Alta velocità: chiusa con uno stralcio la conferenza dei servizi per il nodo fiorentino e la nuova stazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 dicembre 2003 17:28
Alta velocità: chiusa con uno stralcio la conferenza dei servizi per il nodo fiorentino e la nuova stazione

Oggi la conferenza dei servizi ha approvato all'unanimità i progetti per il tunnel che attraverserà la città di Firenze e per la nuova stazione sotterranea. Il via libera è arrivato da tutti i soggetti interessati, incluso il Ministero dell'ambiente che nella precedente riunione aveva chiesto di poter compiere un ulteriore approfondimento. Contestualmente è stato anche deciso di sottoporre a valutazione di impatto ambientale (Via) il tratto ferroviario Firenze-Castello-Rifredi, il cosiddetto "scavalco" dal chilometro 0+834 al chilometro 1+705.

Poco più di un chilometro utile per fluidificare il traffico ferroviario: grazie a questa opera infatti sarà possibile eliminare le sovrapposizioni tra la linea veloce, quella regionale e il trasporto merci. Così nei prossimi mesi, si potrà passare alla progettazione esecutiva della stazione e completare quella del tunnel. Nel frattempo Rfi (Rete ferroviaria italiana) provvederà a fornire dati e studi necessari per le procedure di Via. Obiettivo è quello di dare il via a un unico appalto a metà del 2004.

Piena soddisfazione per l'accordo raggiunto stamani è stata espressa dai rappresentanti delle istituzioni toscane: gli assessori all'urbanistica della Regione Riccardo Conti, della Provincia Luciana Cappelli e del Comune di Firenze Gianni Biagi. "E' un passo decisivo per la realizzazione dell'opera" ha detto Riccardo Conti, che ha evidenziato anche come, le difficoltà sopraggiunte negli ultimi due mesi, siano state superate: "Pensavamo di dover concludere con una prova sui 100 metri piani, invece ci siamo accorti che i metri erano 110 e a ostacoli.

Ma contrariamente a quanto previsto nei giorni scorsi da alcune forze politiche e associazionistiche, il progetto della stazione e del tunnel sono stati approvati. Ora è necessario accelerare i tempi per l'appalto. Per farlo è necessario che anche i tempi della valutazione ambientale sullo scavalco siano i più rapidi possibile". "Con la firma di oggi si chiude una lunga vicenda politico-amministrativa e per questo siamo molto soddisfatti. Ma siamo soddisfatti anche perché è stata accolta la nostra interpretazione sulla vicenda della riproposizione e ripubblicazione della variante di progetto dello scavalco di Castello - aggiunge l'assessore Biagi -: adesso, mentre viene effettuato lo studio di impatto ambientale per lo scavalco, potrà iniziare la progettazione esecutiva della stazione, completarsi quella del tunnel e avviare così la concreta realizzazione del nodo fiorentino dell'Alta velocità.

Firenze avrà una nuova stazione di grande valore architettonico e un servizio ferroviario più funzionale non solo a livello nazionale ma anche regionale e metropolitano". "Abbiamo sempre vigilato perché ogni passaggio dell'Alta velocità fosse realizzato coniugando tempi più certi, rispetto dell'ambiente e del territorio - ribadisce l'assessore provinciale Cappelli -. La sinergia messa in campo dagli Enti locali ha consentito finora il rispetto di impegni che altrimenti sarebbero disattesi.

Siamo finalmente davanti a una buona notizia, dopo una stagione di affanni".

L’entusiasmo degli amministratori locali fiorentini (Comune, Provincia, Regione) per l’approvazione dell’attraversamento TAV di Firenze non ha alcun fondamento, secondo l’associazione di volontariato ecologista Idra. Ai fiorentini è stato proposto 5 anni fa un progetto di stazione che lo stesso Ministero dei Beni Culturali ha poi bocciato. Il nuovo progetto promosso oggi in Conferenza di servizi non è stato sottoposto alle osservazioni dei cittadini, nonostante le importanti modifiche all’intero sistema della nuova stazione Alta Velocità e al suo assetto urbanistico, con l’acquisizione di nuove aree, la diversa sistemazione dei parcheggi, le variazioni su baricentro e accessi, la cancellazione del people mover sostituito dalla tranvia.

Non si capisce come gli amministratori locali possano gioire dell’approvazione di un progetto considerato profondamente inadeguato dall’Agenzia pubblica di protezione ambientale, l’ARPAT, per tutti i tipi di impatto: idrogeologico, atmosferico, acustico. L’ARPAT non si limita a contestare gli effetti ambientali attesi a Castello e alla nuova stazione, ma aggiunge pesanti riserve sull’evoluzione degli stessi progetti approvati nel ‘99. Tutta la movimentazione dei materiali da costruzione e di scavo, si disse e si scrisse nel ‘99, sarebbe avvenuta su ferro.

Oggi - rileva l’ARPAT - se andiamo a guardare la versione definitiva di quei progetti, si scoprono vistosi peggioramenti. Tutto l'approvvigionamento e lo smaltimento dei materiali, eccetto lo smarino, avverrà su camion, si legge infatti nella relazione sugli aspetti ambientali del progetto definitivo Italferr. Appare sempre più evidente la necessità di utilizzare la viabilità ordinaria. Risultano così sconfessati alcuni capisaldi di garanzia contenuti nell’accordo procedimentale firmato il 3 marzo ’99. Non si comprende infine a che serve un’approvazione a spezzatino se poi occorrerà attendere la metà del 2004 – e l’approvazione dello “scavalco” di Castello, ancora da acquisire - per dare il via a un unico appalto.
Quella consumata oggi alla conferenza di servizi per il nodo TAV di Firenze è comunque, secondo Idra, un’altra sconfitta dei valori della partecipazione e della democrazia.

Un atto che mortifica anche il ruolo delle istituzioni tecniche e scientifiche di controllo pubblico sull’accettabilità ambientale delle progettazioni.

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