Goran Bregovic & The Weddings and Funerals Band, il 2 agosto alla Cittadella del carnevale di Viareggio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 luglio 2003 12:13
Goran Bregovic & The Weddings and Funerals Band, il 2 agosto alla Cittadella del carnevale di Viareggio

Con le radici nei Balcani, di cui è originario, e la mente nel XXI secolo, le composizioni di Goran Bregovic mescolano le sonorità di una fanfara tzigana, le polifonie tradizionali bulgare, una chitarra e percussioni tradizionali con delle accentuazioni rock…., con lo sfondo di un’orchestra d’archi dai ritmi indiavolati e le voci gravi di un coro maschile, il tutto per creare una musica che ci sembra istintivamente di riconoscere e alla quale il nostro corpo difficilmente sa resistere.
Nato a Sarajevo da madre serba e padre croato, Goran Bregovic crea i suoi primi gruppi rock a sedici anni.

“il rock aveva all’epoca un ruolo fondamentale nella nostra vita. Era l’unica possibilità per poter esprimere pubblicamente il nostro malcontento senza rischiare di finire in galera, o quasi”.
Per far piacere ai suoi genitori, Goran si impegna a proseguire i suoi studi di filosofia e sociologia che lo avrebbero portato ad insegnare, se l’enorme successo del suo primo disco non avesse deciso altrimenti.
Seguono quindici anni con il suo gruppo White Button e tredici album venduti in 6 milioni di copie.

Tour interminabili in cui Goran diventerà l’idolo della gioventù jugoslava. Alla fine degli anni 80, Bregovic si libera del suo ruolo sfibrante di “star” e si isola in un “ritiro dorato” in una piccola casa sulla costa adriatica, un vecchio sogno d’infanzia.
Qui compone le musiche del terzo film di Emir Kusturica “Il Tempo dei Gitani”. Ma ben presto i primi disordini scoppiano in Yugoslavia e i due amici sono costretti ad abbandonare tutto e trasferirsi a Parigi. Alla sua origine già mista, Goran ha aggiunto una moglie mussulmana, e i tempi non sono propizi per questa allegra e stimolante mescolanza.

Musiche per il Cinema
Cresciuti nello stesso ambiente, della stessa generazione, sfuggiti agli stessi pericoli, Goran Bregovic e Emir Kusturica formano un tandem in cui la complicità era tale che non vi era più bisogno di parole per esprimersi.

Dopo “Il Tempo dei Gitani” Goran ha carta bianca per comporre la colonna sonora di “Arizona Dream”. Il risultato è pari al film, lirico, innovatore e particolarmente commovente. “Una delle grandi qualità dei film di Emir, è quella di mostrare la vita come realmente è, cioè piena di buchi, di imprevisti, di esitazioni. E’ questo lato imperfetto che ho voluto conservare. Anche le canzoni cantate da Iggy Pop sono poco prodotte. Vi è giusto la sua voce e un’orchestra di vecchi gitani che soffiano nelle loro trombe ante-guerra e suonano dei corni di bue.

E’ tutto molto semplice”. Ciò che Goran non dice è che si tratta senza dubbio di una delle migliori performance di Iggy Pop degli ultimi 10 anni. Ciò che non dice è che la semplicità dietro la quale egli si ripara non appartiene che a persone di gran talento.
In seguito Patrice Chereau gli affida “La Regina Margot”, Palma d’Oro 1994 al Festival di Cannes, Goran compone delle musiche maestose dagli accenti rock…

Anche le musiche di “Underground” di Emir Kusturica, Palma d’Oro 1995 al Festival di Cannes
Sono firmate Bregovic.

Ma non quelle del film successivo…Il cammino dei due amici si separa una seconda volta: Goran lavora meno per il cinema e più per la sua musica dal vivo…Emir segue la sua strada con un progetto editoriale e con il magnifico film “Gatto Nero Gatto bianco” le cui musiche sono composte da altri musicisti di Sarajevo.
Goran compone ancora le musiche dall’aroma “klezmer” del film “Train de Vie” di Radu Mihaelanu, presentato con grande successo ai festival di Venezia, San Paolo, Berlino e, con grande successo di pubblico, nei cinema di numerosi paesi.

Poi si consacra all’interpretazione della propria musica e comincia una seconda carriera sulle scene internazionali.

Musiche per il Teatro
“Il Silenzio dei Balcani” è un ambizioso progetto multimediale realizzato nel 1997 a Salonicco insieme al regista teatrale sloveno Tomaz Pandur, quindi una collaborazione con il Teatro Stabile di Trieste per il quale scrive le musiche di scena per un insolito “Amleto”, Goran Bregovic sviluppa il gusto della scrittura per il teatro. Segue una collaborazione con uno dei più interessanti registi teatrali italiani, Marco Baliani per il quale, su commissione del Festival Novecento di Palermo, scrive le musiche di “La Crociata dei Bambini” (novembre 1999), quindi, tra il gennaio 2001 e gennaio 2002, un altro grande progetto con Tomaz Pandur: “La Divina Commedia” al Teatro Thalia di Amburgo.

Musiche in Concerto
Per 10 anni, dal suo abbandono del rock, la musica di Bregovic non era più stata eseguita dal vivo.

Il mutamento avviene nell’estate 1995, quando con una band di 10 musicisti tradizionali, aggiunti ad un coro di 50 elementi e a un’orchestra sinfonica egli avvia una serie di concerti in Grecia e Svezia, quindi quello del 26 ottobre a la Forest National di Bruxelles davanti a 7500 persone. Poche altre esibizioni nel 1996 perché l’organico di 120 musicisti su scena scoraggia gli organizzatori.
Nel giugno 1997, la formazione è ridotta a 50 elementi per un concerto di circa due ore che riprende le sue musiche per il cinema.

Ed è il successo: Goran inanella trionfali tournée per tutta l’Europa alla testa della sua Orchestra per i Matrimoni e Funerali, presentando tutti i suoi brani più belli, dall’ormai celebre “Ederlezi” (“Il Tempo dei Gitani”) a “In the Death Car” (“Arizona Dream”) passando per il vigoroso “Kalasnikov” (Underground) avviato in coro da un pubblico in delirio con il grido “Juris” (All’attacco !!!). Il numero crescente degli spettatori per concerto /da 3.500 a 10.000), il concerto del 1° maggio a Roma in Piazza S.Giovanni davanti a 500.000 persone, confermano che la sua musica ha un reale impatto sul piano internazionale e che la giovane rock-star degli anni 70-80 si è affermato come un compositore maturo per il successo internazionale.
Discografia:
Come un ragazzino felice, Goran si sorprende di aver potuto collaborare con alcuni dei più importanti interpreti di culture differenti, ai quali avrebbe sempre voluto chiedere un autografo: Iggy Pop da lui completamente reinventato (Arizona Dream), Ofra Haza (La Regina Margot), Cesaria Evora (Underground), Sezen Aksu in Turchia, Georges Dalaras in Grecia, Kayaha in Polonia.

Progetti Speciali
Su richiesta di Giovanni Ferretti dei CSI, Goran Bregovic si è fatto ambasciatore della musica dei Balcani e ha scelto e proposto tre fanfare (Bulgaria, Romania e Serbia) e un gruppo di voci femminili Russe che, con la sua Orchestra per Matrimoni e Funeral”, si sono incrociate nelle vie di Bologna il 27/6/2000, per una grande festa musicale dei paesi ortodossi sotto il titolo “Hot Balkan Roots”, ripetuta due giorni dopo a Roma.
Per cominciare il tour italiano nell’estate 2000, Goran ha ideato un “Grande Matrimonio a Palermo” per la Festa di S.Rosalia il 14 luglio, di cui ha condiviso la direzione artistica con Roberto De Simone.

Per una sola notte, Goran ha riunito gli artisti di quello che lui definisce il suo "prato musicale" – tra Budapest e Istanbul. Alle musiche di Goran, ai video del Belgradese Boris Miljkovic, si sono mescolati danzatori greci e sloveni in una coreografia del rumeno Edward Clug. Sono state nuovamente chiamate le fanfare di Belgrado e di Sofia (un matrimonio senza fanfare non è possibile !) che, partendo da lati opposti di Palermo hanno accompagnato gli uni le spose, gli altri gli sposi, in due festosi cortei che sono confluiti nella grande piazza centrale della città dove gli attendeva il coro e l’orchestra di Goran Bregovic con la sua Orchestra per Matrimoni e Funerali per un grande ballo finale.
Dopo aver percorso con la sua orchestra tutta l’Europa da maggio a settembre 2001, tre concerti in Sud America e un tour francese in ottobre, Goran si è messo al lavoro su un nuovo progetto: un disco e un film intitolati “Racconti di Matrimoni e Funerali dei Balcani”.

I suoi musicisti preferiti, ai quali è legato da profonda amicizia grazie a numerose collaborazioni, raccontano le loro storie davanti alla camera da presa. Le musiche che accompagnano i loro racconti, fanno parte del disco di Bregovic, uscito con lo stesso titolo contemporaneamente al film (settembre 2002).
In giugno 2002 Goran ha presentato un progetto speciale nella Basilica Di St. Denis, nell’ambito di un festival di Musica Sacra, dal titolo “Cuore Tollerante”. Intorno al tema della riconciliazione, Bregovic ha riunito tre voci femminili, tre star appartenenti a tre religioni, invitandole ad unirsi al suo coro ortodosso, ad un ensemble d’archi marocchino e alla sua Orchestra per i Matrimoni e Funerali.

Metà film, metà festa campestre, La Carmen di Bregovic, la cui messa in scena è prevista per l’autunno 2003 in Italia, ci promette una Carmen tzigana dagli accenti balcanici.
In più le tournée….. ma lasciamo il futuro al futuro e prendiamoci il piacere del presente.

In evidenza