Rigoberta Menchù, premio Nobel per la pace, testimonial di un progetto di cooperazione per l'Università Maya
Stasera cena alla Croce Azzurra di Pontassieve

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 novembre 2003 19:08
Rigoberta Menchù, premio Nobel per la pace, testimonial di un progetto di cooperazione per l'Università Maya<BR>Stasera cena alla Croce Azzurra di Pontassieve

Firenze e la Toscana sostengono il progetto di cooperazione a distanza per l'Università Maya. Rigoberta Minchù, premio Nobel per la pace e nata nel 1952 in Guatemala, si è fatta promotrice dell'iniziativa presentandola oggi a Palazzo Vecchio, ospite del sindaco Leonardo Domenici insieme al presidente della regione Claudio Martini, al vicepresidente della provincia Piero Certosi, al rettore dell'Universdità Augusto Marinelli e al sindaco di Pontassieve Mauro Perini. Il premio Nobel per la pace, da anni difende e sostiene le cause della popolazione guatemalteca e delle popolazioni indigene.

Il progetto prevede tre aree tematiche: l'area tecnologica e metodologica (basata su un'idea di educazione a distanza tra le comunità Maya), l'area della normativa universitaria, l'area antropologico-culturale e l'area pedagocico-didattica. Da martedì scorso e fino al 5 novembre la delegazione del CNEM del Guatemala è in visita a Firenze per definire e condividere con i partner toscani, gli obiettivi, i contenuti e le metodologie che andranno a costituire la proposta del progetto di cooperazione volto a creare l'Università Maya.

La delegazione è guidata da Rigoberta Menchù. "Sono particolarmente onorato della presenza di Rigoberta Menchù a Firenze che già l'aveva ospitata per il Social Forum e credo che sia importante dare una testimonianza concreta del nostro impegno per questa iniziativa" ha commentato il sindaco Domenici. Prendono parte al progetto, la Regione Toscana, il Comune e la Provincia di Firenze, il Comune di Pontassieve, l'Università, attraverso il coinvolgimento della Facoltà di Scienze della Formazione, della Facoltà di Agraria e dello CSIAF (Centro Servizi Informatici Ateneo Fiorentino).

Compito della commissione è l'elaborazione di un PIR, Progetto di Iniziativa Regionale: un progetto in partenariato per l'individuazione di servizi e attività di sostegno e supporto istituzionale alla costruzione dell'Università Maya. L'ipotesi è la realizzazione di un modello di Università comunitaria, centrata sulla tutela della cultura Maya e aperto a riflessioni e ricerche sulle problematiche interculturali e della globalizzazione. L'obiettivo del CNEM è la preparazione e la realizzazione di curricula formativi universitari, tra i quali innanzitutto quelli destinati alla formazione di educatori di comunità e alla formazione di insegnanti.

"Abbiamo individuato un finanziamento di 100.000,00 euro l'anno per i prossimi tre anni - ha precisato il presidente della regione Claudio Martini - grazie alla legge regionale n. 17 del 1999 per i progetti di cooperazione internazionale. È un'idea di solidarietà e di sostegno per un processo di democratizzazione e di sviluppo sociale e civile". Il rettore dell'Università Augusto Marinelli ha ricordato l'iniziativa del premio nobel per la pace. "È in occasione del Social Forum che Rigoberta Menchù parlò nell'aula magna per promuovere un progetto di cooperazione internazionale per salvaguardare la tradizione del popolo Maya".

Proprio un anno fa, in occasione del Social Forum che si è svolto nel capoluogo toscano, Rigoberta Menchù fu invitata dal rettore dell'Università degli Studi di Firenze a discutere dei problemi della globalizzazione sotto il profilo delle dinamiche culturali e dei rischi che possono nascere dalla mancanza di riconoscimento dei diritti delle culture marginali o minoritarie. Rigoberta Menchù ha ringraziato per l'ospitalità ricevuta e si è detta molto contenta di rappresentare la delegazione del Guatemala.

"Il popolo italiano sta coltivando col popolo del Guatemala progetti di cooperazione e di solidarietà - ha proseguito Rigoberta Menchù - e questo con l'Università Maya concretizza un lungo cammino per sviluppare le tecnologie, il sapere, la politica educativa. Il progetto dell'Università Maya richiede un finanziamento di 5 milioni di euro". In particolare, l'attenzione fu concentrata sulla cultura Maya e le istituzioni locali promisero un aiuto concreto per la costruzione dell'Università Maya.

Nel mese di marzo, una delegazione dell'Università è andata in Guatemala per avviare i primi contatti per la costituzione di un partenariato per costruire un tavolo di lavoro per lo sviluppo del progetto. È stata un'occasione per visitare le comunità rurali Maya e per incontrare alcuni esponenti del Centro Nazionale per l'Educazione Maya (CNEM) e del Centro di Istruzione "Prodessa". Questi primi contatti sono serviti per un esame della situazione locale e per un'impostazione dell'analisi dei bisogni a livello economico, istituzionale, metodologico e tecnologico.

In particolare l'Università offre spazi di approfondimento su aspetti gestionali, didattici e di ricerca attraverso la predisposizione di un programma di lavoro articolato in sessioni tematiche riguardanti le diverse aree del progetto: l'area tecnologica e metodologica in relazione all'ipotesi di attuazione di un sistema di educazione a distanza nelle comunità Maya disperse sugli altipiani del Guatemala.

A cena con Rigoberta Menchù premio Nobel per la pace nel 1992, stasera alle ore 20,30, alla Croce Azzurra di Pontassieve - Via di Rosano 17.
Il Comune di Pontassieve insieme al S.M.S.

Croce Azzurra di Pontassieve e alla sezione Soci Coop organizza una cena, il cui ricavato della serata servirà a sostenere il progetto Università Maya, con la presenza del Premio Nobel per la Pace 1992, Rigoberta Menchù.
Le cena è riservata ai primi 200 iscritti. Le prenotazioni vengono raccolte dalla Croce Azzurra di Pontassieve Tel. 055/832441 Sig. Mario Calcini. Per informazioni: Centro Interculturale del Comune di Pontassieve Tel. 055/8316959.

Rigoberta Menchú è nata nel 1952 presso l'aldea di Chimel, nel municipio di San Miguel de Uspantàn, nel dipartimento del Quichè situato nel Nord ovest del Guatemala.

Il padre Vicente Menchú muore il 31 Gennaio 1980 nel tragico rogo dell'ambasciata di Spagna a Città del Guatemala, assieme al figlio e ad altri suoi compagni, durante una pacifica occupazione volta a richiamare l'attenzione internazionale sulle arbitrarie espropriazione delle terre e sull'oppressione governativa. Questo non fu che uno degli episodi di violenza che hanno segnato la vita della famiglia e della comunità di Rigoberta e, come lei stessa ci tiene a specificare, "nella mia vicenda personale è racchiusa la condizione di tutto un popolo".

Nel 1983 esce, a Parigi dove si era rifugiata per sfuggire alle persecuzioni perpetrate dai militari, il libro redatto da Elisabeth Burgos "Mi chiamo Rigoberta Menchú", che genera forte commozione in tutto il mondo e consente a Rigoberta di conseguire degli appoggi per la lotta del suo popolo. La sua azione, ferma e misurata, le vale numerosi riconoscimenti fino al conseguimento del Premio Nobel per la Pace nel 1992. Con il danaro ricevuto in quell'occasione Rigoberta istituisce un fondo intitolato a suo padre col quale finanzia la sua ed altrui attività in favore della popolazione indigena guatemalteca e per sostenere le cause delle popolazioni indigene più in generale, attività che compie spostandosi in tutto il mondo e parlando in numerosi consessi, da piccole assemblee cittadine fino al Consiglio Generale delle Nazioni Unite.

Anche grazie alla sua opera, e a quella di quanti l'hanno sostenuta, il Guatemala è il primo vero esempio di pacificazione, dimostrando che la resistenza sviluppata con un paziente lavoro di formazione delle coscienze è superiore alla mera lotta armata.

In evidenza