Società della Salute, Amato e Toccafondi (FI): «Nasce senza organo di verifica delle attività. Necessario introdurre un meccanismo di controllo per garantire trasparenza»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 luglio 2004 19:27
Società della Salute, Amato e Toccafondi (FI): «Nasce senza organo di verifica delle attività. Necessario introdurre un meccanismo di controllo per garantire trasparenza»

«Così come è formulata la "Società della Salute" nasce senza un organo di verifica e controllo delle sue attività. Lo affermiamo da circa due anni, ovvero da quando è partito l'iter burocratico per l'avvio della sperimentazione. Chi svolge servizi socio-assistenziali deve avere una trasparenza totale. Alla "Società della salute" manca un presupposto centrale ovvero un organismo che possa vigilare e controllare l'attività svolta e la qualità dei servizi erogati». Così il capogruppo e il vicecapogruppo di Forza Italia Paolo Amato e Gabriele Toccafondi giudicano il via della sperimentazione della "Società della salute", ovvero del consorzio fra il Comune e la Regione, attraverso l'Azienda sanitaria per governare insieme gli interventi territoriali sociali e sanitari.
«Questa impostazione - hanno aggiunto i due esponenti di Forza Italia - comporta pregi e difetti.

Sicuramente individuare a chi appartiene la responsabilità delle azioni in campo sociale e assistenziale è da considerarsi un pregio rispetto alle attuali responsabilità parziali e agli "scarica barile" tra politici, amministratori, direttori e delegati. La prima cosa che si evidenzia attualmente nella gestione è però l'impossibilità di avere un referente che come tale abbia le responsabilità del ruolo che ricopre.
Chi gestirà la Società della Salute e siederà nella sua giunta è prevalentemente un politico: il ruolo di presidente sarà coperto dall'assessore Cioni, oltre a lui siederanno in giunta cinque assessori della giunta comunale, Cristina Bevilacqua, Claudio Del Lungo, Lucia De Siervo, Eugenio Giani e Daniela Lastri, cinque presidenti dei Quartieri e il direttore dell'Asl Marroni.

La giunta nominerà poi i membri dell'esecutivo. E' quindi del tutto evidente che la gestione del servizio socio assistenziale sarà in mano quasi esclusivamente a politici eletti o nominati, senza però un organo, nominato e composto da politici, di controllo e verifica delle azioni svolte e della qualità dei servizi erogati».
Secondo Amato e Toccafondi «chi detiene il potere del nuovo organismo, ovvero l'assessore Cioni, ha poteri di governo molto ampi. Pensiamo sia opportuno che chi è chiamato a governare dal voto dei cittadini debba assumersi l'intera responsabilità del buon funzionamento dei servizi, ma va anche ricordato che chi governa non può anche essere controllore di se stesso».
«L'azione di controllo e verifica della qualità dei servizi erogati, della congruità delle scelte effettuate e del risultato economico raggiunto - hanno proseguito - spetta ad un altro organo che non può limitarsi ad avere una limitatissima funzione di presa visione.

Le varie consulte e comitati e anche il richiamo alla norma di vigilanza sugli atti che spetta ai consiglieri, secondo l'articolo 9 della convenzione, non sono adeguate ad esercitare un reale controllo su un organismo da 450 milioni di euro che eroga servizi a migliaia di cittadini».
«Di questa sperimentazione - hanno concluso i due esponenti del centrodestra - non ci ha mai convinto nemmeno la filosofia visto che nei documenti si legge che il sistema pubblico sarà sempre di più centro del sistema toscano.

Occorre comprendere che il sistema pubblico non può reggersi da solo, ha bisogno del privato e del privato sociale. Come si legge nella convenzione: "solo là dove non può arrivare il pubblico e in eventuale presenza di risorse finanziarie aggiuntive, allora verranno individuate le forme di compartecipazione tramite convenzioni o gare": questa è una filosofia che non aiuterà chi ha bisogno di assistenza a trovare la migliore risposta alla sua necessità e relegherà il privato o il privato sociale, ad accessorio quasi ingombrante.

E' in sostanza un monopolio pubblico che non aiuta il miglioramento del servizio, in questo caso è reale la preoccupazione di vedere che il cambiamento rischia di non essere di mentalità ma solo di facciata».
«A maggior ragione è perciò necessario attivare, all'interno della "Società della salute" un meccanismo di controllo. Forza Italia punta d'altronde - hanno ricordato Amato e Toccafondi - ad estendere a tutte le società promosse o partecipate dal Comune quelle funzioni di controllo e di verifica, proprie del consiglio comunale, che sostanziano il ruolo dell'opposizione».

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