Gruppo di lavoro a Medicina per un decalogo sulla comunicazione medico-paziente

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 luglio 2004 12:41
Gruppo di lavoro a Medicina per un decalogo sulla comunicazione medico-paziente

“Il tempo dedicato all’informazione, alla comunicazione e alla relazione è tempo di cura”: a partire da questo principio la Facoltà di Medicina e Chirurgia ha organizzato un gruppo di lavoro trasversale sulle tematiche della comunicazione fra medico e paziente con l’obiettivo di stilare un ‘Decalogo’ per un nuova relazione terapeutica.

All’iniziativa, intitolata “Il paziente informato”, hanno partecipato rappresentanti di associazioni di pazienti, dei mezzi di comunicazione, psicologi, esperti di bioetica e medici, fra cui il preside della facoltà Gian Franco Gensini, Giulio Masotti, ordinario di Medicina Interna e Pierangelo Geppetti, ordinario di Farmacologia dell’ateneo fiorentino.

L’attività si inquadra nell’ambito del programma recentemente creato dall'Unione Europea per rendere più diffusa e partecipata l'informazione sulla salute dei pazienti: la facoltà medica di Firenze, insieme all'Università di Cambridge, guida un gruppo europeo che si impegna per promuovere iniziative concrete che rendano i pazienti più consapevoli sulle scelte riguardanti la loro salute.

Durante l’incontro sono state definite le linee guida per aiutare a rendere l’informazione comprensibile, attendibile, completa per tutti i cittadini, con particolare attenzione a quanti hanno un accesso più difficile alle scelte importanti per il mantenimento e la difesa della propria salute (disabili, anziani, pazienti terminali, etc).

E’ stata espressa la necessità di un rapporto paritetico e non gerarchico fra medico e paziente, oltre all’utilità di un’informazione sulle alternative terapeutiche, sui benefici e sui rischi delle scelte da effettuare; la formazione alla comunicazione va, inoltre, considerata parte integrante della educazione di base e permanente dei professionisti.

I risultati dei lavori sono ora in un documento, aperto ad ulteriori approfondimenti e confronti, che sarà uno dei contributi italiani all'iniziativa europea e lo strumento iniziale per creare iniziative concrete, come corsi specifici su come ‘parlare’ ed informare il paziente, rivolti a medici, farmacisti, infermieri.

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