoni non risultano banali ma d’impatto, con grande senso di spazialità e di “orecchiabilità”, se mi passate il termine.

Antonello Venditti da questo punto di vista è un maestro: le sue melodie non sono mai banali e riescono, potenza degli arrangiamenti al limite del maniacale, a risultare di una accessibilità incredibilmente piena e tangibile. L’uso dell’elettronica, che negli album degli anni ottanta era molto pronunciata, negli ultimi lavori di Venditti risulta molto più bilanciata e meno ridondante. Il che da un lato riduce la “bombasticità” delle canzoni e dall’altro le rende più “umane”, più a misura degli ascoltatori.

Infatti, se una volta il nostro aveva tre tastieristi in sede live, oggi ne basta appena uno. E la musica guadagna in immediatezza e semplicità, eccessibilità e guadagno emozionale. E’ musica quella di Antonello che riesce a farti pensare, ma senza tenerti concentrato sulla perizia tecnica. Eppure Dio solo sa se i musicisti dei quali Venditti si circonda sono dei Maestri del proprio strumento! Per esempio, Amedeo Bianchi, il sassofonista della “Super Band” che accompagna il nostro, è a mio avviso, uno dei più virtuosi più puri e sentimentali del sax della nostra penisola. Domani sera Venditti e il suo gruppo saranno al Mandela Forum, per regalare ancora una volta a Firenze grandi emozioni, al ritmo di pop e di musica cantautorale, sull’onda del successo del nuovo album “Campus Live”.

Essere lì al Mandela Forum, per molti significherà rivivere in tre ore trent’anni e più di vita, contrappuntata da note sulla soglia della Storia, che in punta di piedi e con la semplicità di una ballata in Re, riescono a dire molto e a dare molto. Marco Lastri Per leggere una biografia/discografia completa, ben fatta ed assai dettagliata di Antonello Venditti, potete leggere l’articolo negli “Approfondimenti”.

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