G5 a Firenze: in piazza 50.000 persone?
Intanto Alessandri (AN) polemizza con l'assessore De Siervo sulla questione del centro temporaneo di permanenza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 agosto 2004 16:16
G5 a Firenze: in piazza 50.000 persone?<BR>Intanto Alessandri (AN) polemizza con l'assessore De Siervo sulla questione del centro temporaneo di permanenza

A meta' ottobre, nel capoluogo toscano si riuniranno i ministri dell' interno di Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Italia. Le realtà antagoniste cominciano a preparare manifestazioni di protesta. Stamani, il Movimento Antagonista toscano ha lanciato un appello per organizzare, in quei giorni, un corteo. L'obiettivo è riunire a Firenze circa 50 mila manifestanti. Il Movimento antagonista raccoglie un gruppo di sigle che va dai centri sociali, ai Cobas a parte dei movimenti di sinistra.
"L'assessore alle politiche ed agli interventi per l'accoglienza e l'immigrazione, Lucia De Siervo, probabilmente è scarsamente informata ed è necessario che si documenti prima di intervenire".

È il commento del consigliere comunale di Alleanza Nazionale riferendosi alle affermazioni dell'assessore De Siervo, e riportate da alcuni organi di stampa, in merito alla proposta di istituire un centro temporaneo di permanenza. "Vorrei ricordare all'assessore De Siervo - ha continuato Alessandri - che l'istituzione dei centri di permanenza temporanea fu prevista e pensata dall'allora «illuminata e solidale» compagine governativa di centro-sinistra (legge Turco Napolitano) e successivamente ripresa dall'attuale governo.

I suddetti centri di permanenza non hanno niente a che vedere con «le politiche di accoglienza e la tradizione solidale verso i più deboli» che doverosamente l'amministrazione comunale interpreta da tempo, bensì sono stati pensati (e la legge li prevede unicamente per questo scopo) per trattenere solo gli stranieri sottoposti a provvedimento di espulsione o di respingimento con accompagnamento coattivo alla frontiera non immediatamente eseguibile". "Devono esistere quindi - ha dichiarato Alessandri - uno o più impedimenti all'effettiva ed immediata esecuzione della misura di allontanamento, tra quelli individuati dalla legge: necessità di accertamenti supplementari in ordine alla identità o alla nazionalità dello straniero, necessità di acquisizione di documenti per il viaggio, indisponibilità del vettore o di altro mezzo di trasporto idoneo ad effettuare il rimpatrio dello straniero.

La misura ha la finalità di far attendere in tali centri la rimozione degli ostacoli alla effettiva esecuzione, con accompagnamento alla frontiera a mezzo della forza pubblica, della misura di allontanamento disposta a carico degli stranieri, evitando così che questi, lasciati liberi, possano sottrarsi alla esecuzione della stessa. Niente a che vedere quindi con le doverose iniziative di accoglienza e solidarietà che l'amministrazione in collaborazione con altri Enti e numerose associazioni, sta già praticando da anni nei confronti degli immigrati extracomunitari (regolari) presenti sul territorio".

"Voglio ricordare infine all'assessore De Siervo - ha concluso il consigliere di AN - che la Corte Costituzionale ha riunito i giudizi e, con sentenza interpretativa di rigetto n. 105 del 22 marzo 2001, ha dichiarato l'infondatezza delle questioni sollevate dai giudici milanesi proprio su quest'argomento. Evitiamo di fare facili demagogie sull'argomento immigrazione. Il problema consiste nel dare attuazione alla normativa vigente e nel rendere effettivi tutti quei provvedimenti di espulsione nei confronti di extracomunitari che si sono resi protagonisti di azioni criminali.

Il dato che emerge infatti, è che la maggioranza di coloro che sono stati colpiti da provvedimento di espulsione, non solo circolano liberamente sul suolo italiano (magari cambiando e falsificando le proprie generalità) ma molto spesso reiterano i reati contestati".

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