Una mostra dedicata a Nomellini, Viani, Levy, Fontani

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 aprile 2003 16:05
Una mostra dedicata a Nomellini, Viani, Levy, Fontani

LIVORNO – Dal 3 al 31 maggio la Galleria Goldoni di Livorno (Via Mayer 45) dedica una mostra a Plinio Nomellini, Lorenzo Viani, Moses Levy e Voltolino Fontani, quattro grandi artisti toscani del Novecento.
Ventuno e di grande pregio le opere nella rassegna che sarà inaugurata ufficialmente sabato 3 e domenica 4 alle 17.
Tra esse si segnalano alcuni capolavori, tra i quali “Tramonto rosso” (1900) e l’”Ondata” (1922) di Nomellini; “Nudi in pineta” (1908-1909) e “Ritirata” di Lorenzo Viani; “La danza di Busadia” (1925) e “Porta di Toledo” di Moses Levy e ancora “In sacrestia” (1937) e “Monache sulla spiaggia” (1966) di Voltolino Fontani.
“Lo scopo di questa mostra - spiega l’organizzatore, Massimo Padovani- è rendere omaggio a quattro artisti toscani che partendo da esperienze macchiaiole, hanno portato ciascuno a suo modo una ventata di novità nel panorama artistico italiano”.
Nomellini è stato un maestro del simbolismo, Viani si è avvicinato all’espressionismo del nord Europa, Moses Levy, grande viaggiatore, ha trasferito nell’esperienza macchiaiola i colori forti, gli odori e le impressioni dei souk arabi, l’atmosfera del mediterraneo.

Infine Voltolino Fontani è l’ideatore dell’EAISMO (Era Atomica 1948), movimento di “pittura nucleare” anteriore alle esperienze nucleari di Salvador Dalì, che invitava gli artisti a prendere coscienza dei pericoli insiti nell’energia atomica.
La mostra, che si potrà visitare alla Galleria Goldoni, Via Mayer 45, Livorno, in orario 10,00-1,303 e 16,00-20,00 è curata da Enrico Dei e sarà corredata da un catalogo edito da “O.Debatte”.

Per informazioni: tel.0586-839547

BREVI NOTE BIOGRAFICHE E ARTISTICHE


Plinio Nomellini (Livorno 1866-Firenze 1943)
Nacque a Livorno nel 1866 e studiò all’Accademia di Firenze con Fattori.

Le sue prime opere sono prettamente macchiaiole e risentono molto dell’influsso del maestro labronico, di Lega e di Signorini.
Nel 1890 si trasferì a Genova e cercando un linguaggio proprio, i suoi interessi si rivolsero ai post-impressionisti francesi; aderì al divisionismo, ricercando contatti con i simboli francesi, con Klimt, Jodler. La sua ricerca di luce e colore si scontra con le tendenze delle nuove generazioni, che, sulla scia di Cezanne, miravano alla riscoperta del volume, con un uso sobio del colore.

Nel 1902 si stabilì a Torre del Lago. Espose a tutte le Biennali dal 1899 e fino al 1933 alle Promotrici di Genova. Fu anche polemista e scrittore. Collaborò con Oscar Ghiglia e Giovanni Papini alla monografia su Fattori.

Lorenzo Viani (Viareggio 1882-Ostia 1936)
Lorenzo Viani nasce a Viareggio nel 1882. Di famiglia poverissima aderisce all’ideologia anarchica e nel 1900 su consiglio di Plinio Nomellini frequenta l’Istituto d’arte Augusto Passaglia di Lucca, dove incontra Moses Levy.

Nel 1901 Nomellini gli presenta Giovanni Fattori che lo incoraggia a proseguire la strada intrapresa. Nel 1904 si iscrive alla Scuola Libera del Nudo di Firenze, seguendo i corsi di Fattori e Calosci e stringe amicizia con De Witt e Andreotti, entra in contatto con Papini e Tozzi. Lavora con Nomellini, conosce Ludovico Tommasi e Leonetto Cappiello e comincia a rappresentare i vagabondi della Versilia. Alla Biennale di Venezia del 1907 conosce Umberto Boccioni. Collabora con il periodico antiborghese e anticlericale “La Fionda”.

Nel 1908 e nel 1912 è a Parigi dove conosce i lavori di Van Gogh e dell’espressionismo nord-europeo. Tra le mostre principali alle quali ha partecipato si segnalano la II e III Secessione, la XI Biennale di Venezia, Quadriennali Romane. E’ impegnato in politica (viene anche arrestato per propaganda contro la guerra) e pubblica diversi libri.

Moses Levy(Tunisi 1885-Viareggio 1968)
Moses Levy nasce a Tunisi nel 1885, dove rimarrà con il padre Leonello, cittadino inglese e consigliere del bey e la madre Esther fino al 1985 anno in cui la famiglia si trasferisce in Italia, prima a Vallombrosa, poi a Firenze infine a Viareggio.
Frequenta il Regio istituto d’arte a Lucca, dove si lega a Viani con il quale successivamente viene ammesso allo studio di Giovanni Fattori.

Nel 1907 partecipa alla VII Biennale di Venezia. Alla morte del padre si trasferisce con la madre a Tunisi. Nel 1913 e nel 1914 partecipa alla I e II esposizione Internazionale d’arte della Successione a Roma. Nel 1917 si stabilisce a Viareggio dove risiederà per 50 anni, pur con frequenti spostamenti a Parigi, Tunisi, Spagna, Portogallo, Marocco.
Partecipa a numerose esposizione, di cui ricordiamo “Arte d’avanguardia a Viareggio, insieme a Carrà, Viani, De Chirico, Prampolini, Depero, alle Biennali di Roma e Venezia.

Voltolino Fontani (Livorno, 1920-1976)
Voltolino Fontani cominciò a dipingere nel 1936.

Allievo prediletto di Beppe Guzzi, si è formato all’Accademia di Belle Arti di Firenze.
A Livorno ha fondato e diretto per dieci anni (1947–1957) la scuola d’arte “Amedeo Modigliani” ed ha diretto l’Accademia di Belle Arti “Trossi Uberti”.
Ha partecipato a mostre nazionali ed internazionali, comprese le Biennali, le Quadriennali Romane e conseguito premi nazionali. Sue opere figurano a Bruxelles, nella collezione Van Geluwe insieme a opere di Picasso, Costant Permeke e Jean Brusselmans, in varie collezioni d’Italia, Brasile, Venezuela, Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia, Germania.

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