Venerdì la serata inaugurale del festival Fabbrica Europa (Firenze, Stazione Leopolda, 2-31 maggio 2003)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 aprile 2003 13:58
Venerdì la serata inaugurale del festival Fabbrica Europa (Firenze, Stazione Leopolda, 2-31 maggio 2003)

FABBRICA EUROPA torna dal 2 al 31 maggio alla Stazione Leopolda di Firenze mantenendo un’originalità assolutamente inedita per l’Italia: un cantiere e un laboratorio, una vetrina prestigiosa e un forum permanente per i linguaggi e le arti contemporanee, un luogo di incontro delle identità e delle tradizioni culturali più diverse.
La X edizione del festival inaugura venerdì 2 maggio alle ore 19 con l'opening di "Vextacity", il progetto installativo della Stazione Leopolda curato da Nigel Coates.
La serata prosegue alle ore 21 con la prima nazionale di "Hoi" (in replica sabato 3 alle ore 21) della compagnia svizzera MZdP - Metzger-Zimmermann-de Perrot e a seguire, alle ore 22.30 Egumteatro presenta "Quartett" (in replica sabato 3 alle ore 22.30).
Venerdì 2 maggio ore 19 Opening (fino al 31/5)
"Il tema è l'imprigionamento e la fuga da esso.

La navata centrale della Stazione Leopolda si presenta ai visitatori come un'area appena abbandonata da un esercito occupante. Sono in evidenza una serie di gabbie, severamente ordinate, spazi di segregazione per le vittime e in cui la loro depravazione viene accentuata dalla cruda illuminazione di singole lampadine sovrastanti e da alcuni secchi. Grandi gabbie si trovano di fronte ai visitatori. Senza alcuna via d'uscita, più simili a tombe che a recinti di vita. Ciascuno include un lampadario gigante costruito con maschere antigas.

Sparsi intorno vi sono carcasse di auto e veicoli dell'esercito, la maggior parte di questi ricoperti da reti mimetiche. Paradossalmente suggeriscono un ritorno alla natura e, quindi, la speranza di una rinascita. I nostri visitatori sono i nuovi abitanti. L'invito è a riprendere possesso dello spazio e restituirgli una maggior civiltà. Con questo intervento si vuole mettere alla prova e innescare le potenzialità di ogni spettatore. I visitatori (o rifugiati?) sono incitati a convertire questo spazio da luogo di sofferenza in qualcosa di simile a una abitazione.

In aiuto a questo verranno forniti ogni giorno una serie di oggetti. Il secondo giorno arriveranno i materassi. Successivamente saranno inseriti altri oggetti, libri e giornali, stivali, alcuni vestiti e televisioni. Durante il corso del festival il pubblico sarà invitato a trasformare questo luogo miserabile in uno riconfigurato secondo l'idea di città e di casa."

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