Uscirà a giugno il primo tronco di legno amiatino con su impresso il marchio di qualità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 maggio 2004 15:37
Uscirà a giugno il primo tronco di legno amiatino con su impresso il marchio di qualità

Si conclude così il lungo percorso sperimentale portato avanti dal Consorzio Forestale dell'Amiata in collaborazione con la Comunità Montana dell'Amiata grossetana, la Regione Toscana, Federforeste e l'Accademia Nazionale Scienze Forestali. Ciò ha consentito che fossero proprio i boschi dell'Amiata i primi in Italia ad ottenere la certificazione pan-europea e che, di conseguenza, andasse al Consorzio Forestale dell'Amiata il merito principale di aver portato in Italia questo metodo, che oggi coinvolge 37 stati per 47 milioni di ettari di bosco.

Il sistema di certificazione PEFC infatti è stato istituito su impulso dei ministri di 37 diverse nazioni, durante la conferenza sull'ambiente di Rio de Janeiro. Successivamente, in base alle risoluzioni sulla protezione dei boschi adottate nel'93 a Helsinki e nel '98 a Lisbona, è stato stabilito che società di certificazione indipendenti garantiscano che i boschi siano gestiti in conformità con gli elevati standard PEFC. La società che ha certificato i boschi dell'Amiata è l'AQA (agenzia per la garanzia della qualità in Agricoltura) di S.

Michele all'Adige (Trento). A novembre 2003 una commissione del PEFC europeo composta da finlandesi ha effettuato una visita ispettiva nei boschi dell'Amiata per controllare che nei 2913 ettari in gestione del Consorzio venissero rispettate le norme previste dalla catena di custodia.
La silvicoltura amiatina, dunque, è conforme allo standard di una "buona gestione" dal punto di vista ecologico, economico e ambientale. Oltre a promuovere il legno come materiale rinnovabile e riciclabile, la PEFC rappresenta per l'indotto locale uno strumento ideale di comunicazione e penetrazione nel mercato nazionale e internazionale.

Del resto, esso rivolge particolare attenzione allo sviluppo delle zone rurali e delle aziende di piccole dimensioni. Sull'Amiata, peraltro, intorno alla forestazione - e più in generale alla questione della qualità delle produzioni del settore primario - si sta aprendo una partita determinate per il futuro, che dal terreno economico arriva a coinvolgere anche le scuole del territorio, in particolare gli istituti professionali che ritagliano su questi nuovi orizzonti produttivi i propri percorsi didattici.

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