La serie A a 239 squadre? La satira scavalcata dalla realtà
Il presidente dell'Arezzo: "Decreto giusto, ma non basta"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 agosto 2003 16:37
La serie A a 239 squadre? La satira scavalcata dalla realtà<BR>Il presidente dell'Arezzo:

'Il Governo ha preso la decisione piu' giusta per rimettere un po' di ordine nel mondo del pallone, ma ancora non basta'. Cosi' il presidente dell'Arezzo, Piero Mancini, commenta il cosiddetto 'decreto salvacalcio'. 'Con questa decisione - prosegue - si sono sanate alcune palesi ingiustizie. Ora pero' deve essere fatta pulizia mandando a casa chi ha contribuito a gettare il mondo del calcio nel caos piu' totale, calpestando ogni regola'. 'Per quanto riguarda i ripescaggi - afferma Mancini - sono convinto che un posto in C1 tocchera' anche all'Arezzo.

Siamo una societa' economicamente sana e perfettamente in regola. Sarebbe una vera e propria beffa - conclude - se dovessimo subire l'ingiustizia della mancata ammissione alla C1 visto che la stessa Lega ci ha collocato ai vertici della classifica delle squadre da ripescare'.
"Tale è infatti il numero delle societa' che da quando, in un lontano passato, l'Essere Supremo creo' i' campionato di carcio, sono retrocesse dalla A alla B -afferma nel corsivo odierno Trapezio Prepuzio l'autore di Il Grullo parlante, sito coi fiocchi e controfiocchi sulla Fiorentina, esempio di satira sul calcio italiano- Tutte, per meriti sportivi, finanziari e culturali dovranno partecipare alla serie A italiana.

Saranno pertanto, per decreto federale, giustizia sociale ed amore carnale, riammesse alla massima serie anche le squadre che sono sparite, fallite, scomparse; e quelle che si sono disintegrate, si sono fuse o evaporate. Tutte le altre squadre italiane, per non scontentare nessuno, parteciperanno alla serie B. Saranno per volonta' divina abolite tutte le serie inferiori. Nessuna squadra potra' mai più fallire, sciogliersi ne' tantomeno, retrocedere. Le promozioni dalla B alla A saranno portate a 134 l'anno con il contemporaneo blocco delle retrocessioni in eterno.

Il capo contabile della FIGC stima che nel giro di un paio di lustri tutte le squadre di calcio italiane parteciperanno a pieno diritto alla seria A. Questa innovativa proposta, partorita del vulcanico ammasso di sabbia che riempie le scatole craniche dei genietti della Lega e della FIGC, dovrebbe accontentare anche i più schizzinosi. Ogni ingiustizia passata, presente e futura viene, grazie alla magnanimita' dei nostri condottieri, spianata. Per assicurare la salute finanziaria e garantire l'iscrizione perenne di tutte le societa', un apposito decreto legge garantira' ad esse un bilancio in attivo eterno.

Per ottenere cio', qualora una societa' si presenti con un bilancio passivo, bastera' cambiare l'intestazione delle colonne "entrate" con "uscite" e viceversa. In una botta d'ingegno come solo pochi possono vantarsi d'aver avuto nella loro vita, il prode Unto del Signore ha anche suggerito di dare a tutte le societa' italiane presenti, passate e future un bonus iniziale di tre scudetti, quattro coppe Italia, una supercoppa italiana e due Mitrope Cup con cui poter ornare le loro deserte bacheche.

Ad esempio, la Fiorentina passera da due a cinque scudetti vinti, da sei a dieci coppe Italia, da una a due supercoppe italiane e da una a tre Mitrope Cup. Per una questione di giustizia politica bipartisan, un bonus di una coppa Uefa verra' assegnato ad ogni squadra appartenente ad una citta' che elegga alle prossime elezioni un sindaco di della Casa delle Liberta'. Una coppa delle Coppe verra' invece assegnata ad ogni squadra la cui sede si trovi in una citta' che elegga alle prossime elezioni un sindaco dell'Ulivo.

Il bonus di una coppa dei Campioni verra' invece assegnato, per evidenti e giusti motivi di ordine pubblico, alle formazioni con le tifoserie più violente e pericolose. Come contentino, a tutte le squadre i cui tifosi siano numericamente scarsi, gente civile o dei mollaccioni pacifisti senza spina dorsale, verra' assegnata una coppa di lega italo-inglese. La giustizia calcistica regna finalmente sovrana nel Belpaese".

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