Incontro: Società della salute; quale ruolo per il volontariato?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 novembre 2003 13:25
Incontro: <I>Società della salute; quale ruolo per il volontariato?</I>

Tocca a Scandicci servire l’antipasto della società della salute. Sabato scadono i termini per la presentazione delle candidature per la sperimentazione della Società della salute; presso la sala consiliare del comune di Scandicci (piazzale della Resistenza), si terrà un incontro per saperne di più, ma anche per dare i contorni della più importante innovazione introdotta dal piano sanitario regionale.
L’incontro, dal titolo “Società della Salute: quale ruolo per il volontariato?”, è organizzato dalle Pubbliche assistenze toscane con il patrocinio di Regione Toscana e Comune di Scandicci, con l’obiettivo di delineare il ruolo del terzo settore (in particolare delle associazioni impegnate in ambito socio-sanitario) all’interno delle neonate società della salute.
La relazione introduttiva sarà di Attilio Farnesi, vice-presidente responsabile della commissione sanità di Anpas Toscana.

Gli interventi saranno del presidente Gian Franco Simoncini, presidente di Anci Toscana, Filippo Fossati, membro della IV commissione consiglio regionale toscano, Graziano Cioni, assessore alle politiche sociali del comune di Firenze e Paolo Menichetti, direttore generale della Asl 10. Dopo il dibattito, trae le conclusioni Romano Manetti, presidente di Anpas Toscana.
La Società della salute ha come obiettivo la sperimentazione di forme innovative di governo dei servizi sociali e sanitari extraospedalieri.

La loro caratteristica principale è quella di essere un Consorzio pubblico, con organi di governo in rappresentanze degli enti costitutivi. I piani integrati di salute costituiscono le sue modalità di programmazione e viene disciplinata la partecipazione alla progettazione e alla programmazione dei servizi, all’interno dei quali è previsto un ruolo per il volontariato. L’ambito territoriale della Società della salute è quello della Zona-distretto.

Martedì il Consiglio Comunale di Empoli ha approvato con 18 voti favorevoli e 5 voti contrari la candidatura di Empoli alla sperimentazione della Società della Salute.
Secondo quanto disposto dal piano Sanitario Regionale 2002/2004, la Società della Salute sarà il soggetto destinato ad assumere la responsabilità del governo delle attività socio-assistenziali, socio-sanitarie, sanitarie-territoriali e specialistiche di base relative alla Zona distretto di riferimento.

Viene concepita come "lo strumento per garantire l'appropriatezza delle prestazioni, maggiore controllo della spesa, effettivo coinvolgimento e maggiore soddisfazione degli operatori, maggiore consenso della popolazione". La forma giuridica nella quale sarà costituita la Società della.Salute risulta quella del Consorzio Pubblico con la partecipazione dell'Azienda Sanitaria e dei Comuni compresi nella Zona Socio-Sanitaria di riferimento. La Società della Salute diverrà lo strumento per la gestione associata dei servizi sociali, attualmente gestiti dalla Asl per conto dei Comuni.
Il nuovo assetto organizzativo - si legge nel dispositivo approvato dal Consiglio Comunale - prefigurato dalla Regione attraverso la costituzione della Società della Salute appare destinato a rafforzare il ruolo di indirizzo e controllo da parte dei Comuni, in linea con le previsioni normative.

"Siamo di fronte a uno degli atti più importanti di questa legislatura - dichiara il Sindaco di Empoli, Vittorio Bugli, all'indomani dell'approvazione del Consiglio Comunale -. Consente di riportare le decisioni che riguardano la sanità territoriale in capo ai Comuni. È una sfida che si può vincere solo con il coinvolgimento di tutta la comunità: medici di medicina generale, terzo settore, operatori socio sanitari, associazioni di rappresentanza dei cittadini, nell'interesse di un coinvolgimento di tutti nell'obiettivo-salute e per avvicinare la sanità alle persone.

Per noi, è l'occasione per gestire direttamente i servizi sociali e, nel contempo, governare la sanità territoriale".

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