Mancano le discariche dove collocare il materiale di scavo per la TAV

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 marzo 2004 17:50
Mancano le discariche dove collocare il materiale di scavo per la TAV

(30 marzo 2004) – Domanda di attualità dei consiglieri Gianassi (Ds) e Vignoli (Ppi-Margherita) sul rischio blocco dei cantieri dell’Alta Velocità per mancanza di discariche idonee a collocare in sicurezza il materiale proveniente dallo scavo e per le ricadute evidenti sul piano dell’avanzamento dell’opera. “Non esistono emergenze – ha detto l’assessore all’ambiente Gori – né a livello tecnico né a livello politico. Non è giunta alcun tipo di sollecitazione da parte della Tav e da parte anche di Cavet, per la disponibilità di ulteriori siti di discarica per materiali di scavo.

Abbiamo avuto, altresì, notizia di questa problematica abbiamo, quindi, deciso di convocare una riunione per chiarire tutta la vicenda. Nessun tipo di segnalazione, avviso o sollecito in rapporto alle problematiche di discarica e mai pervenuto né a livello tecnico né politico ma c’è la massima disponibilità a affrontare in modo urgente qualsiasi tipo di esigenza si profilasse, anche in rapporto alle questioni legate ai livelli occupazionali”. Gianassi ha spiegato che hanno avuto incontri con la rappresentanza sindacale di Cavet, che presentava questa preoccupazione.

“La Regione, e per conoscenza, la Provincia – ha illustrato Gianassi – è stata informata di questa situazione dalle organizzazioni sindacali e prendo come dato positivo che l’assessorato, sia quello all’ambiente che quello per le politiche al lavoro, saranno attivi e presenti per una propria iniziativa nei confronti dei lavoratori. Manteniamo tre preoccupazioni: quello che l’opera si rallenti, si fermi e non arrivi a conclusione con tutte le problematiche del caso, non solo economiche ma anche di disagio ambientale; che l’ambiente non sia salvaguardato nella misura giusta, perché la necessità di collocare in discarica i materiali di scavo comunque ha bisogno di una risposta istituzionale; terza ma non ultima, per il fronte istituzionale: la ricaduta ampia che potrebbe avere per la cassa integrazione su un numero alto di lavoratori, ma anche perché la maggioranza di loro è espressione di importanti professionalità che potrebbero avere ricadute anche nella prosecuzione dell’opera”.

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