Riutilizzo delle aree ferroviarie dismesse: definiti dalla Provincia di Firenze gli immobili

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 maggio 2003 12:26
Riutilizzo delle aree ferroviarie dismesse: definiti dalla Provincia di Firenze gli immobili

Dopo la firma dell’accordo quadro del 26 luglio 2002 per la riqualificazione di aree ed edifici dismessi dalla attività ferroviaria fra Provincia, Ferrovie, Metropolis e Trenitalia, sono stati definiti dalla Provincia, che coordina il lavoro dei vari enti coinvolti, gli immobili da riutilizzare e le modalità per la loro gestione. 33 le aree prese in esame, in 15 stazioni, quelle di: Borgo, Vicchio, Dicomano, Contea, Rufina, Pontassieve, Sieci, Compiobbi, San Piero e Caldine sulla tratta Borgo-Firenze; Rignano e S.

Ellero sulla tratta Figline-Firenze; Certaldo, Castelfiorentino e Montelupo Fiorentino. Questi risultati sono stati presentati in occasione del convegno “di Stazione in Stazione”, organizzato da Regione, Provincia e Legambiente nella Sala Spica della Stazione di Santa Maria Novella a Firenze. “Negli ultimi anni – hanno rilevato nei loro interventi l’assessore provinciale ai trasporti Mirna Migliorini ed il coordinatore del progetto per le stazioni Aleandro Murras - abbiamo assistito ad una grande trasformazione del servizio ferroviario, in termini organizzativi e funzionali.

Molte stazioni, soprattutto quelle più piccole, rischiano seriamente il degrado, oltre a non fornire risposte ai viaggiatori per quanto riguarda i servizi e la sicurezza”. “L’obiettivo– hanno poi detto gli amministratori provinciali - è stato quello di far affermare una strategia complessiva che restituisca alle stazioni ferroviarie piena efficienza e funzionalità nell’interesse degli utenti e dei quartieri urbani dove esse sono inserite. E' stato importante pertanto coordinare un lavoro che ha visto Enti Locali e Ferrovie impegnati reciprocamente per la riqualificazione sia degli spazi esterni, per realizzare parcheggi scambiatori per gli utenti e per i cittadini residenti, che degli edifici inutilizzati all’interno delle stazioni, favorendo attività di aggregazione con la collaborazione delle associazioni del volontariato: centri di informazione turistica ma anche esercizi commerciali come bar, edicole, punti di ristoro.

Questo per riportare in vita anche quei servizi, come la vendita dei biglietti ed abbonamenti, che le stazioni hanno perduto. Tutto ciò per dare risposte soprattutto ai viaggiatori, a tutti i residenti e ai turisti, per i quali le stazioni molte volte rappresentano una porta d’ingresso ai centri da visitare. Vogliamo salvare dal degrado aree ed immobili che talvolta si trovano nei punti più strategici dei paesi della Provincia per dare più confort ai cittadini, aumentare gli utilizzatori del treno, ridurre quindi l’utilizzo del mezzo privato, il caos del traffico e l’inquinamento atmosferico”.

“Lo scopo principale - osserva l’assessore ai trasporti della Regione Riccardo Conti - è quello di frenare la chiusura e l’abbandono di edifici ancora potenzialmente validi, utilizzabili per più servizi. Dato che la dismissione è nella maggior parte dei casi dovuta agli eccessivi costi di mantenimento, abbiamo cercato nuovi soggetti interessati alla gestione. 23 piccole stazioni sono già state assegnate in gestione ad enti pubblici o privati, altre 38 lo saranno entro breve. In questo modo tante stazioni che altrimenti avrebbero finito per essere abbandonate resteranno attive, con le stesse funzioni oppure sfruttando quegli stessi spazi per la creazione di nuovi servizi legati, comunque, al settore dei trasporti”.(mr)

In evidenza