Vini di Toscana 2003: giovani imprenditori alla ribalta

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 dicembre 2003 14:20
Vini di Toscana 2003: giovani imprenditori alla ribalta

FIRENZE- Hanno tra i 24 e i 36 anni, diversi di loro hanno alle spalle studi universitari nelle più svariate discipline, da scienze politiche ad economia e commercio, quasi la metà sono donne. Alcuni hanno alle spalle famiglie che da generazioni si occupano di agricoltura e di vini, altri si sono "inventati" come imprenditori agricoli. In comune, però, hanno una scelta di vita e di lavoro, quella che ne ha fatto viticoltori, e i risultati che hanno già raggiunto con la qualità delle loro produzioni e la capacità di innovazione dimostrata.

Sono i nove giovani imprenditori del vino - rappresentativi di un significativo ricambio generazionale nel mondo dei vini di qualità della Toscana - che la Regione ha deciso di premiare quest'anno con il Vini di Toscana 2003. Dopo l'assegnazione del premio, nel 2002, a James Suckling, editor della prestigiosa testata Wine Spectator, il governo regionale ha insomma deciso di dare il riconoscimento al futuro stesso della sua viticoltura. La cerimonia di premiazione è avvenuta questa mattina, a Palazzo Bastogi, presenti, tra gli altri, il presidente della Regione Toscana Claudio Martini, l'assessore all'agricoltura Tito Barbini e il celebre enologo Giacomo Tachis.

"Quest'anno - ha sottolineato il presidente Martini - abbiamo davvero voluto premiare la capacità di rinnovamento della nostra viticoltura. Abbiamo cioè premiato l'emergere di nuove capacità, nuove professionalità, vorrei dire anche nuove passioni imprenditoriali. Per questo non abbiamo assegnato il Vini di Toscana ad un singolo personaggio, magari già notissimo al grande pubblico, ma a ben nove imprenditori, nove giovani che sulla viticoltura di qualità hanno deciso di scommettere, facendo una scelta di lavoro e di vita e ottenendo su questo terreno risultati già importanti".
"Anche in questi anni gravemente segnati da tensioni mondiali e crisi economica i nostri vini sono andati bene, incrementando il loro export - spiega l'assessore Barbini - Tuttavia, in un contesto di durissima competizione internazionale, anche sul piano dei costi, non ci si può adagiare sugli allori.

E' necessario un continuo sforzo di innovazione, un incessante impegno sulla qualità. E i giovani sono una garanzia in questo senso, non esprimono solo una tendenza al ricambio generazionale in agricoltura, del tutto inattesa fino a pochi anni fa. Portano idee e competenze nuove".

Il Vini di Toscana
Si chiama così il premio che la Regione Toscana ha voluto istituire per manifestare la sua massima considerazione per una realtà, quella del mondo vitivinicolo, la cui importanza va ben aldilà dei dati puramente economici.

Che pure sono importantissimi: parliamo di un'attività che, secondo l'ultimo censimento, conta su decine di migliaia di aziende con vite, su oltre 8.500 aziende produttrici di vini a denominazione d'origine, su 34 vini Doc e 5 Docg, su quasi 65 mila ettari coltivati, su un export che si aggira sui 450 milioni di euro, su un peso pari a circa il 15 per cento dell'intero comparto agricolo. Ma il vino, soprattutto in Toscana, non è solo una delle tante produzioni agro-alimentari di qualità, è un'attività che rimanda a tradizioni secolari, ad un eccezionale patrimonio enogastronomico - con quasi 400 prodotti tradizionali, un numero superiore a quello di qualsiasi altra regione - perfino ad paesaggio profondamente plasmato dalla viticoltura.

Tutto questo rendeva doverosa l'istituzione del Vini di Toscana, premio attribuito ogni anno a chi si è particolarmente distinto nel campo della produzione vitivinicola ed enologica, o comunque nel campo della ricerca, della sperimentazione, della promozione e dell'informazione legata al mondo dei vini toscani.

I nove vincitori
Sono stati selezionati tra i giovani imprenditori del vino che più si sono distinti per qualità e capacità di innovazione. Di età, storie professionali, aree geografiche diverse guidano in genere aziende di piccole dimensioni, anche solo di 5 ettari, ma si sono segnalati per i livelli della produzione.

C'è chi ha curato con particolare attenzione la diversificazione produttiva, e chi la commercializzazione e il restyling; c'è chi ha messo a frutto l'esperienza familiare di generazioni e chi si è avvalso della collaborazione di prestigiosi enologi; chi si è occupato con particolare cura del reimpianto dei vigneti e chi ha sperimentato nuovi vitigni, magari recuperando varietà autoctone minori; c'è chi ha ristrutturato cantine e recuperato strutture come antichi frantoi e chi ha integrato l'attività vinicola con l'agriturismo o con l'allevamento di razze autoctone.
Da segnalare anche l'importante presenza di imprenditoria femminile: quattro dei nove premiati sono donne, capaci magari di dividere il proprio tempo tra la conduzione dell'azienda e gli impegni familiari.



Il sostegno ai giovani
Dopo decenni in cui l'agricoltura pareva un'attività marginale, condannata al declino, con una popolazione attiva sempre più anziana, negli ultimi anni in Toscana si stanno registrando i primi importanti segnali in controtendenza: segnali di un ricambio generazionale e di un ritorno dei giovani all'economia rurale. E' un ritorno che il governo regionale intende sostenere e agevolare. E anzi, proprio il successo di alcuni strumenti di sostegno attivati dalla Regione danno la misura di quanto per i giovani l'agricoltura sia tornata ad essere un'opportunità, una scelta concreta.

L'impegno regionale si è manifestato soprattutto nei premi di primo insediamento, previsti dal Piano di sviluppo rurale. Le domande di contributo sono state notevolmente superiori alle attese: ben 3 mila, a fronte delle quali sono stati liquidati premi per complessivi 70 milioni di euro.
Da cinque anni la Toscana dispone anche di una legge specifica, la 23/1998, sulle "misure per favorire l'accesso dei giovani alle attività agricole, di servizio per l'agricoltura e di supporto al territorio rurale".

Al 31 dicembre 2002 questa normativa ha consentito di impegnare risorse finanziarie, a totale carico delle casse regionali, per oltre 9 milioni di euro. I finanziamenti sono stati destinati a circa 400 aziende condotte da giovani agricoltori. Il 60 per cento delle risorse è stato riservato alle zone svantaggiate. Con l'inizio del nuovo anno sarà possibile presentare domanda per nuovi finanziamenti. Da segnalare, inoltre, che lo scorso 18 settembre è stata stipulata una convenzione con l'Ismea (l'ex Cassa della Proprietà Contadina) per costituire un fondo cofinanziato al 50 per cento per favorire l'acquisto e l'arrotondamento di aziende e terreni agricoli.

Almeno il 60 per cento delle risorse sono riservate ai giovani agricoltori. La Regione ha previsto a carico del suo bilancio un finanziamento annuale di circa 2 milioni e 500 mila euro. (pc)

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