Il sindaco Domenici amareggiato nel saluto alla città dopo la condanna per il taglio degli alberi alla Fortezza
Il CPA parla di mani sulla città

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 dicembre 2004 14:55
Il sindaco Domenici amareggiato nel saluto alla città dopo la condanna per il taglio degli alberi alla Fortezza<BR>Il CPA parla di <I>mani sulla città</I>

"Questa per me è stata una giornata particolare e la vostra presenza qui, così numerosa, mi è di conforto. Voglio anche scusarmi per il ritardo: infatti oggi e fino a poco fa ho partecipato per nove ore ad un processo che mi vedeva imputato". Si è aperto con toni di amarezza il saluto del sindaco Leonardo Domenici nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, dove ieri si è tenuta la tradizionale cerimonia per gli auguri natalizi alla città. Dopo aver salutato e ringraziato per la loro quotidiana attività i ragazzi delle associazioni scoutistiche Agisci e Cngei, che partecipavano all'evento e che lo hanno chiuso con un coro natalizio, Domenici ha spiegato: "Il processo che si è celebrato oggi, si riferiva alla decisione di tagliare quattro alberi nella zona della Fortezza da Basso, peraltro già ripiantati, per problemi legati allo svolgimento di una importante manifestazione fieristica.

Ma non è questo il punto. Voglio dirlo chiaramente. Io sono convinto del tentativo che come amministrazione comunale stiamo cercando di portare avanti, per il cambiamento e l'innovazione di questa città. Pur con degli errori, ed in presenza di una situazione difficile per la scarsezza di risorse, e per i tanti problemi che la politica del governo certo non ci aiuta a superare. Però a volte mi chiedo se valga la pena davvero portare avanti questa politica, queste scelte, questo impegno per la novità e per il cambiamento.

Stasera, alla fine di una giornata come questa, mi verrebbe da pensare di no. Ma domani è un altro giorno. E poi ripenso a quello che facciamo, penso ad esempio che solo pochi giorni fa abbiamo annunciato la decisione di triplicare gli alberi che ripianteremo in città: e allora dico che è giusto andare avanti, anche qualche volta è difficile capire e farsi capire". "Anche perché non vorrei che qualcuno - ha aggiunto Domenici - potesse pensare che il sindaco ha qualcosa di personale da guadagnare per queste scelte, come è purtroppo già successo in passato per la storia della Firenze Parcheggi".

"Ma proprio per questo - ha proseguito Domenici rivolto ai cittadini che affollavano il Salone - è importante il vostro contributo. E alla domanda 'che fare?' rispondo che si deve cercare di andare avanti. Con uno sforzo comune e congiunto, naturalmente ognuno con le proprie responsabilità, come è successo con il percorso di partecipazione sul programma di mandato che si è appena concluso. Dobbiamo andare avanti promuovendo l'idea di una cittadinanza attiva, in un cammino dove si fanno le cose con il coinvolgimento e la corresponsabilità".

"Con la speranza che sia questo sia un periodo non solo in cui festeggiamo ma anche riflettiamo -ha concluso il sindaco - vi chiedo di cercare di andare avanti insieme, convinti e fieri di essere cittadini di Firenze. Vi auguro che sia un Natale sereno e ispirato al principio di solidarietà fra gli uomini". Più tardi, incontrando i giornalisti, Domenici ha precisato che la sua amarezza non è certo verso la magistratura "che fa il suo lavoro e per la quale ho il massimo rispetto"; ed ha aggiunto, ripetendo quanto già dichiarato al momento dell'arrivo dell'avviso di garanzia per il taglio degli alberi (scattato dopo la denuncia dell'allora soprintendente Valentino) che si tratta di "assurdi conflitti di compentenze fra poteri" e che "un soprintendente non può avere la stessa visione di insieme degli interessi generali della città, rispetto ad un sindaco".


«Recuperare gli spazi in via di Villamagna per allargare l'esperienza di "centri per i giovani" autogestiti con regole nel rispetto delle normative vigenti e affidati ad associazioni tramite regolare bando di gara». E quanto propone, in una mozione, il consigliere di Alleanza Nazionale Giovanni Donzelli. «Si tratta - ha sottolineato - di un metodo già positivamente sperimentato dalla giunta nel caso del centro giovani di via Mannelli». «In via Villamagna, invece - scrive Donzelli - il Comune risulta proprietario di un immobile attualmente occupato illegalmente dall'autodefinitosi "centro popolare autogestito".

Gli occupanti non hanno mai partecipato ad alcun bando di gara, né tanto meno presentato un regolamento di utilizzo degli spazi nel rispetto delle normative vigenti e si sono resi protagonisti di non pochi episodi spiacevoli in città». «Gli occupanti - ha aggiunto il consigliere di Alleanza Nazionale - attraverso la diffusione di un comunicato stampa cercavano di sminuire la brutalità della aggressione al centro "Quarter" riducendo il tutto al "lancio di qualche uovo, verdura e frutta ed uno spintonamento ad un direttore artistico" e attaccando pesantemente alcuni esponenti istituzionali che avevano condannato la spedizione violenta in viale Giannotti».

«Se il metodo giusto è quello adottato nel caso di via Mannelli - ha commentato Donzelli - l'amministrazione, con coerenza, metta la parola fine ad esperienze diseducative per i giovani come quella del "centro popolare autogestito"». Nella mozione il consigliere di Alleanza Nazionale esprime solidarietà ai «consiglieri attaccati e offesi pubblicamente dal comunicato stampa dell'autodefinitosi "centro popolare autogestito"».

«Siamo molto amareggiati per l'attacco del centro popolare autogestito ai colleghi consiglieri dei Ds, Margherita e Rifondazione e altre forze politiche, a proposito dell'aggressione al centro di arte contemporanea "Quarter" avvenuto la scorsa settimana».

E' quanto ha dichiarato il presidente de consiglio comunale Eros Cruccolini. «La nostra assemblea, nella seduta di lunedì scorso - ha aggiunto - ha giustamente condannato quell'episodio chiarendo anche che l'individuazione dei responsabili dovesse essere compito esclusivo delle forze dell'ordine. Nel dibattito abbiamo espresso una preoccupazione unanime per un modo violento e sbagliato di usare la cultura come terreno di contestazione e scontro politico. Nessuno di noi ha mai chiamato in causa il Cpa su quelle vicende, per questo non comprendiamo i modi ed il tono delle critiche rivolte anche a singoli colleghi, ai quali sono state attribuite intenzioni e volontà inesistenti».

«Le accuse fatte non favoriscono il confronto democratico - ha concluso il presidente del consiglio comunale - le istituzioni sono disponibili al dialogo anche con i movimenti più critici ma ciò deve avvenire nel rispetto reciproco, evitando personalismi e privilegiando il confronto sui contenuti».

Dopo i fatti accaduti al centro Quarter di Gavinana, definiti "lancio di qualche uovo, verdura e frutta ed uno spintonamento al direttore artistico" (dalle agenzie ANSA) "atti di violenza inaudita" (comunicato DS), "aggressione premeditata" (Ds e Margherita) "distruzione di bagni, opere artistiche e vari danneggiamenti" (sui giornali), "aggressione fisica" (comunicato dei due giovani comunisti Pieri e Magnani) ecco l'intervento del Presidente diessino della Comm.

cultura del Comune su La Repubblica che ha chiesto di fatto la cancellazione di ogni esperienza antagonista in città: invitando tutte le forze politiche a darsi da fare per cancellare situazioni potenzialmente pericolose che non si integrano nel programma di partecipazione del Comune.
"Peccato invece nessuno si sia chiesto come un posto che doveva essere un auditorium per la città sia stato riciclato in in centro culturale dato in gestione -commentano al Centro Popolare Autogestito Firenze sud- Forse che mancavano alcuni milioni di Euro per trasformarlo in auditorium e nessuno li voleva mettere?
Peccato nessuno si sia indignato dopo che questi soggetti hanno avuto l'arroganza e l'insensibilità di chiamare Cparte la loro associazione addirrittura "nel segno della continuità con la passata esperienza" (sgomberata da Coop e Comune nel novembre 2001) come da loro detto. La continuità del Cpa è nell'occupazione di Via Villamagna ed ha prodotto una rottura nel 2001 proprio per non piegarsi agli interessi di Coop e Comune.
Il comunicato di Nardella in sintonia con la linea Ds: ha un suo esplicativo passaggio nelle affermazioni, queste si degne del vocabolario fascista. Questo è un chiaro avvertimento alla nostra esperienza di autogestione ma anche a tutti coloro che si stanno muovendo al di fuori ed in contestazione di quello che il Comune ha chiamato strumentalmente percorso di partecipazione (incontri organizzati su progetti già realizzati).


Un chiaro avvertimento verso tutti coloro che lottano per una casa, per la vivibilità dei propri quartieri, per una socialità diversa denunciando da anni le maleffate e l'arroganza di questa giunta legata a doppio filo con gli interessi economici di questa regione.
Del resto il nervosismo e la boria dei Ds è stata evidente in tutta la settimana. L'ironica contestazione a porte chiuse (visto che non c'era quasi nessuno) all'asssemblea sulle aree dismesse in via del mezzeta, come dimostra anche un video che produrremo a breve, è stata rìtrasformata immediatamente in minacce, aggressione e squadrismo con una degna opera, a nostro parere fallita, di disinformazione. L'assemblea dei Comitati cittadini, con l'adesione di Prc, Altra città, Unione inquilini e movimenti sociali, è diventata un'assemblea che istigava alla violenza, anche questa da condannare ed isolare. Ds e giunta cercano con evidenza di creare un clima di tensione in città che sà di intimidazione, intolleranza,repressione di ogni forma di dissenso nel tentativo di difesa degli interessi politico imprenditoriali che li muovono, di fronte alla crescita dell'opposizione di sinistra a Firenze. Questo è un pericolo oggi che non fermerà però la nostra e le altre attività".

Certo qualche riflessione "l'aggressione al Quarter" la merita.
Per esempio leggendo i giornali non si capisce se il Risaliti sia stato preso a pugni, o schiaffeggiato, o abbia preso una gomitata: ognuno l'ha descritta a modo suo.
Quanto ai bagni, si dicono allagati per la rottura dei tubi, o per l'apertura di rubinetti.

L'aggressione contro i bagni comunque non è documentata sulla stampa, che si limita a proporre (e riproporre) le foto delle opere d'arte oltraggiate. Ogni lettore si indigna per le nuvole di vernice spray che deturpano le pareti e per i tubi idraulici abbandonati per terra. Ma quei tubi non provengono dai bagni devastati: fanno parte dell'arte della mostra, così come i graffiti sul muro. In sostanza però, non opere d'arte vandalizzate: solo un po' di spazzatura in terra e la celebre scritta "vendudi" su un muro.
Luciano Ghersi

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