Presentata a Livorno la nuova rete telematica regionale
I toscani e il computer: in Toscana l’egovernment più diffuso d’Italia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 marzo 2004 19:56
Presentata a Livorno la nuova rete telematica regionale<BR>I toscani e il computer: in Toscana l’egovernment  più diffuso d’Italia

LIVORNO- Secondo battesimo per la rete telematica regionale toscana, che cresce e si allarga. La Rete esiste da sette anni. Ma da oggi cambia il modo in cui è organizzata e governata, aperta sempre più non solo agli enti pubblici ma anche al mondo delle professioni, alle associazioni di categoria e al terzo settore, con un’assemblea, presieduta dal presidente Martini, che ne sarà l’organo politico. Il nuovo modello delineato dalla legge approvata dal Consiglio regionale il 31 gennaio scorso è stato presentato oggi a Livorno: un convegno la mattina e la prima assemblea della nuova Rete nel pomeriggio.

Circa duecento, tra Comuni, Province e Comunità montane, grosso modo quanti gli amministratori presenti sul palco del Goldoni, sono gli enti locali che hanno già formalizzato la nuova convenzione di adesione.

I progetti innovativi
Trovare lavoro con la rete potrà diventare più facile: Idol, il sistema informativo integrato per l’orientamento, la formazione professionale ed il collocamento dopo due anni di lavoro si avvia oramai alla fase conclusiva, con l’apertura di sportelli in tutte le province.

Per le imprese, in collaborazione con Unioncamere, è stato pensato invece un sito che fornisca informazioni sui finanziamenti, garantisca un monitoraggio su quelli concessi ma anche sulla gestione delle pratiche: tutto con un solo click. Sono già venti i progetti in corso di esecuzione e coinvolgono più di duecento enti.
Con l’-egovernment si ridurrà anche l’uso della carta: due progetti innovativi riguradano l’invio telematico di comunicazioni da parte di cittadini ed imprese, con valore legale, in un qualsiasi ufficio della pubblica amministrazione tosfane e fra organizzazioni pubbliche e private.

E’ prevista l’eliminazione anche di qualsiasi attività di certificazione e comunicazione. Ci sono inoltre progetti per estendere e potenziare ancora di più la rete o per favorire la cooperazione e l’interscambiabilità dei dati, gli sportelli unici per le attività produttive (SUAP) o per la gestione delle pratiche per il commercio (COM), sportelli virtuali a servizio dei cittadini, la rete degli Uffici di relazione con il pubblico di tutta la regione. Fanno poi parte di e.toscana anche alcuni progetti presentati direttamente dai comuni compresi nelle aree obiettivo 2 o phasing Out e finanziati con i fondi comunitari del Docup.

Ecco alcuni esempi: “Pisa, l’economia in rete”, “Imprese on line” del Comune di Castelfranco di Sotto, “Europa on line” a cui aderiscono i comuni di Pontedera, Ponsacco, San Giuliano Terme, Campi Bisenzio, la provincia di Massa Carrara ed il Consorzio Eurosportello della Confesercenti di Firenze. Al Comune di Massa e alla Bic fa capo invece il “Portale territoriale dell’igiene industriale e della sicurezza ambientale”, un network per le piccole imprese è stato infine progettato dal comune di Grosseto mentre vari applicazioni Lan ed internet sono state ideate dalla provincia di Livorno.



I vantaggi della rete
Consulenza, assegnazioni di indirizzi dedicati e registrazione di domini internet senza alcuna spesa. Sono solo alcuni dei vantaggi che per chi entra a far parte della rete. C’è poi l’attivazione di un numero illimitato di caselle di posta elettronica relative al dominio richiesto, la possibilità di connettersi attraverso un qualsiasi accesso, la massimizzazione delle prestazioni con banda garantita, il monitoraggio continuio del traffico per prevenire eventuali congestioni, le certificazione infine della firma elettronica.

Ma soprattutto i membri della rete possono consultare gratuitamente tutte le banche dati che la Regione e gli altri enti mettono a disposizione.

Le risorse per e-Toscana
Sull’e-government, attraverso il programma e-toscana, la Regione investirà in tre anni 26 milioni di euro di risorse proprie. Altrettanti arriveranno da altri enti.
Ci sono progetti destinati all’innovazione tecnologica ed organizzativa nella pubblica amministrazione: 34 sono quelli approvati, quattordici quelli che hanno ricevuto finanziamenti dal governo.

Ma c’è anche una linea di azione per l’inserimento in rete delle associazioni di categoria e dei rappresentanti del mondo delle professioni: dopo il primo bando sono stati presentati 28 progetti, 13 dalle associazioni professionali e 15 dalle associazioni di categoria. Una terza linea di azione riguarda l’inserimento in rete delle famiglie.
Il primo nodo delle rete toscana entrò in funzione a novembre del 1995. Le prime reti civiche unitarie sono nate invece alle fine del 1996. Il sito web è stato inaugurato il 5 dicembre 1997.
Della rete fanno parte circa 500 enti connessi tra di loro: tutte le province, tutte le comunità montane, quasi la totalità dei comuni.

La rete conta oltre 55.000 stazioni di lavoro e più di 6.000 sono le caselle di posta elettronica gestite dalla Regione: oltre ai 2.600 dipendenti ce ne sono altre 2.400 di comuni e piccole comunità montane. Per aiutare la messa in rete degli enti più piccoli o di alcune associazioni di volontariato la Regione ospita sul proprio server anche altri 200 siti, destinati nel breve periodo ad essere trasferiti per la loro gestione autonoma.
Ogni secondo, dalle 8 alle 18 della sera, transitano sulla rete oltre 15 milioni di caratteri di traffico interno e 36 milioni di caratteri di traffico su internet.
Mezzo milione di utenti diversi accedono ogni mese al sito web della Regione, circa un milione sono gli accessi al giorno.



Open source
La filosofia che la Toscana ha scelto per gestire la rete e diversi dei suoi servizi è l’open-source, ovvero programmi dal codice aperto, modificabile e migliorabile dai vari operatori. L’uso dell’open-source è stato ulteriormente incentivato con la nascita della nuova rete, in linea peraltro con le indicazioni dell’Unione europea e del ministro Stanca. E’ una scelta che consente anche un risparmio nei costi di gestione dei servizi. Un esempio: con un software proprietario una casella di posta elettronica costerebbe attorno ai 50 euro.

Con l’open source è di fatto gratuita. Moltiplicando 50 euro non spesi per oltre 6.000 utenti, il risparmio si aggira sui 300 mila euro.

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Terra d’arte, di vini ma anche con l’e-government più diffuso tra le regioni d’Italia. Lo sottolinea una recente ricerca realizzata dall’Università di Roma per conto dell’Unione Europea, pubblicata a settembre con lo scopo di tracciare un ritratto della società dell’informazione nella nostra regione.
Una Toscana dunque apripista e “pioniere”, con un “pacchetto di progetti tra i più corposi” ed un “e-government progettato dal basso”: semplificazione della burocrazia, snellimento e velocizzazione delle pratiche, banche dati elettroniche capaci di far incontrare domanda ed offerta di lavoro ed archivi online sulle strutture turistiche sono alcune delle altre eccellenze messe in evidenza e sottolineate anche oggi durante il convegno “Nuove idee per una nuova rete” che si è svolto al Teatro Goldoni.


Poca banda larga, ma tanta fiducia nella rete
Rispetto alle regioni più sviluppate del nord Europa, la banda larga per navigare in Internet è ancora poco diffusa in Toscana. E’ un problema generalizzato in tutta la penisola. I cittadini che abitano in Toscana dimostrano comunque grande fiducia in un crescente uso di internet: 641 mila famiglie, il 45 % (più della media nazionale) dispone in casa di almeno un computer (e tra di loro il 10,2 per cento ne ha due, il 3,2 per cento più di tre).

C’è poi chi a casa il computer non l’ha, ma lo usa a lavoro. Le famiglie toscane collegate ad Internet sono poco meno di 520 mila: il 36.6%, l’83% di quelle che usano a casa il pc. La forma di collegamento nettamente più utilizzata è il modem e la normale linea telefonica (87%). Seguono l’Adsl (8.2%) e l’Isdn (4.5%). Col satellite naviga solo lo 0,2%. I dati si riferiscono ad un’indagine campionaria realizzata sulle famiglie toscane nel 2003, a cura della Regione.
Chi non ha un computer
Sono il 55% delle famiglie toscane: non hanno il computer non per il costo troppo alto, ma perché ritengono di non averne bisogno o di non riuscire ad utilizzarlo.

Ci sono poi 14.800 famiglie toscane, l’1% e il 2,3% di quelle che dichiarano di avere un pc, che il computer in casa ce l’hanno ma non lo usano: si tratta in genere di computer oramai vecchi, troppo lenti o rotti, lasciati magari dai figli che non abitano più lì.
Con la rete addio code negli uffici
Il 70,7% delle famiglie collegate ad Internet prevede di incrementare nel futuro l’uso della rete: il 14,9% pensa che lo farà per svolgere online pratiche con gli uffici pubblici, il 39% per cercare informazioni, il 24,2% per studiare.

Nel 39% delle 520 mila famiglie collegate alla rete c’è qualcuno che naviga in internet quasi tutti i giorni, il 46% almeno una volta alla settimana ed il 15% non più di quattro volte al mese. I toscani che si collegano alla rete, in numeri assoluto, sono invece circa 940 mila. Il 36,2% di loro naviga quasi tutti i giorni, il 45,4% lo fa più di una volta alla settimana, il 18,2% meno di 4 volte al mese. Solo 35.687 famiglie utilizzano comunque i servizi di navigazione in internet attraverso i telefonini: sono l’8,7 di quelle che conoscono cos’è il Wap, in genere le famiglie più tecnologicamente avanzate.
Gli esclusi dal web
Le famiglie non collegate ad Internet ma che hanno ed usano un Pc sono circa 106 mila: il 7.5% delle famiglie toscane e il 17% di quelle che usano il Pc a casa.

La metà di loro sono comunque pronte ad acquistare un modem e collegarsi alla rete entro due anni: per studio (40,7%), per raccogliere informazioni (16,3%) e per ragioni di lavoro (13,8%).
Computer ed internet per provincia
Pisa, Arezzo e Firenze sono le province dove possesso, uso del PC e collegamento ad internet sono superiori alla media regionale (45%, 44% e 36.6%). Pisa è anche la sola provincia dove oltre la metà delle famiglie possiede un Pc. Livorno e Siena non si discostano troppo dalla media regionale.
La rete ad alta quota
Nei territori montani il computer e i collegamenti ad internet sono meno diffusi: solo il 41,4% ha un pc e lo usa, solo il 33,2% naviga contro il 36,6% che è la media toscana.

Con differenze comunque marcate: a Prato, Firenze ed Arezzo i livelli di connessione raggiungono il 36,3%, a Massa Carrara, Lucca e Pistoia il 33,8%. Navigano poco invece in Internet sull’Amiata, il monte Cetona e la valle del Fiora (solo il 25%) e pochissimo nella Valle del Merse, l’Alta Val di Cecina e le Colline metallifere (19,3%). Le famiglie toscane che risiedono nei territori montani sono 287 mila, il 20% di tutte quelle che vivono nella regione. Il 9% vive nelle province di Massa Carrara, Lucca e Pistoia, il 7% nelle montagne attorno a Prato, Firenze e Arezzo; il 3% nella Valle del Fiora, sull’Amiata e Cetona.

Sulle Colline Metallifere, nelle montagne dell’Alta Val di Cecina e della Val di Merse vive invece solo l’1% di tutte le famiglie toscane.
L’Elba tecnologica
L’isola d’Elba è un caso a parte. Nella più grande isola dell’arcipelago toscano isola infatti i computer (49,8%) e le navigazioni in internet (43,8%) sono più diffusi e frequenti rispetto alla media regionale. La rete del resto riduce i tempi ed annulla le distanze, aiutando a superare in questo i disagi dovuti all’insularità.

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