Livorno, ecco la disamina tecnica dopo la gara di Torino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 dicembre 2003 20:09
Livorno, ecco la disamina tecnica dopo la gara di Torino

LIVORNO - Sesto pareggio consecutivo per il Livorno, ma stavolta il punto è stato ottenuto, con non poche recriminazioni, sul difficile e prestigioso campo del Torino. I rimpianti sono molti perché gli uomini di Mazzarri hanno fornito una prova superlativa dominando sul piano del gioco e delle occasioni per quasi tutto l'incontro. Avrebbero meritato la vittoria, ma a volte le partite sono decise da episodi ed il fallo di mano di Chiellini, apparso evidente, è stato davvero determinante. Fino a quel momento, infatti, in campo c'era stata una sola squadra e difficilmente il Torino, così nervoso e sfilacciato, avrebbe riportato in parità la partita.

Comunque gli oltre duemila tifosi giunti allo stadio delle Alpi, pur nel rammarico di non aver vinto, possono essere consapevoli che la loro squadra saprà reciterà il ruolo di protagonista fino al termine. Bravo il mister a riproporre il modulo con Saverino trequartista che ha consentito alla squadra di essere più compatta e legata fra i reparti. La fase di appannamento sembra essere superata anche se la sosta viene a puntino per consentire di far tirare il fiato ad alcuni giocatori come Protti, Ruotolo, Grauso, Vigiani e Vanigli, che finora hanno avuto un rendimento eccezionale.

Vedere il Livorno esprimere un predominio a volte perfino imbarazzante in un stadio così importante ha fatto e fa veramente piacere a tutti coloro che hanno a cuore i colori amaranto. Se vogliamo trovare il pelo nell'uovo forse manca una valida alternativa in fase realizzativa al grande Protti perché sia i centrocampisti che gli esterni vedono poco la porta e Lucarelli chiuso nella morsa delle difese avversarie crea a volte importanti spazi che devono essere sfruttati anche da altri giocatori.

Col modulo attuale il Livorno può cercare il famoso centrocampista che detta i tempi e che vede la porta ed una seconda punta, ma questa solo nel caso in cui non si creda fino in fondo alle capacità di Rabito e Matteini. L'ex sampdoriano meriterebbe più spazio e potrebbe essere impiegato come alternativa a Saverino e non da esterno dove sicuramente rende meno. Starà ai bravi ed esperti Bini, padre e figlio, operare quegli aggiustamenti necessari per lottare fino in fondo per la promozione. Una cosa è certa: sarebbe deleterio se si riapplicasse il tre-quattro-tre.

In ogni caso, due sole sconfitte sono la testimonianza di una squadra caratterialmente molto forte che non si fa mettere sotto da nessuno. Senza toccare gli equilibri di un gruppo che gira alla perfezione l'innesto di due giocatori motivati provenienti anche dalle serie inferiori, se bravi, consentirebbe al Livorno di avere ancora più frecce nel proprio arco e quindi da sfruttare nel girone di ritorno. Alla ripresa del campionato, il 6 gennaio, ci sarà uno scontro diretto allo stadio Picchi con il Piacenza di Cagni che in casa è un vero rullo compressore ma che in trasferta mostra qualche pecca.

Sarà importante tornare alla vittoria anche in previsione della successiva trasferta difficilissima di Palermo. (Andrea Meschi)

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