Il teatro musicale in versione colta e leggera

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 giugno 2004 10:30
Il teatro musicale in versione colta e leggera

E' il tema centrale che caratterizza la XVIII edizione del festival Estate a Radicondoli diretto da Nico Garrone. Un omaggio intitolato “Il ritorno del figliol prodigo”al Maestro Sylvano Bussotti che vive a Milano con frequenti spostamenti in altri paesi europei dove il suo lavoro viene sempre più spesso rappresentato. Amico e collaboratore, soprattutto a Firenze da giovane, del Maestro Luciano Berio e di Caty Barberian, Busssotti a 73 anni, è il più importante compositore toscano vivente.

Una mostra curata da Andrea Mancini e due esempi significativi della sua ricerca musicale al bivio fra teatro, danza e arti visive, aiutano a metterne a fuoco il “personaggio” e l’eclettica personalità artistica: “BOB duet” (BOB, per Bussotti Opera Ballett) interpretato dallo stesso Maestro al pianoforte con Luca Paoloni al violino, è il racconto autobiografico delle sue esperienze e dei suoi incontri, dalle prime precocissime composizioni da bambino prodigio (a quattro anni suonava il violino e a dieci componeva sulla scia di Bach) ad oggi; più vicino al teatro, il “Tieste” da Seneca, di e con Bussotti in veste d’attore di un “teatro polifonico dell’Uno“ che ricorda la “phoné” dell’amico Carmelo Bene.
Sull’altro versante più leggero, imparentato con il cabaret e le pantomime del nuovo circo, còlto con licenza di scherzo goliardico e sberleffo parodico, il folletto Maria Cassi con Leonardo Brizzi dedicano ai Grandi del Novecento, da Brecht ai Beatles, a Bussotti la nuova produzione: BBB che apre il festival (30 luglio).

E sempre la Cassi ,direttrice artistica ed animatrice del neonato Teatro del Sale a Firenze, un anno di programmazione e di “esauriti” ogni sera, presenterà una scelta per Radicondoli di spettacoli che hanno debuttato sul suo palcoscenico: “La mia biodiversita” ricette di cucina e schegge autobiografiche della Cassi con Fabio Picchi chef del rinomatissimo Cibreo. Sonorità luminose espresse da Alessio Nanni, pianista e poetici movimenti su testo di Garcia Lorca, “Alma”, assolo di Giorgio Rossi e infine, “Cantos” omaggio a Ezra Pound, concerto scenico della vocalist Francesca della Monica diretta da Massimo Verdastro.

Fra teatro e cucina anche le poesie in vernacolo scritte da Alberto Severi per la premiata macelleria Cecchini, interpretate dello stesso Dario Cecchini. Di Severi e del suo ormai sostanzioso lavoro drammaturgico, passando dal teatro musicale al teatro di parola, il festival presenterà una novità, “La guerra piccola”con la regia di Ugo Chiti e tre attori dell’Arca Azzurra, Massimo Salvianti, Dimitri Frosali e Lucia Socci e “Il mistero della donna senza volto” interprete Roberta Geri, regia di Andrea Mancini.

Giornalista e poeta, Gabriele Rizza ha scritto composizioni che egli stesso dice e canta, osservazioni ora ironiche e ora toccanti, tra jazz e piano bar. Continuando poi l’esperienza della scorso anno di “Attori e non”, il regista Altero Borghi porta il suo ultimo lavoro, “Purgatorio” con gli attori – detenuti del carcere di San Gimignano. Il gruppo teatrale della Pro Loco paesana partecipa con “La tavola del Pane” un testo sulla memoria di fatti accaduti a Radicondoli, durante il secondo conflitto mondiale.

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