Una mostra sulla storia e i progetti di restauro della storica rocca di Campi Bisenzio
La mostra aprirà il 31 gennaio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 gennaio 2004 15:25
Una mostra sulla storia e i progetti di restauro della storica rocca di Campi Bisenzio<BR>La mostra aprirà il 31 gennaio

La Rocca Strozzi apre la sua storia alla città: se è ancora lontano il tempo in cui, l’edificio simbolo di Campi, potrà essere a completa disposizione dei campigiani, da oggi se ne potrà saggiare un po’ dell’atmosfera attraverso una serie di iniziative organizzate dal Comune e dall’associazione culturale Lo Sbisbiglio. E per chi ha già avuto il privilegio di varcare il grande portone di via Roma, chiuso per anni ad ogni occhio comune, si tratta di un’atmosfera davvero unica ed emozionante.

Ieri sera, per iniziare, è stato presentato il libro “La Rocca di Cambi Bisenzio, l’identità ritrovata”, in cui è ripercorsa la storia dell’edificio e sono illustrati nel dettaglio tutti gli interventi di restauro e le prospettive di recupero. Questa mattina, alle 10, sarà invece la volta dell’apertura della mostra documentaria allestita in alcune stanze, opportunamente rese agibili, dell’antico edificio sul Bisenzio. Una mostra che rappresenta un vero e proprio percorso parallelo al volume, con una parte storica, tesa a ripercorrere gli eventi principali che hanno visto da protagonista l’edificio campigiano, ed una serie di altri percorsi che intendono illustrare, anche tecnicamente, gli interventi di restauro già realizzati, gli studi effettuati, ed il progetto di recupero definitivo che, con l’acquisto dell’immobile da parte del Comune, dovrebbe procedere senza particolari intoppi.

La mostra sarà aperta, per visite su appuntamento, dal lunedì al venerdì, dalle 15,30 alle 18, 30, mentre il sabato e la domenica potrà essere visitata anche durante la mattina, dalle 10 alle 13. “Lo spirito di questa iniziativa – spiega il sindaco di campi Adriano Chini – è far conoscere un edificio che, da simbolo principale della città, è stato escluso, per molti anni, da ogni rapporto con i cittadini: la rocca deve essere dei campigiani ed il nostro obiettivo è di poterla finalmente utilizzare”.

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