Bando per realizzare alloggi per l'affitto concordato
(AN): «Si garantiscano i diritti dei più deboli nel piano comunale per il recupero del patrimonio immobiliare»
L'assessore Albini replica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 giugno 2003 07:30
Bando per realizzare alloggi per l'affitto concordato<BR>(AN): «Si garantiscano i diritti dei più deboli nel piano comunale per il recupero del patrimonio immobiliare»<BR>L'assessore Albini replica

«All'interno del piano comunale che prevede ingenti finanziamenti a fondo perduto per gli imprenditori privati che andranno a recuperare immobili da affittare poi a categorie svantaggiate come sfrattati, anziani, giovani coppie ed extracomunitari devono essere fissati dei limiti ben precisi». E' quanto chiedono il capogruppo di Alleanza Nazionale Riccardo Sarra, il consigliere Achille Totaro e Giovanni Donzelli do Azione Universitaria. «Il provvedimento - hanno rilevato i tre esponenti di Alleanza Nazionale - è una vera e propria manna per i grandi imprenditori edili: si parla di contributi del 45%, sconti su tasse ed oneri di urbanizzazione e addirittura canali agevolati per varianti urbanistiche.

All'interno del piano deve essere stabilito un limite di contributi per ogni soggetto che ne farà richiesta. Altrimenti i contributi finiranno per agevolare solo pochi grandi gruppi edili, i piccoli proprietari continueranno ad avere fondi inutilizzati, e gli sfrattati resteranno tali. Comprendiamo l'anomalia della sinistra fiorentina: interessata ad ingraziarsi i soliti noti che rappresentano i poteri economici forti a Firenze. Lo comprendiamo ancora di più a pochi mesi dell'inizio della campagna elettorale.

Ma riteniamo vergognoso il tentativo di mascherare tutto questo con la tutela abitativa delle categorie svantaggiate». «Se l'interesse è quello di risolvere veramente l'emergenza casa - hanno aggiunto - ci chiediamo perché lo stesso contributo del 45% il Comune non lo preveda anche per gli sfrattati che vogliono comprarsi la casa dove abitano. In città ci sono situazioni paradossali come gli inquilini dell'ex alloggi dell'INA, il comitato di via Dogali, l'Ater. Dobbiamo necessariamente sbattere tutti questi fuori dalle proprie abitazioni, per poi aiutare grandi imprenditori a costruire nuove case da offrire loro? Ci sembra un po' farraginoso, sarebbe più semplice aiutare le categorie svantaggiate a comprarsi la propria abitazione.

Senza considerare il lato umano, affettivo e psicologico: il trasloco per le persone anziane potrebbe essere un trauma fatale». «Sarà interessante anche vedere come il Comune stilerà la graduatoria - hanno concluso Sarra, Totaro e Donzelli - nel progetto si parla di extracomunitari. Se i criteri saranno identici per tutti, inevitabilmente gli extracomunitari passeranno avanti ai fiorentini. Ci batteremo affinché sia trovato un riequilibrio. La casa è un diritto prima per i fiorentini e poi per gli extracomunitari».


"Parlano senza conoscere cosa prevedono le leggi". L'assessore al patrimonio Tea Albini risponde così alle dichiarazioni degli esponenti di An Achille Totaro (consigliere regionale), Riccardo Sarra (capogruppo in consiglio comunale) e Giovanni Donzelli (Azione Universitaria). "I criteri sono contenuti nella legge nazionale redatta dall'allora ministro ai lavori pubblici Nerio Nesi e promulgata dal ministro Pietro Lunardi e dal viceministro Ugo Martinat soltanto adesso. La legge è stata, recepita ed applicata dalla delibera regionale 440 del maggio 2003 - spiega l'assessore Albini -.

Evidentemente non conoscono le norme". L'assessore Albini risponde anche alle critiche sul presunto mancato acquisto degli alloggi dell'ex-Ina. "Si tratta di fondi vincolati. La legge 21 vieta infatti ai comuni di utilizzare questi fondi per altri scopi, compreso l'acquisto di alloggi".

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