Bobo e Hendel contro il fumo nei film

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 aprile 2003 13:35
Bobo e Hendel contro il fumo nei film

Firenze – Uscendo dal cinema, Bobo sente il bisogno di una sigaretta, ma una voce fuori campo l’avverte: “Bada che le multinazionali del tabacco ti condizionano con film carichi di pubblicità occulta”. Risultato: Bobo getta via la sigaretta.
Dura 27 secondi lo spot realizzato da Sergio Staino (Bobo) e Paolo Hendel (la voce fuori campo) per la nuova campagna “no al fumo nei film e in tv” organizzata dalla Sezione di Firenze della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) in accordo con l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Fino al 15 giugno sarà proiettato nei cinema di prima visione di Firenze e trasmesso dalle principali reti tv e radio toscane.
La campagna è stata presentata oggi alla stampa nella sede del Consiglio Regionale della Toscana dal presidente Riccardo Nencini, dal presidente della LILT Sergio Chiostri, presenti i due autori e il critico cinematografico Claudio Carabba. Tre le principali iniziative collegate: 1) un’inchiesta tra gli studenti medi fiorentini sul tema cinema-fumo; 2) un concerto di Nicola Piovani, premio Oscar per le musiche di La vita è bella, il 25 maggio al Teatro Verdi; 3) la partecipazione, il 31 maggio, alla Giornata Mondiale senza Tabacco.
L’obiettivo della LILT è di lanciare un messaggio forte ai giovani, i più esposti alle suggestioni del cinema che le multinazionali del tabacco sfruttano subdolamente per accreditare il fumo come comportamento desiderabile e socialmente accettabile.

Nei film il fumatore è infatti quasi sempre un personaggio di successo, fascinoso, pieno di vigore e di forza, raramente negativo.
''Da peccatore incallito”, ha detto Nencini, “sono pronto a tutti i tentativi di desistenza. Di una cosa sono certo: cinema e tv sono spesso veicoli di modelli sociali falsi e inaccettabili. L' ''eroe'' con la sigaretta sempre in bocca è uno di questi”.
In effetti il fumo è un pericolo mortale. Dunque, ha spiegato Chiostri, dobbiamo difenderci dando nuove regole all’industria dell’entertainment: anche vietando ai registi di mostrare marchi di sigarette e vincolando i film in cui si fuma a parallele pubblicità antitabacco.

L’aspetto paradossale della vicenda, hanno suggerito Staino e Hendel, è che il cinema moltiplica la promozione delle sigarette proprio ora che molti Paesi si sforzano di combattere il fumo. In effetti, secondo un recente studio dell’Università della California, nei film prodotti a Hollywood negli anni ’90 le sigarette compaiono in media ogni 3-5 minuti, contro i 10-15 del periodo 1960-70.
L’interesse economico dei produttori è più che evidente, ha ricordato Carabba. C’è però anche un interesse artistico dei registi, giacché il tabacco aiuta a dare carattere e a rifinire identità e atteggiamenti dei personaggi.

E’ il caso di Humphrey Bogart diventato un mito anche grazie all’eterna sigaretta che ne perfezionava la maschera di duro.
Bogart, per l’appunto, è uno dei tanti fumatori dello star system cancellati dal cancro. Come Yul Brynner, John Wayne, George Harrison, Susan Hayward, Melina Mercouri, Gary Cooper, Spencer Tracy, Duke Ellington, Nat King Cole e, per restare in Italia, Giacomo Puccini già molti anni fa e, più recentemente, Marcello Mastroianni.
A conclusione della campagna, il 30 maggio, la LILT presenterà i risultati dell’inchiesta nei licei nel corso di uno special al cinema Alfieri.

Intanto ringrazia Sipra e Opus per la disponibilità gratuita degli spazi pubblicitari nei cinema e le emittenti toscane per l’analoga collaborazione: Italia 7, Rete 37, Toscana TV, Rtv 38, Tvr-Reteitalia, Video Firenze, Sesta Rete Tv, Canale 10.

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