Crisi idrica: ecco la situazione in Toscana
Al via piano straordinario da 50 milioni a carico della Regione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 settembre 2003 14:23
Crisi idrica: ecco la situazione in Toscana<BR>Al via piano straordinario da 50 milioni a carico della Regione

FIRENZE- La prolungata stagione di siccità abbinata alle elevate temperature di questi mesi ha determinato una generale situazione di sofferenza delle risorse idriche che ha indotto oggettive difficoltà di approvvigionamento per alcuni acquedotti.
Le indicazioni fornite dai gestori del servizio idrico integrato evidenziano un generale aggravamento delle situazioni critiche. In alcune situazioni in cui è stata dichiarata l’emergenza idrica sono in atto procedure straordinarie di protezione civile e di igiene pubblica.

Si tratta di Pistoia, di Montecatini Terme, di Volterra, Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Montecatini Val di Cecina e Radicondoli. E’ in corso di valutazione se procedere anche per i comuni di Capolona e Subbiano, nell’aretino, all’emissione di una ordinanza regionale analoga a quelle per Montecatini ed i comuni dell’alta Val di Cecina, nonché di emanare una seconda ordinanza del Presidente della giunta regionale relativo alle zone nord e ovest di Pistoia per un nuovo attingimento straordinario da un affluente del fiume Reno.
L'emergenza idrica riguarda anche la fascia costiera della Versilia, da Viareggio a Forte dei Marmi, ma in questo caso, secondo quanto riferito dai gestori dei servizi idrici del territorio, il solo possibile intervento è l’approvvigionamento idropotabile con autobotti.

Un approvvigionamento che però, qualora permanga l’attuale livello di presenze turistiche, non è assolutamente in grado di sopperire alle richieste.
Situazioni di crisi con attuazione di razionamenti e/o rifornimento con autobotti sono già presenti per certe aree collinari della Val di Chiana (nei comuni di Foiano della Chiana, Marciano della Chiana, Castiglion Fiorentino, Sinalunga, Montepulciano, Torrita di Siena), nel Chianti (Impruneta, Greve, Barberino Val d'Elsa, San Casciano e Tavarnelle Val di pesa.) nel Valdarno Superiore, nelle aree collinari del Pistoiese, nelle aree collinari della Lucchesia e del grossetano
Situazioni di preallarme, che con il perdurare della stagione siccitosa potranno evolvere in senso negativo si hanno per l’Empolese, la Valdera, la Val d’Elsa, la zona di Santa Croce-Pontedera, il Mugello, i comuni di Scandicci e Lastra a Signa, l’area collinare di Carrara, l’area collinare della Lucchesia, la Val di Cornia e l’Isola d’Elba.

Analoga situazione di preallarme è segnalata per la zona di Orbetello-Argentario, Follonica, Castiglione della Pescaia, Scarlino.
Si segnala infine che per quanto riguarda i maggiori centri regionali, con eccezione di Pistoia (Arezzo, Firenze, Lucca, Pisa, Livorno, Massa e Carrara, Prato, Grosseto, Siena) non si hanno situazioni di immediata emergenza.
Il monitoraggio continuo della situazione della crisi garantito dalla Regione è accompagnato da un continuo confronto con le Autorità di ATO, con i comuni più colpiti dalla crisi idrica, e da un supporto ai gestori del servizio idrico integrato.

Tale confronto verte anche sulla verifica delle competenze proprie di ogni soggetto e della ricerca di tutte le soluzioni tecnico-amministrative per superare la crisi.
Il perdurare dell’emergenza siccità impone a amministratori e gestori nuovi impegni e nuovi sforzi. L’assessore regionale all’ambiente, Tommaso Franci, i rappresentanti delle sei Autorità toscane di Ambito territoriale ottimale (i consorzi di Comuni che affidano e regolano il servizio idrico) e i rappresentanti dei gestori, le aziende che gestiscono il servizio idrico in Toscana si sono nuovamente incontrati per aggiornare il quadro delle situazioni di crisi e di emergenza idrica e quello delle azioni messe in atto dagli enti e dai gestori per farvi fronte, al fine di garantire la fornitura di acqua potabile a tutti i cittadini della regione.

E’ stato unanimemente riconosciuto l’impegno dei gestori per limitare i disagi e per garantire la distribuzione dell’acqua in modo equo fra le varie parti del territorio, impegno che nelle difficoltà prodotte dalla grave siccità testimonia il successo della riorganizzazione del servizio idrico che ha raggiunto in Toscana un livello di più alta attuazione con la presenza di 5 gestori unici su 6 Ato.
Da parte dei gestori del servizio, ricordando l’eccezionalità della situazione e gli ingenti costi sostenuti fino ad oggi per farvi fronte, è stata espressa la preoccupazione che le aree di criticità in assenza di pioggia possano ampliarsi per l’ulteriore impoverimento delle fonti idriche superficiali e sotterranee.

Si tratta a questo punto di trovare - previo accertamento da parte dei Comuni negli Ato dell’effettiva straordinarietà degli interventi e delle azioni messe in atto o che saranno attuate - le soluzioni amministrative e le risorse necessarie per sostenere gli oneri, rinviando ad una valutazione comune l’eventualità anche di attivare le misure e i procedimenti di protezione civile.
La Regione, le Autorità di ambito e i gestori, ricorda l’assessore Franci, si sono impegnati ad affrontare congiuntamente e in maniera solidale la individuazione e la valutazione di tutte le strade utili e percorribili per garantire il servizio ai cittadini nel rispetto e in coerenza dei contenuti della pianificazione e dei contratti di servizio stipulati con i gestori e nei limiti e nel rispetto dei livelli tariffari vigenti.

Le parti hanno concordato di mantenere attivo il confronto per individuare soluzioni adeguate a garantire il raggiungimento degli obiettivi condivisi.
Per prevenire emergenze future, intervenendo sulla vulnerabilità nelle aree di crisi idrica, la Regione sta elaborando un piano straordinario di investimenti da aggiungersi ad un analogo impegno dei soggetti responsabili dell’attuazione degli interventi, così come già in molti casi è avvenuto attraverso la stipula di specifici Accordi di Programma.

Ciò attraverso la riconversione di spese regionali correnti in spese di investimento. Si tratta di circa 4 milioni di euro all’anno (ai quali possono aggiungersi altre risorse del Piano di Azione Ambientale regionale in corso di definizione), che possono trasformarsi nella rata di ammortamento di un mutuo che la Regione stipulerà mettendo a disposizione risorse pari a circa 50 milioni di euro, così da attivare investimenti complessivi che, con il concorso dei gestori, possono raddoppiare o triplicare.


Intanto, in stretto raccordo con le Autorità di Bacino, Regione, Ato, enti locali e gestori del servizio idrico, stanno proseguendo nella definizione del Piano di tutela delle acque che, come previsto dalla disciplina nazionale e comunitaria, deve essere adottato dalla Regione entro quest'anno anno e definitivamente approvato entro il 2004.
Il Piano di tutela delle acque sarà lo strumento di governo e di concertazione delle politiche che hanno relazioni col ciclo delle acque, al fine di dare risposta alle diverse domande di acqua (dal settore civile a quello irriguo a quello produttivo – in ordine di priorità di uso), garantendone disponibilità e qualità, in un quadro di sostenibilità e di tutela ambientale degli ecosistemi.

Una particolare importanza, per una politica integrata di tutela dell’acqua, è attribuita agli interventi ed alle azioni di corretto uso, di risparmio, di riutilizzo delle acque reflue, con l’obiettivo di mantenere o ripristinare le condizioni di equilibrio del bilancio idrico e di superare le situazioni di crisi in alcune aree ed in alcuni periodi che possono tradursi in effettive situazioni di emergenza acqua.
“Bisogna promuovere la sostenibilità dei prelievi – afferma l’assessore – dando la priorità al consumo umano e alla ricostituzione delle riserve strategiche, procedendo nella regolamentazione e nella gestione in caso di prelievi e consumi concorrenziali (irriguo e industriale) rispetto a quello umano, puntando comunque all' incentivazione del risparmio idrico e alla generalizzazione della tutela, del risanamento e del riuso delle risorse”.

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